The Blacklist 3×17 – 3×18 – Mr. Solomon (No.32) – Mr. Solomon: Conclusion (No. 32)TEMPO DI LETTURA 7 min

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L’importantissimo (alla luce degli sviluppi che vedremo poi) doppio episodio, in onda finalmente dopo una pausa di qualche settimana, non parte molto bene. L’organizzazione di un matrimonio non si amalgama con la ricerca di ordigni nucleari presi di mira da un gruppo di terroristi. Sembra quasi la vendetta degli sceneggiatori per la difficoltà di iscrivere nella trama la reale gravidanza di Megan Boone. Per fortuna, tutto si riequilibra presto e arriviamo alle ben gestite scene da Far West nella chiesetta, con Reddington e i suoi che presidiano il fortino e Ressler con la task force a fare un’entrata da 7° Cavalleggeri.
Ci vengono così regalate due vere e proprie apparizioni: la prima è quella di un’umile crapina pelata, riflessa in uno specchio, che va a fare un ultimo, disperato tentativo di convincere Lizzie a non sposarsi, l’altra è quella di Ressler in versione Generale Custer. Purtroppo le sagge parole di Mr. Reddington non hanno effetto e il matrimonio inizia. La sposa vi partecipa ostentando semplicità, con caschetto e cerchietto di fiori che fanno tanto bimba. Sul vestitino corto sorvoliamo: vestirsi da sposa in avanzato stato di gravidanza è sempre difficile, tanto più se si organizza in fretta e furia e non c’è il grande stilista a progettare soluzioni creative su misura. Mr. Solomon, invece, arriva sfoggiando un look a metà tra l’indimenticato Tony Manero della Febbre del Sabato Sera e il Joker di Heath Ledger. Menzione speciale per il cappottino. Lo rivediamo dopo averlo lasciato, qualche mese fa, a marinare nelle segrete del Bureau e a lui si lega la terza apparizione, o quasi, della puntata: la persona, per ora misteriosa, da cui è stato assunto dopo esser stato scaricato pure dal gruppo Cabala.
Sinceramente, vien quasi da essere felici che il matrimonio sia saltato: non c’era alcuna logica nella decisione dei coniugi Keen di riprovarci, nel loro guardarsi improvvisamente negli occhi, dopo aver tentato di uccidersi a vicenda e promettersi di aiutarsi l’uno a portare i gravi fardelli dell’altro. Alcuni fans sono rimasti infastiditi da ciò, fanno notare come i personaggi sembrino non avere una coerenza e uno schema di comportamento a cui attenersi. Più che altro, sembrerebbe che ognuno abbia nell’anima un piccolo barometro di quelli che si comprano soprattutto nelle località di vacanza, quello con la donnina per quando c’è il sole e l’omino con impermeabile e ombrello per la pioggia. Da Ressler, allo stato attuale, c’è fuori il sole, tenta pure lui di fare rinsavire Lizzie in extremis (per capirci, quando c’è brutto tempo il nostro agente fa disastri come andare a letto con Samar), invece da Reddington c’è fuori l’ometto della pioggia, notare le spalle curve che lo fanno sembrare più vecchio (mentre, sempre per capirci, quando c’è il sole tira fuori certi sorrisoni con cui sembra ringiovanire di qualche decennio).
Il barometro interiore di parecchi telespettatori, invece, segna “imbruttiti quanto un branco di pesciolini messicani”. Si è diffusa infatti la notizia di uno spin off, una serie derivata da The Blacklist, attualmente in lavorazione. Per la sua realizzazione sarebbero già stati scritturati oltre a Famke Janssen, Ryan Eggold e Edi Gathegi, quindi sono naufragate, almeno per il momento, le speranze di liberarsi di Tom Jacob o, meglio ancora, di vedere Mr. Solomon fare la dolorosa fine che merita. Del cast della nuova serie dovrebbe fare parte anche Nez Rowan – Harper Waters, insomma la mercenaria interpretata da Tawny Cypress. D’altronde, la ragazza si è già preparata al nuovo incarico con la sua buona mezza dozzina di identità segrete.

It’s the children the world almost breaks who grow up to save it.(Frank Warren)

Nella seconda parte della storia, scritta da Daniel Cerone, avvengono tutti i plot twists. Lizzie scappa in macchina con Tom. Sapendo che il nemico la vuole viva si è pure concessa il lusso di prendere il bouquet. Mr. Solomon e la sua gang, compreso l’operatore addetto a controllare il mondo intero via satellite, si dimostrano avversari veramente tosti, agguerriti e preparati, rendendo ancor più intrigante l’interrogativo su chi mai li abbia assoldati, quando succede il patatrac, sotto forma di incidente d’auto. Il resto dell’episodio è una spirale discendente, funestata particolarmente dalla colonna sonora scelta per le scene del parto. Già una povera donna, dopo averne passate tante, deve dare alla luce un bambino in situazione di assoluta emergenza, mentre qualcuno di potentissimo e innominato la sta tallonando, non si può affliggerla anche con le melense e stomachevoli note di You’re having my baby di Paul Anka (per tacere del testo). Si poteva scegliere qualcosa di diverso, nello scatolone dei dischi in vinile, oppure riutilizzare la bellissima You were born dei Cloud Cult, facendola diventare una specie di inno non ufficiale del telefilm.
Comunque, sono tante le scene che fanno male. Cominciamo dall’ingratitudine di Lizzie nei confronti di Red, tale da non fargli nemmeno vedere la bambina. Si aggiunge a quella della prima parte, quando ha definito il capo Cooper “quanto di più vicino ad una figura paterna” per lei, per fargli le moine, ma fa ancor più male. Per fortuna la ragazza poi si ravvede. In punto di morte. Davanti a un simile colpo di scena sono in molti a pensare che sia solo una finta, una scomparsa inscenata, ordita all’insaputa di Mr. Reddington, in accordo con il dottor Nick e con Kate Kaplan. Potrebbe esserlo. Di sicuro lascia devastato Tom Jacob, a cui quasi perdoniamo il malaffare con Gina Zanetakos e l’assassinio del Maggiore. L’opportunità di rivedere Lance “Bishop” Henriksen era uno dei pochi motivi che rendevano sopportabile la presenza del ragazzo nello show e adesso invece il Maggiore è stato eliminato e a Tom pure uno spin off gli danno!
Il ragazzo ha avuto, in pochi istanti, un crollo verticale dell’ottimismo con cui si era presentato dalla futura sposa a raccontarle dell’omicidio appena commesso. (Sincerità è condizione imprescindibile di ogni relazione stabile che punti all’eternità cit. Arisa). Non meno devastato, anzi di più, è Red. Solo l’aver visto la nipotina, probabilmente, lo ha trattenuto dallo spendere tutti i soldi che ha (e lui, ricordiamolo, ha miliardi da bruciare) in armi con cui far scoppiare una terza guerra mondiale termonucleare per distruggere il pianeta. Da questa parte degli schermi avranno seri problemi quanti hanno sempre shippato Lizzington e quelli del partito “lei tanto bella, lui (Red) insopportabile con le sue tirate”.
Al di là del momento emotivo, però, la scelta di eliminare Lizzie, almeno per qualche puntata, potrebbe rivelarsi vincente -non solo per permettere a Megan Boone di far nascere la sua Caroline in condizioni, le auguriamo di tutto cuore, più liete e pacifiche rispetto a quelle del suo personaggio-. Reddington potrà affrontare i suoi nemici e i suoi demoni interiori a mani libere e con una carica di rabbia in più, di cui tutti farebbero bene ad avere paura. Metteremo anche in pausa i soliti tira e molla fra i due protagonisti, in attesa di nuovi e sorprendenti sviluppi. Adesso la “trama del bambino”, che ha annoiato molti sembrando troppo soap opera, è chiusa e possiamo passare ad altro. L’unica controindicazione sarebbe, qualora lei davvero non tornasse più, se non ci venisse mai rivelata quella “verità” con cui siamo stati stuzzicati fin dai primi minuti del primo episodio. C’è comunque la piccola Agnes: potrebbero dirci tutto raccontandolo a lei. Forse ce lo stanno già dicendo facendo vedere questa storia che continua a ripetersi. Per finire, niente paura: la prima parte di The Director (No. 24), dove Lizzie compariva pochissimo, è andata benone.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il matrimonio è saltato
  • Tre apparizioni nella prima parte
  • Mr. Solomon e la sua squadra: per quanto al servizio del Male, gente che ci sa fare
  • Ben orchestrati i momenti Far West nella chiesetta
  • Ressler che mette la sua giacca sulle spalle di Red: un gesto che vale mille parole, anzi diecimila
  • Benvenuta piccola Agnes
  • Il primo incontro della piccina col nonno
  • Inizio della prima parte con elementi non ben amalgamati
  • Hanno ammazzato Bishop
  • Il fastidio generale di vedere gli episodi quando già si sa dello spin off
  • Al volante di quella macchina doveva esserci Ressler: quando guida lui certe cose non succedono
  • Pessima scelta musicale nel momento del parto
  • Lizzie ingrata (per fortuna poi si scusa)

 

Il tempismo con cui è stata diffusa la notizia dello spin off è stato veramente molesto. Come la Nazionale di calcio che va agli Europei già sapendo che il commissario tecnico Antonio Conte ha firmato col Chelsea e lascerà subito dopo. Dev’essere la nuova moda. Nonostante ciò, i colpi di scena non sono mancati, anche di segno contrario a quanto molti si aspettavano. La prima parte, scritta da Brian Studler, ha avuto qualche discrepanza e qualche wtf di troppo (vedere l’organista), la seconda ha alzato al massimo il volume delle emozioni. Gli ascolti premiano. Il voto finale è una media tra coraggio nelle scelte e delusioni, tra sentimenti e aspettative, in attesa dei nuovi sviluppi.

 

The Caretaker 3×16 5.97 milioni – 1.3 rating
Mr. Solomon 3×17 6.42 milioni – 1.4 rating
Mr. Solomon: Conclusion 3×18 6.74 milioni – 1.4 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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