In una trilogia cinematografica il secondo film è sempre il più difficile, perché “non inizia e non finisce”. Tale è la sensazione lasciata da questo episodio, dove vediamo in azione Isabella Stone, nominata sul finale dello scorso episodio, per lo sgomento di Mr. Reddington. Si tratta di una spietata “distruttrice di reputazioni”, ovviamente dotata della sua brava serie di identità segrete, fondamentali per sopravvivere nel mondo di questa serie, almeno quanto il gioco di scatole cinesi delle compagnie off-shore per schermare i propri affari. Il numero relativamente basso assegnatole (ben 150 posti più in alto di Natalie Luca), fa pensare ad una persona molto, molto pericolosa. Per saperne di più, però, occorrerà attendere la prossima puntata e l’interrogatorio a cui Red la sottoporrà personalmente. (Fra l’altro, i destini professionali di James Spader e Melora Hardin si sono incrociati più volte sin dagli anni ’80, un po’ come è successo con il regista di questo episodio, Andrew McCarthy). Questo può causare l’irritazione di molti spettatori, perché continuare a venire stuzzicati, ma non avere mai una piena soddisfazione non è bello.
Mentre le viene data la caccia, intanto, si nota con piacere il ritorno di Ressler alla ribalta, con uno straccio di trama in più (il fratello da operare) rispetto al semplice compimento preciso e puntuale del proprio dovere. Era ora. Si torna anche un po’ alle origini della serie, con la supercazzola della macchina rubata, che richiama quella dell’amico gay (con tanto di movimenti del braccio, ad indicare panzana inventata lì per lì), e l’orologio a cucù. Ormai lo sappiamo: costruire e riparare personalmente gli oggetti è parte integrante del linguaggio dell’amore di Reddington. Gli piace fare l’aggiusta tutto, sentirsi mangia peccati, anche se non sempre la cosa gli riesce (come nel caso del fallito salvataggio dell’amico Stratos).
Proprio la scena in cui lui parla con Tom, mentre sta lavorando sugli ingranaggi, suscita emozioni contrastanti. La prima è piacevole, perché, dai tempi della riparazione del carillon, si sa che quando lo si vede seduto a trafficare si preparano momenti dolcemente emozionanti. L’altra, invece, è di sospetto. Insomma, a due settimane dallo spin-off, viene fuori che il piccolo Christopher Hargrave sarebbe stato ucciso dai suoi rapitori, una trentina d’anni fa.
Ultimamente è stato introdotto anche il personaggio di Emma e rimane da anni in sospeso la figura di Jennifer, forse figlia di Red, forse solo della sua ex moglie. Gli showrunners hanno dichiarato che James Spader non comparirà nello spin-off, almeno fino ad un eventuale rinnovo per una seconda stagione del medesimo, ma qui si rischia di spostare i personaggi e le loro dinamiche in un’altra serie, tagliando fuori proprio la Lizzie di Megan Boone, attorno alla quale tutto dovrebbe girare.
Sempre parlando di costruzione dello spin-off, a questo potrebbe risultare funzionale anche il crescente clima di insofferenza nei confronti di Red, creatosi in seno alla task force. Va poi notata la notizia della morte di Mr. Hargrave, diffusa dai media. Sono già state diffuse foto promozionali dove viene mostrato l’incontro del fondatore dell’Halcyon Aegis con Tom Keen. Probabilmente si vuole suggerire che questa è una notizia falsa, come quella della morte del piccolo Christopher. Se, durante le indagini di Tom, venisse fuori una spiegazione, almeno plausibile, di cosa significhino tutte queste storie di bambini perduti -Lizzie in primis- dei quali non si riescono più a ricostruire identità, dati anagrafici precisi e a volte nemmeno il dna, non sarebbe la peggior sorte a toccare gli spettatori.
Mentre potrebbero essere in corso restauri radicali e importanti, converrebbe comunque non trascurare sotto trame che veramente interessano il pubblico, come ad esempio la sorte di Kate Kaplan.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Natalie Luca 4×12 | 5.00 milioni – 0.9 rating |
Isabella Stone 4×13 | 4.91 milioni – 0.9 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).