“Prima di intraprendere la strada della vendetta, scava due tombe.”
(Confucio)
Le sensazioni lasciate da questo episodio allo spettatore sono un po’ strane. Prima di arrivare al finale dove tutto si spiega, o quasi, bisogna attraversare un percorso accidentato.
A lasciare perplessi gli spettatori è soprattutto la scelta, da parte di Red, di far rapire Lizzie per stanare Kate Kaplan rivolgendosi non certo ad una bella persona, ma ad un tizio che colleziona, come trofeo, parti del corpo delle sue vittime. Stona, perché avviene subito dopo un episodio emotivamente molto caldo, incentrato sul rapimento di un ragazzo conclusosi tragicamente.
Anche il modo in cui la Kaplan viene contattata e convinta a collaborare con la task force non è del tutto logico e ortodosso, ma sembra il meno.
Per fortuna è molto più chiara ed emozionante la lettura delle scene conclusive. Al netto della squadra di cecchini che ognuno si porta dietro e di Julian Gale che osserva col binocolo, abbiamo un padre e una madre in via di divorzio. La figlia cerca di mettere pace fra di loro, ma loro da quell’orecchio non ci sentono.
A ben guardare, infatti, Red si è auto proclamato padre di Lizzie. Oggettivamente, l’ha seguita per tutta la vita. Secondo una teoria, inoltre, lui non è il vero Raymond Reddington, ma un altro degli uomini presenti la notte dell’incendio. Aveva una figlia chiamata Elizabeth (Scott), uccisa con la madre quando lui tornò a casa per Natale. Quindi avrebbe sovrapposto la figura della sua bimba perduta a quella della piccola Masha Rostova, figlia biologica del vero Reddington. Si spiegherebbe così tutta la gamma di sentimenti da cui è stata attraversata la relazione fra i due protagonisti, dai momenti decisamente flirt a quelli davanti al dolcetto baklava dove ci mancava solo: “Fai aaaaamh che arriva l’aeroplanino”.
Kate Kaplan, come abbiamo visto, si sente incaricata di proteggere Masha – Lizzie da quando le è stata affidata. Non si sa quanto dei suoi ricordi corrisponda alla pura verità e quanto sia frutto del colpo in testa. L’essenziale è che abbiamo due persone in cerca anche di un senso per la propria vita, dopo un’esistenza in cui non sono mancate le bastonate del destino, anche pesanti.
La figliola, ormai agente Keen, rimasta presa in mezzo a tutto questo imbroglio, cerca di mediare: a lei non interessa minimamente di schierarsi da una parte contro l’altra. Purtroppo si ritrova a non aver voce in capitolo sulla sua stessa vita. Speriamo riesca a dire la sua, magari con l’aiuto dell’amica Samar. Come visto in queste ultime puntate, infatti, l’agente Navabi risalta molto meglio quando va sul campo, magari in coppia con Lizzie, che impantanata in faccende di uomini.
Sempre parlando di persone a cui la sorte ha riservato una quota di sventure superiore alla media, sono sempre vive le sottotrame in cui sono coinvolti l’avvocato Marvin Gerard e il dottor Krilov. Stanno entrambi contrattando un accordo per rivelare le preziose informazioni in loro possesso, in cambio della libertà e dell’immunità. Da qui potrebbero generarsi sviluppi inaspettati.
Con questa situazione tutt’altro che rosea, intanto, lo show si prepara a concludere la sua quarta stagione, con il doppio appuntamento di giovedì 20 maggio. I fans sono già abbelliti dal rinnovo per una quinta stagione, dove è previsto il ritorno di Tom Keen come baby sitter di Agnes, dopo la cancellazione dello spin off Redemption.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Dr. Bogdan Krilov 4×19 | 4.82 milioni – 0.8 rating |
The Debt Collector 4×20 | 4.87 milioni – 0.8 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).