The Continental: From The World Of John Wick 1×02 – Night 2: Loyalty To The MasterTEMPO DI LETTURA 3 min

/
0
(0)

The Continental From the World of John Wick 1x02 RecensioneProsegue l’anomalo format nato come costola di quella mina vagante che risponde al nome di John Wick. Un film praticamente indie, col tempo divenuto un franchise di culto, e che nel mondo dell’intrattenimento odierno non poteva esimersi dal far nascere uno spin-off televisivo. Derek Kolstad, la penna dietro il personaggio interpretato da Keanu Reaves, figura come produttore esecutivo, e non come sceneggiatore, affidandosi agli emergenti Greg Coolidge, Kirk Ward e Shawn Simmons. Un azzardo riuscito? Toccherà dare giudizi definitivi dopo la prossima e già ultima puntata, se di episodi si può parlare.
Ciò che è certo è che il format scelto per questo show è alquanto inedito, con tutti i rischi che ne consegue. Tre lungometraggi di un’ora e venti circa, con cadenza settimanale, sono difficili da digerire per uno spettatore abituato a tutt’altre tempistiche e ritmi narrativi. In più si aggiunge una lista dei personaggi lunghissima, un’azione non sempre presente come i film di John Wick avevano abituato e un ritmo ben diverso a scandire la narrazione.

UN FILM RESO SERIE TV


C’è da dire che tra gli aspetti positivi di una miniserie come The Continental bisogna certamente annoverare il budget messo a disposizione dalla produzione. Una produzione di quelle importanti, per mettere in scena combattimenti ed esplosioni che rappresentano un marchio di fabbrica del franchise di John Wick. Tuttavia, mentre nei film scritti da Kolstad l’action è praticamente ovunque, in The Continental l’azione è usata in maniera più convenzionale. C’è un’alternanza tra dialoghi e combattimenti che segue i normali canovacci hollywoodiani, perdendo difatti l’essenza e l’originalità delle pellicole di Chad Stahelski, che facevano dell’azione la regola, e non l’eccezione.
In più c’è da menzionare una buona regia di Charlotte Brändström, che non sarà Stahelski, anche perché penalizzata da una sceneggiatura che segue i normali canoni narrativi, ma riesce a dare valore alle scenografie, anche con l’aiuto di una fotografia ispirata. D’altronde la Brändström non è nuova a serie dal budget altissimo, avendo diretto ben due episodi di Rings Of Power. Degna di nota anche un’ottima selezione musicale, utile a dare contesto ma soprattutto ad enfatizzare le scene cardine dell’episodio. Anche qui una deviazione dallo stile John Wick, dove invece si faceva largo uso di una colonna sonora originale, a cui si fa solo un piccolo accenno nelle scene che vedono come protagonista il Cormac di Mel Gibson.

UNA SERIE TV RESO FILM


Dall’altro lato della medaglia emergono, però, tutti i problemi che The Continental si porta con sé. La maggior parte sono associabili proprio al format tramite cui Coolidge, Ward e Simmons hanno scelto di raccontare questa storia. Il minutaggio non aiuta a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, e a questo si aggiunge un’enorme lista di personaggi da tenere a mente, di cui è anche dubbio il contributo effettivo alla storia che si sta narrando. Rimane mirabile la capacità narrativa di inventare nuovi personaggi affascinanti e originali, tuttavia latitando l’azione viene a mancare l’opportunità di stampare bene in mente dello spettatore tutte le caratteristiche del personaggio.
In più il Winston Scott di Colin Woodell non è minimamente paragonabile per carisma all’interpretazione datagli da Ian McShane, e non riesce nemmeno a spiccare come personaggio all’interno di una serie di cui dovrebbe essere teoricamente il protagonista. Probabilmente proprio a causa dello scarso minutaggio dedicatogli, vista la mole di personaggi da raccontare in ciò che in totale saranno l’equivalente di quattro puntate da un’ora. Magari una serie con un format più tradizionale avrebbe aiutato in tal senso. Dando più respiro ai vari personaggi, valorizzando il proprio protagonista, e ottenendo un ritmo narrativo migliore assicurando una dose maggiore d’azione nei vari episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La buona regia, aiutata da scenografia e fotografia
  • Il personaggio di Charon, con una lacrima per Lance Reddick
  • La backstory di Yen in apertura
  • Un buon Mel Gibson nei panni di Cormac
  • La selezione di canzoni
  • Ottime scene di combattimento…
  • Lo scarso carisma di Winston Scott
  • Tantissimi personaggi, tutti dimenticabili
  • Rapporto dialoghi/azione troppo basso per il marchio John Wick
  • … ma non ce ne sono abbastanza

 

Le aspettative che il nome John Wick si porta dietro vengono disattese, consegnando un prodotto che di John Wick ha poco nella narrazione, quasi nulla nella messa in scena.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

Precedente

The Morning Show 3×04 – The Green Light

Prossima

No Escape 1×01 – The Blue

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.