Margaret: “Not everything wrong with this family can be explained away with the abdication.”
Forse la Famiglia ha imparato dai suoi errori
Nel 2017, il principe Harry d’Inghilterra dichiarò in un’intervista di aver passato un periodo di disagio mentale in seguito alla tragica ed improvvisa morte della madre e di averlo superato andando in palestra a fare boxe e grazie all’aiuto di uno psicanalista. In questo suo gesto, non convenzionale per un membro della Casa Reale, ha ricevuto il pieno sostegno del fratello, principe William e della cognata Kate Middleton. I tre hanno girato un video per diffondere il messaggio che, quando ci si trova in difficoltà e a disagio dal punto di vista psichico, non c’è nulla di male nel chiedere e accettare l’aiuto di professionisti preparati, superando la stigmatizzazione dei problemi mentali. Secondo qualche commentatore acidello, la confessione pubblica è stata concessa ad Harry in quanto le sue possibilità di salire al trono del Regno Unito sono molto, molto scarse, soprattutto dopo la nascita dei figli del fratello. Idem per il matrimonio con Meghan Markle.
Questo episodio, tuttavia, acquista tutto un altro significato se messo a confronto con le vicende narrate nella puntata in oggetto.
1983
La trama è tanto semplice quanto dura e agghiacciante: la principessa Margaret, causa crisi di mezza età complicata da problemi di salute (ai polmoni, come il padre), viene a scoprire l’esistenza di alcune cugine delle quali ignorava l’esistenza, ricoverate in istituto e considerate morte perché affette da problemi mentali (autismo). Sotto questo aspetto, risulta sempre fedele al ruolo affidatole nell’economia dello show, ovvero quello di scoperchiare le magagne e rivelare gli aspetti più oscuri del sistema su cui si regge il potere della monarchia.
La regina madre giustifica il trattamento riservato alle sue parenti con la necessità di proteggere l’immagine della famiglia reale agli occhi della gente, in un momento in cui c’era stata l’abdicazione di Edoardo VIII e diventava più complicato che mai far accettare al popolo l’idea per cui una persona è adatta a regnare grazie al solo e prodigioso fatto di essere nata nella famiglia giusta.
Una simile spiegazione risulta difficile da digerire, ma ancor più strana è la reazione di Margaret, anche dopo aver saputo di non correre rischi, perché i problemi mentali delle cugine hanno origine ereditaria ma non dagli antenati comuni: la principessa continua a non trovare il coraggio per seguire la propria strada, come il cuore le indicherebbe, in quanto continua a sentirsi “il centro di tutto”, ritiene di avere come sola felicità i privilegi di nascita, anche se le è appena stato detto che non le verranno affidati maggiori impegni ufficiali, anzi ne avrà di meno, perché Edoardo, figlio minore della regina, ha compiuto i 21 anni, quindi può entrare nella lista delle sei persone delegate a rappresentare la sovrana in pubblico. Quindi Margaret reagisce nell’unico modo che sa: concedendosi l’ennesima vacanza sull’isola tropicale di Moustique, tra canti e balli per non sentire, almeno per qualche istante, l’angoscia esistenziale da cui è tormentata.
A proposito di canzoni, all’inizio dell’episodio, mentre la principessa aspetta visite, si sente la famosissima C’est Si Bon, qui nella versione inglese cantata da Dean Martin. Una promessa di piaceri non del tutto mantenuta, dati gli sviluppi delle vicende.
In definitiva, Helena Bonham Carter tratteggia un personaggio a cui, forse, manca un pizzico di coraggio e determinazione per essere veramente tragico. All’acutezza della sua percezione non si accompagna la risolutezza nell’agire. Similmente, anche l’episodio risulta come congelato e meno riuscito di altri. Non per questo, fortunatamente, vengono meno la qualità tecnica e la cura nella realizzazione del prodotto: basti guardare le prime sequenze, dove la festa di compleanno di Edoardo viene contrapposta a quella delle cugine in istituto, contribuendo anche a creare dubbio e attesa, mentre ancora non si conosce l’identità delle ricoverate.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).