Principessa Elisabetta, 1947: “My whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong.”
Regina Elisabetta II, 1985: “There are two families I care about. My own family and the Commonwealth family of nations. Keeping them all together is my life’s work.”
1947. LA PRINCIPESSA E LA STUDENTESSA
Città del Capo, 1947. L’ottavo episodio si apre con una Claire Foy nei panni di una ventunenne Elisabetta, ancora principessa, impegnata nel suo primo discorso ufficiale nei confronti di un popolo stremato dal secondo conflitto mondiale e, soprattutto, a ridosso delle lotte d’indipendenza che vedono il tramonto dell’impero britannico e l’affacciarsi di un nuovo Commonwealth e di un nuovo ruolo per la Corona.
Il dominio britannico è in crisi e Elisabetta si ritrova a fare i conti con il suo ruolo di principessa e futura sovrana, promettendo unità, pace e prosperità ai popoli del Commonwealth anticipando quello che di lì a poco si sarebbe trasformata in un’organizzazione intergovernativa tra Stati indipendenti.
In un discorso destinato a rimanere nella storia, le parole pronunciate dalla principessa sono di grande impatto mediatico ed Elisabetta non ha alcuna intenzione di venir meno alla solenne promessa fatta: vorrebbe dire venire meno agli impegni della Corona, e più di tutto, significherebbe tradire il suo popolo.
Oxford University, 1947. Parallelamente a una giovane Elisabetta che si affaccia al mondo della Corona e della politica, una giovane Margaret Roberts, non ancora Thatcher, si fa strada negli studi presso l’Università di Oxford e nel partito conservatore; raggiungendo con sacrifico e dedizione importanti obiettivi che porteranno la ragazza dritta a Downing Street.
1985. LA REGINA E IL PRIMO MINISTRO
Margaret Thatcher: “I was under the impression that Her Majesty never expressed their political views in public. That there was an unbreakable code of silence between sovereign and first minister.”
Il codice reale vuole che il sovrano non esprima mai le proprie opinioni politiche in pubblico, astenendosi da giudizi e critiche nei confronti del Capo del Governo. Eppure il Commonwealth è un tema che sta troppo a cuore alla regina, che non riesce a desistere dallo stigmatizzare il nuovo Primo Ministro, colpevole di non voler firmare la dichiarazione ratificata da tutti gli Stati del Commonwealth contro il regime sudafricano dell’apartheid.
Ma la Thatcher non cede. Saranno i 48 stati firmatari a cedere nei suoi confronti, venendo incontro alla politica economica del Primo Ministro inglese, che vuole ancora vedere la Gran Bretagna come il potente Stato colonizzatore che fu un tempo.
L’episodio porta in scena due incontri tra le donne, entrambi di grande impatto visivo, con dialoghi secchi e incisivi che puntano a mettere in luce quanto in realtà due donne così apparentemente diverse e inconciliabili, siano simili tra di loro.
Le irruenti parole della Thatcher rimarcano come Elisabetta abbia da sempre avuto tutto pronto nella vita, mentre la giovane figlia del droghiere abbia lottato e sudato i propri traguardi. Nel sottolineare le differenze di opportunità che la vita ha offerto a entrambe, Margaret, inconsapevolmente, non fa altro che avvicinare per la prima volta agli occhi del pubblico due donne finora così distanti, per politica, esperienze e ceto sociale.
Anche la principessa Elisabetta ha dovuto conquistare il ruolo di regina, ritrovandosi a fare i conti con la prematura morte del padre e con una posizione a cui si è obbligata a essere pronta. Lo studio, la dedizione e l’attenzione per il popolo inglese sono sempre state le priorità per la sovrana, che ha fedelmente mantenuto la promessa di dedicare la sua vita al servizio della nazione.
Olivia Colman e Gillian Anderson sono superbe nei rispettivi ruoli e portano in scena un disegno perfetto e credibile dei propri personaggi. Pur mantenendo un distacco formale e una pacatezza nel conversare, le attrici riescono a far emergere i fumantini caratteri delle donne che interpretano. Entrambe forgiate da una tempra di metallo, Elisabetta e il suo Primo Ministro si attaccano a vicenda in uno scontro alla pari, dove arguzia, fortezza, intelletto e passione per il proprio Paese sono le armi più pericolose.
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.