The Flight Attendant 1×08 – Arrivals & DeparturesTEMPO DI LETTURA 3 min

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The Flight Attendant 1x08The Flight Attendant non delude le aspettative (al ribasso) e si conferma, ancora una volta, un pessimo prodotto, pieno di difetti e ridicolo all’inverosimile. Dopo aver assistito allo scorso episodio, non ci si poteva aspettare di peggio da parte di Steve Yockey e la sua crew, ma, evidentemente, il fondo del barile non era stato ancora raschiato a dovere. Difficile immaginare qualcosa di più tragicomico delle scenette propinate durante la visione di “Hitchcock Double”, eppure il season finale raggiunge vette altissime, tanto da dover dare una nuova dimensione al concetto di trash.
Dopo sette puntate, passate a gettare luce sull’omicidio di Alex Sokolov e tirando in ballo ogni escamotage dei più banali thriller/noir, era scontato arrivare alla risoluzione del mistero ed al salvataggio della donzella (alcolizzata) in pericolo. Tutto quello che avviene nel mezzo è un esempio lampante di cosa non dovrebbe fare un autore, in procinto di ideare la propria serie tv. In un mondo normale, infatti, un wannabe showrunner dovrebbe circondarsi di sceneggiatori in grado di seguire un processo logico o, comunque, in grado di distinguere tra dark-comedy e fantatelevisione. Il passo successivo sarebbe quello di effettuare un casting mirato, scegliendo attori che possano compensare una carenza di scrittura grazie ad una interpretazione ad effetto. Steve Yockey, invece, ha pensato bene di prendere un buon potenziale (l’omonimo libro scritto da Chris Bohjalian) e gettarlo alle ortiche, con un copione di dubbio gusto, sottotrame sconclusionate e bizzarri personaggi che vagano all’interno della storyline, spaesati come il meme di John Travolta.
Il diabolico (si fa per dire) piano di Cassie e Miranda subisce svariati intoppi: il sicario riesce a vendicarsi del suo ex capo e recuperare il libro di Dostoevskij, ma viene ferita alla gamba; il fatto non sembra interessare alla polizia aeroportuale, in quanto Miranda riesce ad imbarcarsi su un aereo per Roma nonostante abbia seminato sangue per tutto il terminal. Cassie, dal canto suo, arriva a Roma e decide di procurarsi una pistola e si rivolge al suo ex cameriere, il quale la scorrazza in Vespa fino a casa della nonna e recupera l’arma appartenuta al defunto nonno. Non fa una piega. Nel mentre, Cassie riesce pure a scambiare una importante, quanto illuminante conversazione con la vecchietta, la quale spazia dall’italiano all’inglese come una interprete di fama internazionale.
A questo punto lo spettatore vorrebbe gettare la spugna e maledire la fiducia data a Yockey e alla Cuoco, ma l’asso nella manica viene sganciato solo alla fine e allo spettatore non rimane che imprecare una qualsiasi divinità, di fronte ad un tale scempio seriale. Lo scettro di deus ex-machina per eccellenza, viene affidato ad un redivivo Shane (il pubblico lo aveva probabilmente resettato dalla memoria), il quale irrompe nella stanza di albergo e salva la vita alla bionda collega, ferendo Buckley. Viene rivelato, tra lo stupore generale non solo di Cassie, che Shane è in realtà un agente della CIA sotto copertura, mandato ad indagare sullo spionaggio industriale di Megan. Sì, questa scena è stata davvero pensata, scritta, girata ed interpretata. Questo per sottolineare il livello di bassezza raggiunto dalla serie, che fa acqua da tutte le parti manco fosse il Titanic.
Nemmeno il gusto dolceamaro che viene dato agli ultimi minuti della puntata, con una Cassie libera e finalmente pronta a riprendere in mano la vita, riescono ad indorare la pillola e giustificare un suicidio seriale portato avanti per ben otto episodi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Recenserie non tornerà per recensire la seconda stagione
  • Ridicola risoluzione della vicenda
  • Shane Evans = Deus ex machina per eccellenza 
  • Roma è piena di camerieri che ti procurano una pistola con nonchalance
  • Roma è anche piena di nonne che parlano inglese fluentemente
  • A New York fanno imbarcare la gente, anche se sanguina per tutto l’aeroporto
  • Il classico e stra abusato stereotipo degli italiani che si muovono in Vespa.
  • A questo punto ci si aspetta uno spin-off su Megan Briscoe

 

La sensazione di sollievo per essere finalmente giunti alla fine di questo pessimo esempio di televisione è stata rovinata dalla conferma di una seconda stagione. A quanto pare, i fruitori di HBO Max sono masochisti e desiderosi di perdere altro tempo prezioso per una serie che non vale un centesimo.

 

 

 

 

 

 

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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