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Lo showrunner, arrivato a questo punto, cerca di muoversi a tentoni nell’oscurità nel tentativo di portare a casa il risultato, rappezzando le lacune del suo show con delle toppe peggiori dei buchi stessi. Non ci si aspettava sicuramente un colpo di genio finale, dato l’andamento generale da guilty pleasure, ma nemmeno mandare tutto in vacca per mancanza di idee e pigra inventiva.
Quello che avrebbe dovuto essere un episodio di preparazione per i botti di fine stagione, si rivela una sequela di non-sense, trash puro e tanto, ma tanto, disgusto. L’accoppiata che tiene banco per tutto il minutaggio è rappresentata da Miranda e Cassie che, inaspettatamente, decidono di allearsi e diventare le nuove bff in giro per New York, tra bevute al bar, epifanie dopo un incontro con gli alcolisti anonimi e quattro salti sui tetti degli edifici. Questa volta non è possibile astenersi dal criticare la recitazione della Cuoco, la quale ritorna all’estremismo caricaturale del pilot rendendo impossibile provare empatia per il suo personaggio, nonostante la rivelazione personale alla quale giunge con fatica e dolore. Vederla correre per i corridoi in preda a visioni mistiche di conigli giganti è un qualcosa che lo spettatore non potrà scordare tanto facilmente, purtroppo. Anche la sua spalla, Michelle Gomez, sveste i panni del sicario letale ed indossa quelli della babysitter insofferente, costretta a fare da balia a Cassie durante i suoi trip mentali.
Come detto precedentemente, la scrittura di questa sesta puntata è stata approssimativa, superficiale, elementare e non rende giustizia ai più recenti sviluppi di trama: si è voluto fare il passo più lungo della gamba, mescolando un po’ troppo le carte in tavola ed annientando del tutto quel retrogusto da dark comedy che si era dato inizialmente alla serie.
Il telefonatissimo plot-twist finale sulla vera identità di Buckley (c’era un motivo se continuava ad apparire ad ogni angolo) non riesce a salvare la baracca, ma si trasforma nell’ennesimo pretesto per sguazzare nel ridicolo, con Miranda e Cassie che mettono a punto un grottesco piano per liberarsi del killer alle calcagna. Che questo piano venga ideato al banco frigo di un supermercato, mentre Cassie apre e si scola lattine di birra a caso, la dice lunga su quello che ci riserverà il prossimo episodio. Così come la gestione del personaggio di Megan Briscoe, che viene nuovamente utilizzato per portare avanti un’inutile e bizzarra sottotrama di spionaggio industriale, forse per giustificare il contratto di Rosie Perez. Sembra impossibile che le due storylines possano essere legate tra loro, ma con Steve Yockey non è mai detta l’ultima parola.
Ad un passo dal season finale, The Flight Attendant dà il peggio di sé e fa pentire il pubblico di avere avuto anche un minimo barlume di speranza per questo prodotto. E così, ancora una volta, viene dimostrato come la prima impressione, purtroppo, sia stata quella giusta.
Ad un passo dal season finale, The Flight Attendant dà il peggio di sé e fa pentire il pubblico di avere avuto anche un minimo barlume di speranza per questo prodotto. E così, ancora una volta, viene dimostrato come la prima impressione, purtroppo, sia stata quella giusta.
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The Flight Attendant si avvicina al suo season finale con un episodio indecente sotto tutti i punti di vista. Solo un vero miracolo potrebbe risollevare le sorti di questo prodotto, dal quale ci si aspettava molto ma molto di più.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.