The Following 1×15 – The Final ChapterTEMPO DI LETTURA 4 min

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Finalmente ci troviamo di fronte al capitolo finale di questa storia,
che capitolo finale in realtà non è dato che è prevista una seconda stagione;
che dire? Delusione totale. Una serie con veramente tanto potenziale sprecato,
una fiera della banalità, un mercatino dei cliché. Ryan e Claire nel corso
della serie insultano Joe dicendogli che il suo libro è
banale ma se la storia
di Joe è la trama stessa di The Following fossi negli sceneggiatori due domande
me le farei, a meno che non siano gli sceneggiatori di Boris e a quel punto si
spiegherebbero molte cose; o forse si sono semplicemente resi conto di aver
scritto una totale schifezza e volevano farsi due risate facendo un po’ di sana
autoironia. Peccato che non ci sia niente da ridere visto che noi spettatori
abbiamo seguito quindici puntate per trovarci davanti ad un finale di stagione
abbastamza scontato e totalmente patetico, degno apogeo di tutta la serie sia chiaro: su
questo punto bisogna fare però un po’ di chiarezza. Scontatezza totale e su
questo non transigo ma per lo meno se la serie si fosse chiusa definitivamente
con questo episodio le varie uccisioni dei Followers importanti e la morte
della Parker avrebbero avuto un senso, seguite poi da quelle dei due
protagonisti. Ovviamente Claire e Ryan si salveranno e Joe non è palesemente
morto, altrimenti la povera vittima della casa del faro non avrebbe un senso, e
in realtà The Following stesso perderebbe significato senza più nessuno da
seguire. Inoltre ricordiamo che la serie è partorita da Kevin Williamson, autore di Scream ed in Scream il killer bisogna ammazzarlo sempre due volte, quindi…
Ma andiamo con ordine, partiamo dell’ FBI, gruppo di gente insulsa che
si è dovuto rivelare tale fino all’ultimo. Tramite metodi porco ortodossi
scoprono dove è seppellita la Parker e la chiamano: a parte l’assurdità del
cellulare che prende sotto terra (spezzo una lancia in loro favore supponendo
che ci siano ricevitori potentissimi), si sa che il brutto di essere seppelliti
vivi, tra le tante cose, è l’ossigeno limitato; ovviamente i geniali agenti
fanno chiacchierare la Parker (mai visto Buried?), mi sembra alquanto logico, e ovviamente non
potevano mancare le parole “strappalacrime” della donna in fin di vita per Mike
e Ryan. Stendiamo anche un velo pietoso sull’espediente della corsa contro il
tempo per salvare la povera Debra, perché tanto si sa che quando si esauriscono
le cartucce delle idee si inserisce lo “start the clock” per dare un po’ di
pepe alla trama piatta e passiamo all’assurdità della scena nel bosco, scena
che dovrebbe precedere il climax, lo scontro tra i due antagonisti. Niente
ambulanza e pattuglia sul luogo e su questo possiamo chiudere un occhio, ma su
Ryan che si ostina a fare il lupo solitario e a non portare con sé Mike no. La “trama”
di Joe non doveva andare così ma visto che si presume che il signor Hardy abbia
un cervello pensante la cosa più logica da fare era portare Mike come rinforzo;
insomma Team dei buoni bocciato, Mike era l’unico che si poteva salvare ma non
è stato sfruttato dagli sceneggiatori nel modo appropriato. 
Ma se le sorti del Team Hardy sembrano dettate da una bambino di dieci
anni certamente il Team Carroll non si salva: il capitolo finale è arrivato e
il grande progetto di Carroll e Roderick era…? Forse mi è sfuggito qualcosa, ma
se non erro si era parlato di un grande progetto, di un disegno premeditato, da
attuare nel momento in cui Joe avesse riunito la sua famiglia. Non parliamo poi
del vero e proprio scontro fisico tra Joe e Ryan, patetico e scontato, come la presunta
morte del serial killer; l’unica cosa che salvo da questa fiera degli orrori
sono i dialoghi tra Claire e il suo ex marito, uomo che a tratti sembra
mostrare ancora la sua umanità, in maniera distorta ovviamente, soprattutto quando
le dice che gli mancherà dopo che l’avrà uccisa. Un amore malato il suo, ma è
pur sempre amore e, in una maniera terribilmente fuori dal normale, Carroll fa
quasi tenerezza.
Due parole anche su Molly la vicina di casa assassina che ha finalmente ottenuto il suo “Final Chapter”? Meglio di no anche perchè avremo modo di parlare di lei a dovere nella seconda stagione di The Following perchè, ebbene si, non c’è mai fine al peggio.
Concludo dicendo che la finta morte nel capanno in fiamme e le impronte
dentali che sicuramente sono scambiate con quelle dell’uomo morto per mano di
Joe mi ricordano tantissimo il series finale di una delle serie che fu la punta
di diamante della Fox, non dico quale onde evitare eventuali spoiler, e non c’è
bisogno di dire che è stata una bella caduta di stile. 
PRO:

  • I dialoghi tra Claire e Joe.
CONTRO:
  • Lo scontro finale tra Joe e Ryan.
  • La scontatezza e la ridondanza della sceneggiatura.
  • Ryan che non porta Mike con sé.
  • Lo scopo dei followers qual era?
  • Dato che questo non è un finale definitivo alcune morti sono ingiustificate.

Finale scontato, sceneggiatura ridondante, per tutti i motivi sopraelencati
non si può dare la sufficienza a questo finale di stagione che è stato un
insulto alla nostra intelligenza.

VOTO EMMY

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