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La nuova serie Netflix The Good Cop, creata da Andy Breckman, narra le vite dei Caruso, padre e figlio, che vivono insieme da quando al padre è stato tolto il distintivo e sono stati dati gli arresti domiciliari. Entrambi poliziotti (o almeno uno dei due lo è ancora) ma professionalmente e moralmente opposti. Se infatti Tony Caruso è ormai un ex agente della polizia senza alcun senso della giustizia nonostante quella che fu l’appartenenza all’arma, il figlio, Tony Caruso Jr, ha al contrario una condotta morale invidiabile.
È con queste premesse che la trama si avvia e quando un acerrimo nemico di Caruso senior viene trovato morto per mano della pistola di Caruso Jr, ovviamente a chi spetta il ruolo di primo sospettato?
Perno della serie sono gli opposti caratteri dei due protagonisti, interpretati per l’occasione dagli attori Tony Danza (Caruso senior) e Josh Grobane (Caruso Jr); se infatti le differenze tra i due si scoprono nell’immediatezza, più difficile da percepire è il loro rapporto e la pregressa storia della famiglia. Tj sembra non tollerare il padre e il suo comportamento, rimproverandogli ogni piccolezza. Quello che emerge è una scarsa stima di Tony nei confronti dell’omonimo che lo ha messo al mondo, in conflitto con il bene immane che egli prova per lo stesso. Ancora di più difficile interpretazione è il rapporto che i due avevano con la madre del giovane detective, morta qualche tempo addietro. Su questo tassello il pilot svela poco, ma le diverse battute dei due protagonisti sulla defunta donna fanno già intendere il ruolo importante che le verrà riservato nel prosieguo degli episodi.
The Good Cop vorrebbe presentarsi come un poliziesco leggero, senza alcuna pretesa di voler strafare o di voler concorrere agli Emmy. Il problema è che non riesce ad essere nemmeno quello che si prefigge di essere. Il pilot non è quello di una serie leggera e spensierata, di quelle che inizi per passare il tempo mentre lavi i piatti, ma è un episodio di una noia mortale. Nel voler essere leggera, The Good Cop disintegra i cojones, tediando lo spettatore fino all’ultimo minuto. Non arriverà una battuta divertente (o almeno simpatica), non arriverà un imperdibile e avvincente caso, non arriverà la storia d’amore passionale, non arriverà (e questo è il vero tasto dolente) nessun cecchino russo ad uccidere tutti. Non siamo iperbolici: basti pensare a come Tj risolve il caso della settimana. Caruso Senior viene ammanettato per poi essere scarcerato esattamente dieci minuti dopo, grazie al figlio che scopre una relazione clandestina e immediatamente riesce a capire come realmente si sono svolti i fatti, senza la ricerca di nessun indizio, senza alcuna azione investigativa, senza nessun dubbio da far sorgere nel telespettatore per rendere il tutto un po’ più pepato.
Nessun personaggio un minimo interessante sembra possa passare per la caserma di The Good Cop, l’unica cosa che passerà sono i quaranta minuti del vostro tempo, che perderete per dare un’opportunità alla serie. Non fatelo. Quei quaranta minuti nessuno potrà ridarveli indietro, è bene che lo teniate a mente e che lo facciate sapere a tutti.
L’informazione è importante. Salva anche tu il tempo di qualcuno.
Perno della serie sono gli opposti caratteri dei due protagonisti, interpretati per l’occasione dagli attori Tony Danza (Caruso senior) e Josh Grobane (Caruso Jr); se infatti le differenze tra i due si scoprono nell’immediatezza, più difficile da percepire è il loro rapporto e la pregressa storia della famiglia. Tj sembra non tollerare il padre e il suo comportamento, rimproverandogli ogni piccolezza. Quello che emerge è una scarsa stima di Tony nei confronti dell’omonimo che lo ha messo al mondo, in conflitto con il bene immane che egli prova per lo stesso. Ancora di più difficile interpretazione è il rapporto che i due avevano con la madre del giovane detective, morta qualche tempo addietro. Su questo tassello il pilot svela poco, ma le diverse battute dei due protagonisti sulla defunta donna fanno già intendere il ruolo importante che le verrà riservato nel prosieguo degli episodi.
The Good Cop vorrebbe presentarsi come un poliziesco leggero, senza alcuna pretesa di voler strafare o di voler concorrere agli Emmy. Il problema è che non riesce ad essere nemmeno quello che si prefigge di essere. Il pilot non è quello di una serie leggera e spensierata, di quelle che inizi per passare il tempo mentre lavi i piatti, ma è un episodio di una noia mortale. Nel voler essere leggera, The Good Cop disintegra i cojones, tediando lo spettatore fino all’ultimo minuto. Non arriverà una battuta divertente (o almeno simpatica), non arriverà un imperdibile e avvincente caso, non arriverà la storia d’amore passionale, non arriverà (e questo è il vero tasto dolente) nessun cecchino russo ad uccidere tutti. Non siamo iperbolici: basti pensare a come Tj risolve il caso della settimana. Caruso Senior viene ammanettato per poi essere scarcerato esattamente dieci minuti dopo, grazie al figlio che scopre una relazione clandestina e immediatamente riesce a capire come realmente si sono svolti i fatti, senza la ricerca di nessun indizio, senza alcuna azione investigativa, senza nessun dubbio da far sorgere nel telespettatore per rendere il tutto un po’ più pepato.
Nessun personaggio un minimo interessante sembra possa passare per la caserma di The Good Cop, l’unica cosa che passerà sono i quaranta minuti del vostro tempo, che perderete per dare un’opportunità alla serie. Non fatelo. Quei quaranta minuti nessuno potrà ridarveli indietro, è bene che lo teniate a mente e che lo facciate sapere a tutti.
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Un poliziesco di cui non si aveva bisogno. Bocciato.
Pilot 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.