The Man In The High Castle 1×09 – KindnessTEMPO DI LETTURA 4 min

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That’s me.

Kindness vuol dire gentilezza e in effetti di gesti gentili in questa puntata se ne vedono diversi. I membri della Resistenza si danno da fare per racimolare yen con cui salvare Joe e Juliana, finiti nelle mani della Yakuza alla fine della scorsa puntata, o almeno uno dei due. Persino Ed si dà da fare e risulta utile, una volta tanto per la prima volta. C’è poi l’emergere di un insospettabile lato gentile nell’Obergruppenführer Smith, sia nei confronti del figlio, colpito dalla sindrome di Landouzy-Dejurine, diagnosticatagli nella scorsa puntata, sia nei confronti dell’amico Erich, costretto sulla sedia a rotelle. Questo comunque non intacca minimamente la sua adamantina fede nel sistema, di cui tutti sono solo ingranaggi, chiamate a fare la loro parte con precisione, senza discutere e guai a chi devia, a chi finisce fuori posto. Da qui la sua lealtà a Hitler contro quanti vogliono organizzare il colpo di stato ai suoi danni. Da qui la decisione di buttare giù dal parapetto, senza misericordia né ripensamenti, Connolly. Questo è uno dei piccoli dettagli agghiaccianti con cui, allo spettatore, viene ricordato il lato oscuro del mondo possibile in cui è ambientata la storia. Dettagli introdotti fin dal primo episodio, con quella specie di nevicata, in realtà una ricaduta di ceneri, perché è il giorno in cui, come ogni settimana, all’ospedale di zona si bruciano invalidi e malati troppo gravi. Una cura del particolare che è un punto di forza di tutta la serie: notare per esempio come, in un mondo dove procurasi una Bibbia è difficile, addirittura un po’ illegale, sulle ambulanze ci sia l’antico simbolo medico del caduceo al posto della Croce rossa. Un altro elemento è la ricostruzione storica di questa realtà alternativa servita tramite frasi sibilline che informano in maniera indiretta sulle caratteristiche di questo mondo, questa volta grazie ad un “Nagasaki. Ah. Beautiful city.” “Yes. It is.“, dove il tempo presente di “it is” sottolinea il fatto che non sia stata segnata dalla caduta della bomba atomica.
Tornando al tema della puntata, la gentilezza, comunque, può anche essere un’arma a doppio taglio. “Do you intend to kill me with kindness?” chiede infatti Wegener a Heydrich, durante la cena – interrogatorio (memorabile la risposta “Not with kindness.“). Notare come Reinhard Heydrich sia un personaggio realmente esistito. Era uno dei più alti gerarchi nazisti, soprannominato “Il Boia di Praga” e, nella storia come la conosciamo noi, fu ucciso nel 1942 in un attentato organizzato dai partigiani cecoslovacchi. Aveva comunque fatto in tempo a progettare minuziosamente, nella tristemente famosa conferenza di Wannsee, la “soluzione finale del problema ebraico”. Questo tanto per capire con chi abbiamo a che fare. Vedremo se il messaggio per il Fuhrer lasciato da Smith riuscirà ad arrivare in tempo nelle mani a cui è destinato o se il progetto di assassinare Hitler andrà a buon fine.
Se sul fronte tedesco c’è maretta, su quello orientale le cose non vanno meglio: Kempeitai e Yakuza sono ai ferri corti e la situazione non è rosea, tanto più dopo l’attentato al principe ereditario. La collaborazione, o meglio connivenza, fra le due organizzazioni, come nel caso dei traffici al porto di San Francisco, rischia di incrinarsi irreparabilmente facendo la gioia di chi segue gli eventi tramite uno schermo. Anche qui, dunque, snervanti partite psicologiche di braccio di ferro e giochi di ricatti più o meno sotterranei. Il tutto, notare bene, mentre le due fazioni cercano di prepararsi al meglio per sfruttare a proprio vantaggio qualsiasi debolezza dell’avversario e prendere così il sopravvento, nonostante abbiano entrambe il fiato corto dal punto di vista politico ma soprattutto economico. Questo dà l’idea della complessità e fluidità dello scenario.
Sul finire, però, si cambia ambiente e senza preavvisare, come un fulmine a ciel sereno, arriva il colpo di scena. Cos’è quel filmino che Frank e Juliana stanno guardando? Cosa significa? L’Uomo Nell’Alto Castello all’improvviso si fa portavoce di una mole di interrogativi non indifferente che spiazza lo spettatore esattamente come spiazza Frank, lasciandolo disorientato e attonito per quanto appena visto. La sola bravura tecnologica nel montaggio della pellicola non può bastare a giustificare i tanti (forse troppi) dettagli inspiegabili inseriti all’interno dell’ultima opera. Inutile negarlo: la gentilezza con cui si è arrivati fino a qua è stata letale.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Colpo di scena finale
  • L’Obergruppenfuhrer Smith ne sa
  • Vestizione del nazista Wegener mentre Gene Pitney canta “People talk about how bad we are”. Un tocco di classe
  • Piccoli dettagli agghiaccianti: la morte di Connolly

 

Rimane solo una puntata e decisamente troppo poco tempo per riuscire a dare una degna conclusione alla storyline per come è stata impostata fino ad ora. La vera domanda è comunque un’altra: la storia si concluderà o ci sarà una seconda serie?

 

End Of The World 1×08 ND milioni – ND rating
Kindness 1×09 ND milioni – ND rating

 

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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