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The Walking Dead 5×04 – Slabtown – Il Prezzo Della SalvezzaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Giunti al quarto appuntamento, The Walking Dead decide di mollare l’acceleratore spostando il focus su uno dei personaggi meno amati dello show: Beth. L’episodio ha quasi il sapore di un filler, aggiungendo ben poco alla trama, ma mostrando l’ennesima organizzazione post-apocalisse che, come al solito, nasconde intrighi, menzogne e dispotismo. Dopo la comunità del Governatore e l’allegro gruppetto di cannibali trovati a Terminus, la struttura ospedaliera comandata da un manipolo di poliziotti rappresenta l’ennesima speranza per il genere umano che, manco a dirlo, nasconde un inferno peggiore dell’invasione zombie presente all’esterno. Nessuna sorpresa dunque nell’apprendere che Gorman è un maniaco sessuale, che Edwards venderebbe anche sua madre per sopravvivere e che l’agente Dawn utilizza metodi non troppo amichevoli per mantenere l’ordine nel suo ospedale.
Per la seconda volta dall’inizio di questa quinta stagione ci troviamo di fronte ad una comunità il cui unico scopo è la sopravvivenza, elemento sacrosanto in una serie post-apocalittica. Il valore aggiunto però viene conferito da un altro elemento comune a tutte e tre le collettività: il cosiddetto “prezzo da pagare”, concetto esplicitamente espresso dall’agente Dawn nei secondi precedenti alla sigla: “Se non ti avessimo salvata saresti uno di quei così. Perciò sei in debito con noi” e ribadito pochi minuti dopo da Gorman: “Ogni cosa ha un prezzo, no?”.
Anche se oramai le speranze di incappare in un manipolo di esseri umani gentili e disponibili sono rasenti allo zero, questa volta la struttura ospedaliera trasmette quasi un senso di benessere, forse per l’ordine rigoroso e la pulizia maniacale mantenuti dalla Dawn. Ma comfort e igiene a parte, ci sono realmente differenze tra il Grady Memorial Hospital e Terminus? Cannibalismo a parte, la struttura gerarchica è esattamente la stessa: un manipolo di persone che si erge al di sopra dei più deboli, promettendo protezione in cambio di manodopera. Uno schema che francamente comincia a diventare ripetitivo e prevedibile, negando allo spettatore il piacere del dubbio riguardo i sopravvissuti incrociati di puntata in puntata.
Un particolare che in molti sembrano aver notato è la presenza smodata di orologi e richiami al concetto di tempo, che potrebbe da un lato simboleggiare il lento trascorrere del tempo passato non più a vivere ma a sopravvivere, ma anche l’inesorabile approssimarsi della fine in un mondo prossimo allo sfacelo che tenta di ripristinare la routine di un tempo regolata dallo scorrere della giornata e dai suoi ritmi tipici quali pranzo e cena.
Non c’è veramente poi molto da dire su “Slabtown/Il Prezzo Della Salvezza” a parte sul finale di puntata che ci lascia con in testa una vagonata di domande, tutte riassumibili con un semplice, ma quantomai esplicativo, “Perché?”. Un episodio del genere non si sentiva come necessario e rappresenta (ad ora) il gradino più basso di questa stagione in cui si evidenzia sempre di più la necessità di svariare location e coprotagonisti. Non c’è neanche da commentare il non-sense insito nel “rapimento” delle persone nella periferia di Atlanta da parte della gente di Grady Memorial Hospital, innanzitutto perchè dal ricordo che abbiamo noi della città non c’è veramente alcun motivo per rimanervi, dall’altro perchè alla luce della scarsità di benzina e di mezzi il comportamento dei membri dell’ospedale apocalittico risulta privo di logica.
Ad illuminare all’improvviso la puntata è l’arrivo di Carol all’interno della struttura, scena che fa sorgere molte domande sulla persona che accompagnava Daryl al termine di “Four Walls And A Roof/Un Tetto E Quattro Mura“. I nostri interrogativi sono destinati ad attendere almeno un paio di settimane, in vista del prossimo episodio, incentrato su Abraham e colleghi.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’atmosfera tranquilla ma inquietante presente all’interno dell’ospedale
  • Gli orologi e il concetto di tempo
  • Il finale di puntata
  • Puntata Beth-centrica
  • Il solito gruppo di tiranni dispotici

 

The Walking Dead prosegue la sua avanzata offrendoci un quarto episodio Beth-centrico, per la gioia di… nessuno. In compenso ci catapulta in un ambiente apparentemente equilibrato che invece produce l’effetto contrario, suscitando ansia nello spettatore nonostante la pace e la tranquillità presente nei corridoi dell’ospedale. Il motivo per cui Carol è su quella barella ci logorerà per almeno un paio di settimane. Che sia solo un espediente per introdursi all’interno della struttura e salvare Beth? Questo si che sarebbe un modo controproducente di passare il proprio tempo durante un’apocalisse zombie.

 

Four Walls And A Roof – Un Tetto E Quattro Mura 5×03 13.8 milioni – 7.0 rating
Slabtown – Il Prezzo Della Salvezza 5×04 14.52 milioni – 7.6 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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