The Walking Dead 7×11 – Hostiles And CalamitiesTEMPO DI LETTURA 4 min

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L’autore di questa non memorabile “Hostiles And Calamities” è David Leslie Johnson, un signor nessuno nato a Mansfield, Ohio.
Comprensibilmente potrebbe non fregare nulla a nessuno di questa affermazione ma la divagazione circa l’origine dell’autore dello script è voluta per una piccola coincidenza che ha poi condotto Johnson a scrivere questo episodio e, indirettamente, a indebolire nuovamente la fama e la caratura di The Walking Dead: Mansfield è il paese dove è stato girato Le Ali Della Libertà. Ora, per chi non lo sapesse, Le Ali Della Libertà è stato scritto e diretto da Frank Darabont, lo stesso Darabont che 7 anni fa aveva adattato The Walking Dead per il piccolo schermo e che poi venne allontanato dalla AMC per conflitti interni alla produzione ed in particolare al taglio del budget. Johnson iniziò la sua carriera nel dietro le quinte del piccolo/grande schermo proprio con un ruolo da assistente alla produzione di Darabont mentre girava Le Ali Della Libertà a Mansfield, da lì rimasero in contatto ed il vecchio Frank se lo portò dietro anche nel team di The Walking Dead dove, purtroppo, continua a mietere vittime con la sua scrittura discutibile. Giusto per ricordarlo, Johnson in questa stagione ha scritto anche l’imbarazzante “Swear“.
Tutto questo per dimostrare quanto l’influenza di Darabont sia ancora presente nello show e quanto, con il “butterfly effect”, le coincidenze possano essere infruttuose.

Can I have lobster?

“Hostiles And Calamities” è la più classica delle puntate filler di The Walking Dead, totalmente focalizzata e costruita su uno (Eugene) o più personaggi secondari (Dwight) in modo da tridimensionalizzarli e, contemporaneamente, guadagnare un po’ di tempo in vista del finale di stagione. Niente di nuovo insomma, lo schema è tristemente già noto e va direttamente a contrapporsi con la nostra tesi iniziale fatta di buoni auspici e di una rinnovata fiducia verso Scott M. Gimple. Chiediamo venia.
La buona notizia di questo 94° episodio di The Walking Dead è il fatto che sia Eugene-centrico. È una buona notizia perché, per esempio, poteva andarci peggio e subire un episodio Gabriel-centrico (cosa che purtroppo non è ancora scongiurata) che permettesse un dialogo immediato e non gentilissimo con Dio. Invece no, la scelta è ricaduta su Eugene, e non è una cosa del tutto malvagia perché Doctor Smartypants è un character molto particolare che può regalare soddisfazioni se messo nelle giuste condizioni, come infatti accade. La codardia di Eugene è cosa nota, almeno a noi, pubblico onnisciente, così come è nota anche la sua bravura nel crearsi una copertura in modo da diventare indispensabile per un gruppo e quindi venire protetto per le sue doti. Non si fa quindi nessuna piega quando si ascolta il suo ennesimo nuovo curriculum vitae, ma anzi si apprezza la tenacia e la faccia di bronzo con la quale menta in più di un’occasione di fronte a tutti. Un plauso, in questo caso, va fatto anche a Josh McDermitt per l’interpretazione.
Purtroppo però, nonostante si possa intravedere in “Hostiles And Calamities” un certo tentativo di profondità dettato dalle prime inesorabili crepe che si stanno formato nel regno di Negan, tutto scorre inesorabilmente lento e la percezione che l’episodio sia un riempitivo è sempre molto elevata. Non si può infatti dimenticare che, nonostante sia interessante notare il funzionamento interno del Santuario di Negan oppure il passaggio al lato oscuro di Eugene, tutto potrebbe e dovrebbe essere messo in secondo piano in favore di trame più importanti, interessanti e pressanti. Dwight e Eugene non sono nessuno, non sono quello che il pubblico vorrebbe vedere e, soprattutto, non sono rilevanti ai fini della storia. E non perché i due character siano scritti male, ma semplicemente perché non si può trasformare un personaggio secondario in uno principale in soli 40 minuti. E questo è l’errore, voluto e perpetrato da Gimple, che sta condannando The Walking Dead verso il baratro.
Quello che può offrire un episodio come questo, focalizzato su due personaggi relegati normalmente ai margini della narrazione, è chiaro a tutti tranne che agli sceneggiatori che, inesorabilmente, continuano a provarci senza successo. I risultati però sono sotto gli occhi di tutti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Passaggio al lato oscuro di Eugene
  • Buona interpretazione di Josh McDermitt
  • Episodio filler
  • Lentezza generale
  • Inutilità del “tutto”

 

Non sapremo mai se la scelta di mandare in onda un episodio così debole proprio durante la notte degli Oscar fosse stata studiata a tavolino o sia capitata così a caso. Generalmente cose di questo tipo sono studiate con largo anticipo e quindi è difficile che la AMC o Gimple stessi non sapessero della cosa. A noi piace pensare che ne fossero a conoscenza e che la scelta di mandare contro gli Oscar un episodio inutile sia voluta. Vogliamo davvero crederlo. E comunque non apprezziamo la scelta.

 

New Best Friends 7×10 11.07 milioni – 5.3 rating
Hostiles And Calamities 7×11 10.42 milioni – 4.9 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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