Giunti ad un passo dal finale è possibile iniziare a tirare un po’ le somme sull’ultima versione del caposaldo televisivo che porta il nome di True Detective. Una prima volta senza il suo creatore, Nic Pizzolatto, che in effetti figura solo come produttore esecutivo. È infatti innegabile come questa Night Country abbia un po’ un sapore diverso. Anche la così tanta bistrattata seconda stagione riportava sempre quei tratti somatici, indissolubili e dati dal suo autore. Invece, con Issa López si può affermare che True Detective stia forse per la prima volta affrontando un passaggio di testimone, una prima evoluzione, figlia anche di un contesto storico e sociale molto diverso da quello di dieci anni fa.
True Detective, grazie alla sua natura antologica, può infatti sopravvivere nel tempo, reinventandosi per stare al passo con l’attualità. È questa la grande intuizione di HBO, che permette al serial che ha riscritto le regole del crime di stare sempre sulla cresta dell’onda. Anche Night Country ha infatti, al netto del finale, convinto la maggior parte di critica e pubblico. È infatti innegabile che la López abbia fatto suo il format, pur con qualche riserva che verrà certamente sciolta la settimana prossima.
TUTTLE
Un nome importante, quello della famiglia Tuttle, potente dinastia della Lousiana dietro alla famosa setta dedita al culto di Carcosa. Finora forse il più forte trait d’union che certifica la coesistenza della prima stagione di True Detective e di Night Country all’interno dello stesso universo narrativo. Gran parte della “Part 5” ruota infatti attorno alla sottile connessione tra la compagnia mineraria Silver Sky e la misteriosa e Carpenteriana (non può non aver evocato almeno una volta La Cosa) stazione di ricerca della Tsalal.
Il filo rosso che unisce questi due elementi, sempre più centrali nelle indagini di questa stagione, sembra essere la famiglia Tuttle, nella fattispecie con la Tuttle United. Come potevano essere collegate una stazione di ricerca artica e una compagnia mineraria senza scrupoli? A quanto pare tutto si riconduce alla falsificazione dei report di inquinamento, realizzati ad hoc dalla Tsalal, per permettere alla miniera di restare aperta e continuare ad avvelenare la popolazione locale, incurante delle proteste e dell’alto tasso di mortalità infantile nel territorio.
Liz Danvers: “Oh, it looks like somebody blew the entryway shut.”
Evangeline Navarro: “Because of course they fucking did.”
LA TALPA
L’altro grande elemento della puntata è il rapporto genitori-figli. Un rapporto spesso complesso, che può accomunare da un certo punto di vista quello vissuto da Liz e Leah Danvers con quello struggente tra Peter e Hank Prior. A inizio episodio, infatti, Liz sceglie di far arrestare propria figlia, mentre sul finale Peter spara a suo padre. Due scene che accendono un dibattito etico e morale nello spettatore, soprattutto con la seconda, che arriva sul finale, al termine di un climax tremendo fatto di rivelazioni e dialoghi magnifici.
Hank si rivela infatti il poliziotto corrotto dalla Silver Sky per cercare di insabbiare le indagini sulla Tsalal. Proprio la compagnia mineraria ha infatti fornito come motivazione ufficiale, per la catastrofe del pilot, un assideramento causato da una valanga. Non può essere una spiegazione sufficiente, e per la prima volta con questo episodio si ha la sensazione che il mistero della stagione non abbia nulla a che fare con questioni esoteriche o fantascientifiche. Anzi, il movente sembrerebbe essere solo una mera questione di affari, di corruzione, di inquinamento, con pennellate di greenwashing. Così fosse, sarebbe una svolta decisamente attuale ed elegante per dare nuova linfa al genere crime.
LE INDAGINI?
Resta comunque più di una domanda. In questa “Part 5” è stato totalmente accantonato tutto quel che gira attorno alla misteriosa spirale. Le “Terre Oscure” introdotte solo una puntata fa sono state bellamente ignorate, e il grande setup che faceva leva fortemente sull’elemento mistery-horror deve necessariamente trovare un payoff nel finale di stagione. Troppa carne ancora al fuoco, e non sarà assolutamente facile gestire tutte queste ramificazioni per dare un degno epilogo al tutto. Se non altro, resta il grande lavoro svolto sui personaggi, nonostante la carenza di flashback – altro elemento caratteristico di True Detective – finisce per appesantire la narrazione, anziché snellirla e fare un favore all’economia della serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Night Country fa un passo indietro dalle tinte sovrannaturali che sembrava voler imboccare, scegliendo un approccio più crudo, realistico ed efficace. Resta comunque moltissima carne al fuoco per il finale di stagione, sperando comunque di ricevere spiegazioni sul perché inserire il padre di Rust Cohle, il significato della famosa spirale, degli orsi, delle visioni sulla figlia di Liz Danvers, oltre che sulla strage della Tsalal.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.