Truth Be Told 1×01 – MonsterTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Every week I came here and tell you a story. I do interviews. No-one of them is about me. This time it will be different!”

Apple+, nuova ma promettente realtà nel panorama delle piattaforme streaming, regala ai propri spettatori una nuova serie tv che si tinge di legal thriller esistenzialista, con un cast niente male che vede confrontarsi due giganti come Octavia Spencer e Aaron Paul.
Divenuta famosa per una serie di podcast che avevano come oggetto un omicidio avvenuto nella casa di una famiglia benestante, la famosa giornalista Poppy Parnell (Octavia Spencer) si ritrova a dover riesumare proprio quella vicenda che l’ha resa una celebrità del settore, dopo che una nuova testimonianza ne mette in dubbio il verdetto finale.
E questo per lei è un bel problema sia a livello professionale che morale: il successo del podcast si basava, infatti, sulla certezza che il colpevole era lo strano figlio dei vicini di casa, l’adolescente irrequieto Warren Cave (Aaron Paul), che da allora vive rinchiuso nel carcere di San Quintino.
Da questo momento in poi, inizia un’indagine che è soprattutto interiore per Poppy: i dubbi sulla sua condotta etica e professionale si riflettono su quelli privati, con la perdita dell’amata madre e un difficile rapporto con il padre Leander (Ron Cephas Jones) e la sexy-matrigna Lilian (Tami Roman).
La serie, basata sul romanzo Are You Sleeping della scrittrice statunitense Kathleen Barber, ha il merito di basarsi su uno storytelling potente in cui i protagonisti principali risultano veramente sfaccettati e difficilmente inquadrabili nei tradizionali ruoli di “eroe” e “villain”, ma anche di “vittima” e “carnefice”; la protagonista, Poppy, si è resa involontariamente complice di una fake news (in un’epoca dove questo è diventato un errore imperdonabile), eppure proprio su questo è riuscita a costruirsi una carriera per cui partecipa come relatrice a conferenze dove si parla “dell’importanza della verità”.
Consapevole di questa sua incoerenza di fondo (e della sua giovanile superficialità) decide comunque di rimettersi in gioco anche rischiando la sua stessa credibilità professionale. E, per via di questo suo percorso, assurge a pieno titolo al ruolo di “eroina” della serie.
Dall’altra parte, Warren Crave non è certamente una semplice vittima di un errore giudiziario (sempre che di errore si tratti, ancora dopo il primo episodio il dubbio rimane), come una certa fiction legalistica ha ormai trasformato questo tipo di personaggi in un vero e proprio cliché narrativo. Non bisogna, infatti, confondere questa, che è comunque un’opera d’inventiva, con la ricostruzione di un caso di cronaca reale, come poteva essere la mini-serie When They See Us. In quel caso la descrizione dei personaggi (e la differenziazione fra vittime e carnefici) era parecchio manichea, anche perché si legava ad un discorso sociale di razzismo.
In questo caso l’attenzione è concentrata interamente sul livello emotivo dei personaggi (a cui rimanda il continuo uso di intensi primi piani dei protagonisti) e sul loro percorso esistenzialista. E questo fa sì che la loro rappresentazione si, per forza di cose, ben più sfaccettata.
Nel caso del suddetto Warren, egli è sì una vittima innocente di un giudizio sbrigativo e superficiale, che lo ha condannato a 19 anni di ingiusto carcere. Ma la sua presentazione è ben lungi da ogni tipo di buonismo. Il suo rancore nei confronti della Parnell (e il dovere di crearsi uno scudo difensivo in carcere) lo ha portato ad abbracciare in toto il nazismo, ben simboleggiato dai tatuaggi sul braccio. Un tema che suscita ancora oggi sensazioni molto forti, soprattutto (ma non solo), di fronte alla popolazione afro-americana. Sarà interessante vedere come Poppy riusicrà a rigettare il senso di odio profondo che un tale soggetto suscita in lei (solo in parte giustificabile dagli anni di ingiusta prigionia). E soprattutto come riuscirà a giustificarlo davanti alla sua comunità, con cui già adesso non ha dei buoni rapporti.
I continui confronti-scontri fra i due sono il perno su cuoi ruota tutto il pilot, e si sostengono grazie all’intensa prova attoriale del duo Spencer-Paul, ai quali fanno da cornice tutta una serie di comprimari di un certo livello (da segnalare Lizzy Caplan che, dopo il successo di Castle Rock, ancora una volta si distingue per l’interpretazione di un personaggio ambiguo e problematico), tra cui Elizabeth Perkins (la madre di Warren, malata di cancro) e Michael Beach (il marito di Poppy) che completano un cast di tutto rispetto, vero punto di forza di tutto lo show.
A questo va aggiunto una colonna sonora eccezionale e una regia che, seppur con una fotografia onirica a tratti poco chiara, fa un lavoro di sintesi molto efficace, concentrandosi su quei particolari che sono rivelatori della psicologia dei personaggi.
Allo stesso modo i dialoghi e, soprattutto, i monologhi di Poppy ai suoi ascoltatori tramite podcast, riescono a fare della retorica e dell’oratoria, un punto di forza della puntata, senza nessun rischio di annoiare troppo lo spettatore con troppe spiegazioni.
Rimane, come unico difetto, il modo con cui viene presentato l’antefatto iniziale: un inizio in medias res che appare come fin troppo frettoloso, quasi gli autori abbiano avuto fretta di concentrarsi sulla riapertura del caso ma senza voler togliere troppo minutaggio al personaggio di Poppy, che qui rimane l’asse centrale di tutto. Si presuppone però che le prossime puntate (2 in totale) mettano al centro anche tutti gli altri personaggi, Warren soprattutto.
Truth Be Told è il racconto di una tragedia umana e di un percorso di redenzione nascosto sotto la veste di un “normale” legal thriller. Adatto agli appassionati del genere che ricercano novità e storie forti. Per chi ha la pazienza di mettersi ad ascoltare il podcast di Poppy, colpi di scena e tensioni emotive sono assicurati.
Perciò… alla prossima puntata!

“The truth is never dangerous as a liar in a long!”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Octavia Spencer
  • Aaron Paul
  • Lizzy Caplan
  • Tutto il cast in generale
  • Soundtrack
  • Dialoghi
  • Fotografia onirica un po’strana
  • Inizio fin troppo frettoloso

 

Un nuovo legal thriller a cura di Apple+. Protagonisti un cast d’eccezione composto da octavia Spencer, Aaron Paul e Lizzy Caplan, più altrettanti talentuosi comprimari. Un thriller sulle fake news e sul potere che questi possono avere sulla vita delle persone. Da vedere!

 

Monster 1×01 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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