Under The Dome 2×09 – The Red DoorTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Chiedo Fonzie e mi danno avanzi. Cristo! Perchèèè?!”. E’ quello che mi è venuto in mente una volta conclusa la visione di quest’ennesimo episodio di Under The Dome; ma cosa centra la strofa del brano “Tapparella” dei mitici Elio E Le Storie Tese, con il serial tratto dal libro di Stephen King? Più di quanto crediate. Se escludiamo alcuni elementi salvabili in ambito di recitazione (Dean
Norris über alles) e trama, la serie tv sulle disavventure dei Domers rispecchia in tutto e per tutto la citazione: cioè che è fatta davvero con gli avanzi; lo spettatore non vive nel mondo della Haribo, dove tutto è fatto di gustose caramelle, ma vive nel realistico mondo reale dove sa che ci sono tre tipologie di prodotti televisivi: quelli belli, quelli brutti e quelli che stanno nel mezzo, accontentandosi di essere semplicemente guardabili e con le mimmate ridotte all’osso. Lo spettatore desidera solo una cosa da un telefilm: che lo intrattenga piacevolmente senza insultare la sua intelligenza per quaranta minuti; se poi si rivela un capolavoro, tanto meglio. Chiede Fonzie, appunto, ma gli danno avanzi: gli danno Under The Dome. E se non fosse per il fatto che il serial tratto dal libro famoso solo per aver ucciso molti alberi con la sua ingiusta pubblicazione sia, oramai, un “must watch” del trash (e a noi di RecenSerie piace farci del male) probabilmente avremmo già fatto esplodere gli studios a causa della pochezza a cui siamo continuamente esposti.
Come diciamo ormai da molte recensioni, il mistero continua ad essere la parte migliore dell’intero show ed unico motivo per cui i ratings che riportiamo in fondo non rasentano lo zero; la produzione sembra esser proprio consapevole di questo fatto e fa di tutto per continuare a mantenere alto interesse e curiosità, lo dimostra pure questa ventata di aria fresca all’interno della trama dal gusto spy, la quale ha dato una bella impennata allo stroytelling generale. Purtroppo era palese che questa gitarella a Zenith sarebbe stata semplicemente un’alternativa parentesi e non una cosa duratura, ma è stato bello finchè è durato. E sempre parlando di dispiaceri, questo nono episodio della seconda stagione sarà quello che sicuramente si farà ricordare più di altri per alcuni inaspettati colpi di scena, anche se “The Red Door” rimane fedele al tenore generale della serie non alterandone la (pessima) reputazione; l’incontro tra Big Jim e la moglie creduta morta e il flashback con Barbie e Melanie rappresentano i punti più alti di tutta la puntata, se non dello show intero: questi twist proprio non ce li aspettavamo, sopratutto il secondo. Però ancora non ci siamo: Signori della CBS, il vostro prodotto ha le qualità ma non s’impegna, e quando lo fa, il risultato è quello di un pachiderma che cerca di uscire da una stanza fatta di cristallo; qualcosa sicuramente si sarà salvato dal suo leggiadro passaggio e ci saranno stati danni limitati, ma è quel “danni limitati” che preoccupa, sopratutto quel condizionale.
Le mimmate continuano a nastro, e continuano così veloci, da raggiungere velocità e piroette da Montagne Russe con conseguente vomito annesso; immagino che qualcuno di voi possa lamentarsi del fatto che noi di RecenSerie ci lamentiamo così tanto delle uscite dementi di quelli di Chester’s Mill, ma capirete anche voi che proprio questi elementi fanno perdere quel poco di credibilità che Under The Dome strappa con le unghie e coi denti, impoverendo tutta la presunta qualità acquisita. Per usare l’esempio delle Montagne Russe: è fighissimo andarci, ma se si sta male, il ricordo non sarà poi così piacevole. Ecco, le mimmate di Under The Dome sono proprio questo, uno scomodo ricordo spiacevole insozzato di pietosi siparietti come: la scomparsa totale de “La Ruota della Sfiga Settimanale” appena Barbie è uscito dalla Cupola, dove i Domers venivano messi alla prova in situazioni ad alto livello di improbabilità; Junior che, ad ogni episodio, cambia caratterizzazione contribuendo a scrivere nuovi significati alla parola “pezzente”, e a sto giro sfoggia quella dell’uomo di cui non ci si può fidare e con idee piuttosto confuse su come la pensa su suo padre; totale disinteresse per la morte di Angie, che Barbie ci prova a smuovere un pò le coscienze, ma niente: quando dice quello che Sam ha fatto, Pauline reagisce semplicemente chiedendo del figlio, e siccome sta bene allora fottesega del resto; e poi c’è Joe, il grande prodigio della tecnologia, così dotato da non essere a conoscenza dell’avviso di notifica delle mail, perchè è così che aspetti una mail: mettendoti con la faccia a trenta centimetri dallo schermo chiedendoti quanto ancora ci vuole. Dottò, non capisco proprio perchè il Nobel lei non ce l’ha, un complotto proprio.

PRO:
  • Il mistero continua. Non quello di Italia Uno eh
  • Big Jim incontra Pauline
  • Barbie e Malanie si sono già incontrati
CONTRO:
  • A Fistful of Mimmate
  • Junior
  • Angie è morta e nessuna sembra fregare un cazzo
  • Joe: genio della tecnologia ‘sto paio di ciuffole

Di sicuro meglio delle prime sei puntate, ma peggio della settima e sul filo di quella precedente. Come sempre: il mistero tiene sicuramente botta e gli spettatori attaccati allo schermo con sputo e bostik, ma le mimmate a nastro di Under The Dome mettono a dura prova la pazienza e la sensibilità di tutti… pazienza che sta ormai per finire, come speriamo l’intero show. Per tornare all’esempio di prima: si può sbagliare in un telefilm e nessuno pretende le Fonzie, ma questo non vuol dire che ci si merita gli avanzi, che fan schifo pure ad Homer Simpson.

Awakening 2×08 7.30 milioni – 1.5 rating
The Red Door 2×09 6.60 milioni – 1.4 rating

VOTO EMMY
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