Vikings 6×10 – The Best Laid PlansTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il problema delle stagioni precedenti di Vikings è stato senza dubbio l’eccessiva lentezza narrativa, ma quest’ultima stagione, è ormai evidente, risulta ben lontana dai disastri degli ultimi anni.
Probabilmente in passato si sarebbe tirata la narrazione per le lunghe, utilizzando questo mid-season finale come un grande episodio preparatorio, rimandando la battaglia alla seconda metà di stagione, fortunatamente non è stato così.
In questo decimo appuntamento, nella prima parte della puntata, si assiste ai grandi preparativi per la battaglia e, tramite un time skip, si arriva subito alla primavera, trovando anche il tempo di far perdere il figlio a Gunnhild, ulteriore segno di come la narrazione proceda su un ritmo ben diverso rispetto al passato.
L’elezione a Re di tutta la Norvegia di Harald tramite l’inganno e le dietrologie politiche ha avuto il risultato di dividere ulteriormente il fronte interno dei vichinghi, che per conformazione sociale sono già restii a seguire un uomo unico al comando.
L’atteggiamento di Bellachioma, quasi inconscio del grande pericolo proveniente dai Rus, risulta essere inadeguato e fortemente egoistico, preoccupato e ossessionato da Bjorn, tanto da pensare a rubargli le mogli più che a creare un grande fronte comune contro l’arrivo dei variaghi, dimostrandosi inadeguato a guidare il suo popolo contro la grande invasione nemica.
Non è un caso, allora, se tanti Jarl e Re di minore importanza disertino la grande battaglia, sicuramente per motivi egoistici ma anche condizionati dal comportamento di Harald, per delle assenze che a livello numerico peseranno enormemente sull’esito finale dell’assedio della capitale.
Come già visto nella puntata precedente, già a inizio episodio si preannuncia il grande scontro tra due mondi, quello pagano e quello cristiano, con Erik (futuro colonizzatore della Groenlandia storicamente parlando) che preannuncia la fine degli Dei in caso di sconfitta.
Nonostante la bravura di Bjorn, che riesce ad intuire quasi tutte le mosse dei fratelli, la superiorità tattica di Ivar, già vista in “Ragnarok“, emerge ancora una volta, permettendo alla schieramento di Oleg di ottenere la vittoria, complice anche una schiacciante superiorità numerica.
La grande battaglia è accompagnata da una fotografia perfetta, specialmente nell’onirico incontro tra Ivar e il fratello maggiore sulla spiaggia, senza dimenticare una colonna sonora meravigliosa che caratterizza al meglio le lunghe scene di guerra.
La quasi certa morte di Harald, la probabile (ma non sicura) morte di Bjorn e la conquista cristiana della capitale della Norvegia sono senza dubbio destinate a rivoluzionare la serie nella seconda metà stagionale, dove resta da vedere se Ubbe avrà la volontà e la forza, magari appellandosi agli assenti in questa battaglia, per riconquistare i domini norreni, in attesa di capire anche il destino di Floki, per ora ancora disperso.
Giunti ormai alla fine della prima metà di questa sesta ed ultima stagione, si possono già tirare le somme sull’ultimo ciclo stagionale, sottolineando come finalmente Micheal Hirst abbia ritrovato il senno, confezionando episodi di ottima fattura e non solo, visto che alcuni di questi rientrano senza dubbio tra i più belli dell’intera serie.
Con un ritmo narrativo più elevato e una netta diminuzione dei tempi morti, la trama orizzontale si è sviluppata con una maggiore celerità e l’introduzione dei Rus ha aiutato enormemente la serie, portando una ventata di aria fresca fondamentale per uno show che da troppi anni si era appiattito nella dicotomia tra i norreni e i cristiani anglosassoni.
Visti tutti questi elementi positivi, la speranza è che la seconda metà di stagione, che segnerà anche la fine della serie, si attesti sul livello qualitativo dei primi dieci episodi.
Non ci resta che aspettare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Una fotografia perfetta
  • La splendida colonna sonora
  • I preparativi esauriti in fretta e la battaglia subito nel vivo
  • La superiorità tattica di Ivar, ancora una volta
  • “L’incontro” sulla spiaggia tra Ivar e Bjorn
  • Il finale di puntata, un cambiamento epocale per la serie?
  • L’atteggiamento egoistico di King Harald

 

Un episodio meraviglioso per Vikings, l’ennesimo di questa sesta stagione che, ben oltre le aspettative, si sta rivelando veramente splendida. Resta da capire se Bjorn sia morto, ma di per sé la vittoria dei variaghi è già un cambiamento epocale. La puntata è perfetta sotto ogni aspetto, motivo per cui non si può che optare per il massimo dei voti, aspettando con ansia la ripresa dello show.

 

Resurrection 6×09 ND milioni – ND rating
The Best Laid Plans 6×10 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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