Yellowstone 1×02 – Kill The MessengerTEMPO DI LETTURA 5 min

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Chi guarda serie tv da un certo quantitativo di tempo non può non essere a conoscenza di alcune caratteristiche quasi dogmatiche dei vari prodotti, come il finale in crescendo di tensione e, soprattutto, la lentezza del secondo episodio. In genere, il pilot è condensato di avvenimenti, perché deve mostrare l’universo narrativo, introdurre le varie vicende e i personaggi che caratterizzeranno la storia. Logicamente, una stagione non può avere sempre lo stesso ritmo e, quindi, è necessario che, di tanto in tanto, ci si fermi e si cerchi di fare chiarezza (spesso e volentieri i pilot possono anche risultare difficili da comprendere pienamente, vista la mole di nomi e informazioni che lo spettatore deve recepire) e di lavorare sullo sviluppo delle tematiche e sulla rendere tridimensionali i personaggi.
Dopo aver letto ciò, è necessario dire che Yellowstone non ha pienamente rispettato questa descrizione: pur essendo caratterizzato da un ritmo abbastanza compassato (anche il primo episodio non si è era segnalato per la frenesia e, in una serie come questa, va assolutamente bene così), infatti, “Kill The Messenger” si segnala per la presenza di importanti avanzamenti di trama ottenuti in un tempo molto breve (come vedremo tra poco, forse troppo breve).

 

“The bullet wound inflicted on your brother severed his spinal column at C7, which would leave him paralyzed from the chest down, including his arms from his elbow to his fingers. Would’ve been impossible for him to fire a pistol, which means there was a third shooter.”

 

Fino a questo momento, Yellowstone sta prediligendo un approccio essenzialmente orizzontale (non sono presenti, quindi, le sottotrame verticali, ossia le situazione che iniziano a finiscono all’interno di un singolo episodio, come nei procedurali); la storyline principale è senza dubbio quella della disputa tra i Dutton e Thomas Rainwater, che ha portato alla morte di Lee e di Robert Long (pensandoci bene, le altre vicende sono tutte collegate a questa, che può essere considerata il cardine della narrazione, in queste prime puntate). Come era facilmente prevedibile, il referto dell’autopsia avrebbe messo in grande difficoltà Kacey, visto che si sarebbe venuti a conoscenza della presenza di una terza persona sul luogo del delitto.
Altrettanto inevitabili erano i tentativi di John di insabbiare la vicenda ed evitare guai seri per suo figlio. Questi tentativi hanno ricoperto buona parte del minutaggio, ma non hanno convinto pienamente. Da un lato, è molto positiva la scena al rodeo, quando il character di Kevin Costner usa la sua influenza e la sua reputazione per convincere il padre di uno dei due agenti a cambiare la loro versione, in quanto si tratta di una situazione verosimile e, soprattutto, si ricollega al primo episodio, quando Alan dice a John che uno dei suoi timori è entrare in un bar e non essere riconosciuto. John Dutton è un’istituzione in quella valle, ne è a conoscenza, e vuole a tutti i costi che la situazione continui ad essere tali.
Molto meno positiva è, invece, la seconda parte della vicenda, ossia quella che riguarda il sacerdote e il medico legale. Il favore che il prete deve restituire a John potrebbe non essere così inverosimile (come detto prima, l’uomo è il simbolo della zona, quindi è abbastanza logico che gli abitanti si rivolgano a lui, quando hanno bisogno d’aiuto, come fatto anche dal padre di Jimmy nella puntata precedente), ma sono le modalità a non convincere, in quanto questo debito non viene spiegato e approfondito, bensì è usato a mo’ di espediente per far andare avanti la narrazione. Per quanto riguarda il dottore, non si capisce la necessità di caratterizzarlo come una persona che non vedeva l’ora che qualcuno lo aiutasse a farla finita, visto che la modalità di uccisione sarebbe stata la stessa (strangolamento, e poi oggetti infiammabili nel microonde).

 

“There’s no such thing as a good man, Kayce. All men are bad. But some of us try real hard to be good.”

 

Qualche riga fa, si è parlato di espedienti narrativi e forzature. Purtroppo per lo show, quelle di cui sopra non erano le uniche della puntata: le probabilità che il laboratorio di meth esplodesse proprio nel momento in cui stavano passando Kayce a Amanda sono praticamente infinitesimali. Anche in questo caso, dunque, degli importanti sviluppi vengono ottenuti attraverso una costruzione narrativa non impeccabile. Si parla di importanti sviluppi perché ci è permesso conoscere meglio il signor Rainwater e di aggiungere tessere alla sua caratterizzazione. Innanzitutto, si scopre che è un uomo che ha una grande voglia di riscatto per il suo popolo ma che, al tempo stesso, non esita a condannare chi, all’interno della popolazione, delinque (ci si riferisce a quando dice “I would’ve let you burn” al cadavere del produttore di meth). Inoltre, la sua decisione di voler causare una tragedia a tutti i costi suggerisce una moralità non molto forte (non che anche Dutton ne abbia mostrata molta di più, non avendo avuto problemi a far uccidere il medico legale), ma anche lui ha dei limiti che non oltrepassa, e ciò si vede quando, pur sospettando di Kayce per la morte di Long, non usa la sua pistola per incastrarlo.
Al di là di questi difetti (ai quali va aggiunto un utilizzo non impeccabile del personaggio di Beth, fino a questo momento), si confermano tutti i pregi già espressi nella recensione precedente (fotografia, recitazione, storia, ambientazione…). La speranza è che, una volta ingranata la marcia, Taylor Sheridan riesca a sfruttare appieno, e senza forzature narrative, il potenziale del suo prodotto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Avanzamenti di trama
  • Recitazione
  • Nuovi dettagli su Rainwater
  • Scena finale
  • Troppe, veramente troppe forzature narrative

 

Yellowstone confeziona un episodio solido (e più corto del predecessore) che conferma tutte le sue potenzialità. Purtroppo per lui, una narrazione spesso forzata e inverosimile abbassa il voto, costringendoci ad una sufficienza ampia, ma non così tanto da sfociare in un ringraziamento.

 

Daybreak 1×01 2.83 milioni – 0.4 rating
Kill The Messenger 1×02 2.07 milioni – 0.3 rating

 

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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