ZeroZeroZero 1×01 – 1×02 – The Shipment – Tampico SkiesTEMPO DI LETTURA 6 min

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“Credi nell’amore? L’amore finisce. Credi nel tuo cuore? Il tuo cuore si ferma. Niente amore e niente cuore. Allora credi nel cognac, giusto? Nella figa? Beh sappi che anche la figa dopo un po’ si asciuga. Credi in tua moglie? Appena finisci i soldi dirà che la trascuri. Credi nei tuoi figli? Appena smetti di dar loro i soldi ti diranno che non li ami. Ah, tu credi in tua madre! Se non ti occupi di lei ti dirà che sei un figlio ingrato.
Ora stammi bene a sentire: che succede quando non hai più niente da dare? Quando non ti è rimasto niente? Quando non sei più utile?”

Con queste parole, dense di cinismo e pessimismo cosmico, si apre ZeroZeroZero, la nuova serie di Stefano Sollima (nelle doppie vesti di regista dei primi due episodi e produttore) tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano.
La serie prosegue la collaborazione del regista con Sky e le grandi case di produzione internazionali (qui Canal + e Amazon), dopo il successo internazionale di Gomorra – La Serie.
E proprio dal discorso iniziato con la “saga dei Savastano”, il regista riprende stilemi e scelte registiche, ma stavolta aggiungendo una consapevolezza (e mezzi tecnici) superiore, dovuta certamente anche all’esperienza estera con il film Soldado, di cui questa serie riprende alcune tematiche.
Il mondo criminale è sempre il protagonista indiscusso di tutte le vicende, ma stavolta il focus di tutte le storylines non è tanto il boss o il gruppo mafioso di turno, bensì la cocaina, vero fil rouge e oggetto d’interesse di ogni cosa.
Attraverso il viaggio di una partita di coca dal valore considerevole (circa 900 milioni di euro), dal produttore al consumatore, la serie ci mostra il “dietro le quinte” del commercio di droga e le trame e gli intrighi ad esso correlati. Un vero e proprio viaggio “attorno al mondo” in 3 angoli precisi del globo che si collegano a 3 storylines ben definite.

ASPROMONTE (ITALIA) – I COMPRATORI


Il primo segmento narrativo preso in considerazione è quello forse più affine alla filmografia di Sollima. Il modello di rappresentazione della criminalità organizzata è quello tradizionale di Gomorra (e della filmografia mafiosa in generale). Un vecchio boss della ‘ndrangheta, Don Mimmo (Adriano Charamida), organizza una compravendita ingente di cocaina per risollevare l’economia del proprio clan, ma il nipote Stefano (Giuseppe De Domenico) ha ben altre intenzioni.
Comincia così una lotta famigliare per il potere in uno scontro fra “vecchia” e “nuova” mafia. Si tratta del primo plot twist significativo della serie e, di fatto, l’evento che mette in moto tutto quanto. Anche se la rappresentazione del clan mafioso è abbastanza tradizionale, la modalità scelta è abbastanza innovativa: da un’introduzione prettamente documentaristisca (figlia di una certa visione da cinema neo-realista di denuncia), nel primo episodio, si passa ad un racconto tutto strutturato sulla suspense narrativa (la fuga nel sotterraneo di Don Mimmo entra appieno negli stilemi del genere horror-splatter), nel secondo episodio.

MONTERREY (MESSICO) – I VENDITORI


Questa storyline è chiaramente figlia di Soldado con i suoi piani-sequenza e le scene “action” dall’alto impatto visivo. Lo scenario è quello di un war movie in cui la guerra in questione è quella contro i narcotrafficanti condotta dalle milizie messicane, le quali però non usano certo metodi troppo diversi da quelli dei propri “avversari”. Proprio questa “ambiguità” da parte delle forze armate è il focus su cui si concentra questo segmento narrativo. Protagonista è il sergente Manuel “Vampiro” Leòn Contreras (Harold Torres), fervente cristiano e leader-motivatore del proprio gruppo di soldati ma, al contempo, anche spia e doppiogiochista per gli stessi narcos, a cui passa informazioni e soffiate sui blitz dell’esercito. Si tratta di un personaggio ambiguo e allo stesso tempo affascinante: ha una propria morale e atteggiamenti molto umani (e anche compassionevoli in fondo), ma al contempo è anche uno dei character più spietati e sadici dello show e ci sono tutti i presupposti perché possa diventarne uno dei più iconici.

NEW ORLEANS (USA) – I BROKERS


Si tratta certamente della storyline più interessante e accattivante di tutto lo show. La famiglia Lynwood è il classico caso di “gente onesta” che si trova, ad un certo punto, a fare affari con la criminalità organizzata. Il che, da un certo punto di vista, offre profitti considerevoli (è senza dubbio la multinazionale più fruttuosa al mondo) ma da un altro poca libertà d’iniziativa, sicuramente non quella del tipico “american dream”.
Il patriarca e voce narrante di tutto il primo episodio, Edward (un ottimo Gabriel Byrne), come ogni spregiudicato uomo d’affari sembra convivere apparentemente bene con questa dicotomia. Meno i due figli Emma (Andrea Riseborough) e Chris (Dane DeHaan) che non sembrano molto convinti della scelta fatta dal genitore ma ne prendono (giocoforza e molto controvoglia) le redini degli affari alla sua morte. Si tratta di due personaggi “amletici”: entrambi non vorrebbero far parte di questi affari inerenti la cocaina, ma sono costretti un po’ per senso del dovere (Emma), un po’ per affetto nei confronti del padre (Chris). Questa parte di trama risulta la storyline che presenta il livello di empatia maggiore con lo spettatore in quanto affine al family-drama.

Mob-movie, War-movie e Family-Drama in un’unica serie, ZeroZeroZero attinge a piene mani da tutti i temi e generi cinematografici possibili e immaginabili, il tutto messo in scena da un punto di vista inedito e inusuale, quello del “prodotto”, su cui si basa tutta la storia. La serie è co-prodotta anche da due case di produzione cinematografica (Cattleya e Fandango) e basterebbe già solo questo per renderla interessante. Se a ciò si aggiunge una regia che utilizza tutti i mezzi tecnici possibili in maniera curata e innovativa (basti pensare all’uso molto particolare del sonoro), e una colonna sonora d’eccezione (a cura dei Mogwai), ZeroZeroZero non può che diventare presto un capolavoro. Il ritmo così spezzato degli episodi permette inoltre di mantenere uno stile cinematografico (dove i silenzi e le musiche prevalgono sui dialoghi) senza correre il rischio di annoiare. A questo bisogna aggiungere un cast internazionale di alto livello in cui davvero ogni interprete sembra ritagliato apposta per il proprio ruolo.
Un viaggio allucinatorio nell’Inferno del narcotraffico internazionale (e del capitalismo tout court) e un racconto cinico e disincantato dei suoi protagonisti.
Tutto questo è ZeroZeroZero. E sono solo i primi due episodi.

“Le regole non sono leggi. Le leggi sono per i codardi. Le regole sono per gli uomini. Per questo abbiamo le regole d’onore. Le regole d’onore non dicono che devi essere buono. Ma solo che devi essere giusto.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Niente

 

Stefano Sollima mette tutta la summa del proprio lavoro da regista in questa nuova serie tratta dal romanzo omonimo di Roberto Saviano. ZeroZeroZero è, di fatto, un film (nel formato, nello stile di racconto e nei mezzi tecnici) diviso in 8 episodi. La qualità è tanta e si vede.

 

The Shipment 1×01 ND milioni – ND rating
Tampico Skies 1×02 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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