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How To Get Away With Murder 4×03 – It’s For The Greater GoodTEMPO DI LETTURA 3 min

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“You can’t save everyone, Annalise. Only yourself.”

 

How To Get Away With Murder deve capire cosa vuole fare da grande: se restare quella che è adesso, ossia una modestissima serie tv con i suoi alti e bassi che si poggia principalmente sul cliffhanger finali, oppure tornare quella della prima stagione, con tutte le sue innovazioni, gli espedienti e i colpi di scena.
“It’s For The Greater Good” conferma tutte le impressioni ricevute dalle prime due puntate, con una lentezza generale a caratterizzare l’intero episodio, con personaggi ormai inutili che hanno già completato il loro ciclo vitale all’interno della serie stessa e che, adesso, si trascinano di episodio in episodio, risultando quasi sempre piatti e senza regalare alcun tipo di emozione al telespettatore. Nell’elenco di questi personaggi finiti, oltre alla sempre-presente Bonnie e al solito Nate, ci finisce di diritto anche Connor il quale, stanco della sua carriera da avvocato (?), decide di interrompere gli studi e “investire” tutti i suoi soldi tra spogliarelli e drink, lagnandosi per l’intera durata della puntata e passando dall’intervento dei suoi amici, del suo compagno e perfino di Frank, all’inevitabile ramanzina dei suoi due genitori.
Guardando ciò che sono adesso i K54 e quelli che erano all’inizio della serie, la differenza è enorme: la passione per il proprio lavoro, la voglia di vincere ogni singolo caso, di mettersi in buona luce davanti ad Annalise o al capo di turno, è svanita per tutti, fuorché per Michaela. È la Pratt, infatti, l’unica ad avere un lavoro serio, l’unica che prova a dare un senso alla sua vita e alla sua carriera, nonostante le morti che hanno devastato la sua esistenza. Vincendo la tanto avvincente “sfida diabolica“, Michaela si è guadagnata la possibilità di investigare sulla compagnia di spyware del padre di Laurel, aiutando così la sua amica a scoprire la verità sulla morte di Wes.
Allo stesso tempo, mentre i suoi ex alunni preferiti vivono la propria vita tentando di disintossicarsi dalla sua personalità, Annalise è di nuovo in pista, sempre devota alla causa dei più sfortunati e dei meno abbienti. L’interessantissimo caso del giorno costringe la Keating ad uscire gli artigli e a chiedere l’aiuto di Frank ma i suoi nervi sono tesissimi tanto da sfiorare in ben due casi la rissa: prima nel parcheggio del tribunale con Bonnie e poi, all’esterno dell’aula con la sua datrice di lavoro. La sofferenza e il dramma che Annalise sta vivendo sono senza dubbio due degli elementi cardini di questa quarta stagione di HTGAWM, complice l’usuale interpretazione magistrale di Viola Davis.
Come cattiva abitudine di queste due ultime stagioni, la parte più interessante dell’episodio è rilegata ai quaranta secondi finali. Nel flashforward di “It’s For The Greater Good” si scopre qualcosa in più circa gli avvenimenti della nuova fatidica notte. Miss Pratt è chiaramente in stato di shock e, soprattutto, è completamente insanguinata. La curiosità su ciò che è accaduto è ovviamente altissima, così come sarebbe bello scoprire il ruolo dello psicologo in tutta questa vicenda.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Caso del giorno 
  • Annalise Keating
  • L’evoluzione coerente del personaggio di Michaela
  • La quasi rissa Annalise vs Bonnie
  • Connor stucchevole
  • Bonnie, come sempre
  • Lentezza generale
  • La “sfida diabolica”

 

HTGAWM paga la scelta delle uccisioni di personaggi amati e fondamentali per lo sviluppo della trama come Rebecca e Wes. Spesso, purtroppo, viene concesso minutaggio a personaggi piatti che inevitabilmente abbassano il livello della serie, rendendo l’episodio lento e noioso. In attesa di capire come procederà, salviamo Pete Nowalk e How To Get Away With Murder.

 

I’m Not Her 4×02 3.88 milioni – 0.9 rating
 It’s For The Greater Good 4×03 3.88 milioni – 1.0 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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