“Come on pretty. Drinks are on you”
Come annunciato nella puntata precedente, Samantha e Alex vanno in tribunale per un caso che servirà anche come test per capire chi dei due ha i numeri da name partner. Molto bene, perché le scene in tribunale sono ricche di tensione al punto giusto, ben interpretate da Katherine Heigl e da Dulé Hill e la causa coinvolge proprio Gavin Andrews.
Non si fa però meno onore chi in tribunale non va. Nel caso specifico, Donna e Katrina. Sono entrambe utilizzate al meglio. Miss Bennet compare solo per pochi minuti, a dare consigli a Louis, ma lo fa in modo perfetto e con grande grazia. Nella seconda parte di stagione, le probabilità di vederla riprendere il tira e molla liceale con il suo associato Brian sono altissime e la stessa Amanda Schull, in un’intervista, rivela che il suo personaggio deve ancora crescere molto dal punto di vista dell’intelligenza emotiva. Il suo Percorso di Miglioramento Personale, anche come avvocato, implica il passaggio da una conoscenza acquisita attraverso i libri al saper “leggere” le persone. Quella vista in questo episodio resta comunque la sua vera ragion d’essere. Si spera gli sceneggiatori se ne accorgano e provvedano a bilanciare bene, per lei, momenti grintosi e momenti zuccherosi.
Miss Paulsen non salva forse lo studio legale, ma di certo, con una pensata delle sue, velocizza i tempi ed evita una lunghissima disputa fra soci, molto dolorosa per tutti, spettatori in primis.
La puntata, sostanzialmente, presenta un solo problema, ma molto grosso. Viene presentato un flashback riguardante Samantha e Robert Zane, dove si spiegano i loro trascorsi e l’origine del rapporto di assoluta fiducia e lealtà esistente fra i due. Fin qui tutto bene, il “tengo famiglia” può reggere come giustificazione della decisione di non denunciare i propri capi, la rivelazione di Samantha come orfanella (ma dai!) viene inserita in modo tale da non urtare troppo la sensibilità dello spettatore con scene patetiche, la rivelazione dell’esistenza di una figlia di Miss Wheeler aggiunge curiosità per gli sviluppi futuri. Il giocattolo si rompe quando quello stesso “tengo famiglia”, per vie misteriose, viene posto alla radice della scelta di promuovere entrambi i contendenti a name partner. C’è un buco logico di notevoli dimensioni, inoltre non sarebbe stata vietata un’uscita di scena del perdente ed eventualmente dello stesso Robert Zane.
Bisognerà vedere come si evolverà la situazione nello studio legale coi prossimi episodi: si rischia seriamente il “tutti generali e niente truppa”, con il caos che ne consegue. Di sicuro, Louis si troverà a far fronte ad un carico di responsabilità nuove e delicatissime: da un lato managing partner, per la legge del terzo gaudente fra due litiganti, dall’altro papà (stavolta la cicogna è davvero in volo) con dilemmi importanti che spuntano ad ogni piè sospinto. Date le capacità esibite negli anni da Rick Hoffmann, sarà un’interessante carrellata per mostrare il Percorso di Miglioramento Personale di Mr. Litt. Se è fin troppo facile prevedere molto tempo ancora dedicato a vicende personali, almeno dovrebbe essere piacevole. Oppure, meglio ancora, il tema del bilancio di tempo ed energie fra lavoro e famiglia, non solo per la donna, ma anche per l’uomo, potrebbe diventare oggetto di una discussione seria e sentita, un po’ come la questione del carcere e degli afroamericani.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Motion To Delay 8×09 | 1.07 milioni – 0.3 rating |
Managing Partner 8×10 | 1.08 milioni – 0.3 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).