“Bring it on.“
Questa puntata regala ai fedeli spettatori dello show grandi emozioni. La prima: dopo tanto tempo si torna al caro, vecchio schema “studio legale contro tutti” anche se, a dire la verità, non tutti i membri di quest’ultimo sono compatti e affiatati. Anzi, Samantha e Alex sono proprio l’uno contro l’altro armati, su sponde opposte dello stesso caso, riguardante il già visto e poco raccomandabile Gavin Andrews.
La seconda emozione è ancor più grande: la causa in cui sono coinvolti Louis, Harvey e Robert Zane rimette in gioco Bretton e Gould, i dirigenti della società Reform Corp a cui era affidata la gestione del carcere di Danbury, in cui erano rinchiusi Mike Ross e Frank Gallo. Da non farcela per i troppi ricordi. Qui, il constatare quanto fosse importante e bella quella sotto trama, risalente all’ormai lontana prima parte della sesta stagione, si mischia col piacere di vedere personaggi utilizzati al meglio, come Harvey quando entra nella sua brevettata modalità “stop apologizing, start intimidating“ e usa, senza esitare, il tempo come arma contro un malato terminale di tumore (con le mozioni per rimandare il processo di cui nel titolo) o Donna.
Dopo un periodo di assestamento, Miss Paulsen ha definitivamente imparato ad usare le sue migliori qualità, declinandole anche nel ruolo di COO. Si mette quindi a fare da trait d’union fra le persone, il cui carattere, il più delle volte, sa leggere come un libro aperto. Peccato solo per la decisione di far uscire di scena rapidamente Mr. Bretton, sconfitto da una brutta malattia. Questa sotto trama avrebbe potuto tranquillamente continuare perché Gallo, va ricordato, non fu l’unico detenuto a morire misteriosamente in prigione. Sicuramente si è trattato di una scelta dettata dalla necessità di lasciare, nella prossima puntata, campo alla sfida all’ultimo sangue tra Alex e Samantha. Prima che il match finale tra i due cominci, notare come i membri della dirigenza siano, attualmente, due a uno in favore di Miss Wheeler, perché anche Louis ha deciso di sostenere la sua candidatura a name partner. Detto quasi alla fine di questa tranche di puntate: il personaggio di Samantha è stato un’aggiunta al cast davvero piacevole, Katherine Heigl sembra aver trovato la retta via dopo diverse disavventure, mentre il personaggio di Alex Williams, per quanto bravo ragazzo che si dà da fare, stenta un po’ a brillare di luce propria.
I risvolti emotivi più intimi, di cui questa stagione si è finora nutrita in abbondanza, sono stavolta rappresentati dalle vicende di Katrina e Brian. La salsina agrodolce in cui è sempre immersa ogni loro interazione stavolta non stona, per stemperare una puntata da battaglia come non se ne vedevano da un pezzo. Tanti auguri davvero a Miss Bennett affinché trovi qualcuno adatto a lei. Magari se inizia a farsi una vita il processo risulterà più rapido, ma dopo aver lavorato duro e sacrificato tanto per un traguardo professionale, rimettersi da capo sulla via non meno lunga e faticosa di trovar marito non è semplice come dirlo.
Per completare, come ciliegina sulla torta, il mix di ingredienti che fanno un episodio vincente, c’è poi il momento cinefilo fra Harvey e Robert Zane, dedicato ai film di Arnold Schwarzenegger. Una pausa sempre gradita nelle situazioni più tese.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Finalmente Suits dimostra di essere sulla strada giusta per tornare nella sua forma migliore. Lo studio legale affronta le cause compatto, almeno a livello di dirigenza. La puntata amalgama bene i suoi ingredienti e scorre veloce e pimpante, coi risvolti personali messi al punto giusto, di contorno, per non intralciare il gioco di potere al centro dell’azione. Continua anche la ripresa di sotto trame lasciate in sospeso nel passato, le quali danno valore aggiunto alla narrazione, soprattutto agli occhi di chi ha seguito lo show con passione nel corso degli anni. Ci manca solo una comparsata di Patrick J. Adams, poi c’è tutto. La prossima puntata sarà intitolata “Name Partner”, un titolo inequivocabile per un summer finale (si spera) in crescendo e un arrivederci al 2019.
Coral Gables 8×08 | 1.30 milioni – 0.3 rating |
Motion To Delay 8×09 | 1.07 milioni – 0.3 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).