Entrando nella seconda metà della stagione, Hanno Ucciso L’Uomo Ragno entra in una nuova fase. Gli 883, dopo aver visto realizzarsi i loro sogni, devono trovare il modo di andare avanti senza tradire se stessi. Occorre un album di canzoni degne di Non Me La Menare. Stavolta, però, è meglio non contare troppo sulle coincidenze fortunate. Per quanto, a dire il vero, gli incontri simpatici e fruttuosi non mancano: vedere quelli con Rosario Fiorello e Sandy Marton.
Lo showman siciliano era ancora in fase pre-Karaoke, anche lui in cerca della sua strada nel mondo. Marton, invece, stava per ritirarsi dalle scene, stufo della “falsità” del mondo in cui si muoveva. Per i più curiosi, c’è anche il Pierpa, ossia Pier Paolo Peroni, allora ai primi passi di una luminosa carriera come produttore discografico.
SILVIA
Le vicende, comunque, si susseguono a ritmo brioso e movimentato. In particolare, Carlo Palmeri merita un elogio per la sua interpretazione di un Fiorello subito riconoscibile. Viene anche ben rappresentata, senza grandi spiegoni, la differenza tra Pavia e Milano. Fa da contrappunto a tutto questo la relazione fra Max e Silvia. I tira e molla sono continui, con lei che va e viene e non ha ancora deciso cosa fare del suo rapporto con Alessandro.
Il personaggio interpretato da Ludovica Barbarito è stato inventato apposta per la fiction e si sta evolvendo. Dall’annoiata dolce fanciulla del primo episodio, si sta trasformando in una giovane donna con le sue idee, per quanto incerta sulla strada da prendere nella vita. Insomma, almeno per ora, sa quello che non vuole meglio di ciò che vuole. Le tiri la prima pietra chi non si è mai trovato in una situazione simile, soprattutto in gioventù.
PIEDI PER TERRA, TESTA FRA LE NUVOLE
Come ha spiegato lo stesso Pezzali, si tratta di un mix delle figure femminili più importanti della sua vita. Effettivamente, quando lui era al liceo, la più bella ragazza della classe era una Silvia di origini greche, ma lui ha frequentato prima il Taramelli e poi il Copernico, non il contrario. Pare sia dedicata a lei una delle maggiori hit degli 883, ovvero Come Mai. Sia come sia, la sotto trama sentimentale fornisce un piacevole senso di collegamento con la realtà. Una semplice chiacchierata davanti a una birra (rigorosamente scura) serve da contrappeso al mondo della discografia, complicatissimo e quasi inafferrabile.
A questo proposito, il patron Cecchetto fa quasi la figura dell’antagonista. In modo comprensibile, ma non particolarmente piacevole, non ha né tempo né voglia di chinarsi amorevolmente sui due ragazzi di Pavia per aiutarli a trovare una soluzione. O funziona o non funziona. D’altronde, lui, dall’alto del suo successo, è diventato blasé pure nei confronti dei Metallica, per cui non si può pretendere niente di più.
JOLLY BLUE
Tra gli esempi del “parlare di sé senza parlare di sé”, per scrivere storie in cui anche molti altri possano riconoscersi, va certamente citato il caso Jolly Blue. La sala giochi dell’adolescenza di Max e Mauro, oltre a dare il titolo ad una canzone degli 883, è diventata anche un film. Il risultato finale fu un “musicarello” fuori tempo massimo, di scarsa qualità. La serie di Sydney Sibilia è molto migliore, ma per quel film fece un provino un’allora giovanissima Angelina Jolie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mauro Repetto è convinto che l’estate 1992 sarà quella degli 883, ma la hit che dà il titolo alla serie è ancora di là da venire. In ogni caso, seguire il percorso che ha portato alla sua realizzazione si rivela piacevole. Momenti vorticosi, pieni di gente coloratissima, si mischiano in giusta misura con altri più riflessivi, tra i vicoletti selciati di Pavia.
Merito non piccolo, poi, va riconosciuto alle buone interpretazioni dei giovani attori. Lo stesso Max Pezzali ha lodato la performance di Elia Nuzzolo, per come ha saputo cogliere le caratteristiche salienti della sua parlata e del suo modo di muoversi. Ci sono quindi le migliori premesse per gli ultimi episodi di questa prima stagione e per la prossima.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).