Marvel’s The Punisher 2×01 – Roadhouse BluesTEMPO DI LETTURA 3 min

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DOVEROSA PREMESSA GENERALE


Prima di iniziare, bisogna doverosamente fare brevemente il punto della situazione in quanto questa seconda stagione di Marvel’s The Punisher arriva esattamente in un momento molto delicato per le serie Marvel in onda su Netflix. Come si è scoperto negli ultimi mesi, la compagnia di Los Gatos ha cancellato in massa Iron Fist, Luke Cage e addirittura (quello che si pensava essere) l’intoccabile Daredevil probabilmente a causa dell’imminente lancio della nuova piattaforma streaming Disney+. Alla luce di queste scelte più o meno discutibili, ovviamente il destino delle ultime due serie rimaste (The Punisher e Jessica Jones) non è roseo ma, anche se si può intravvedere un certo trend politico dietro tutto ciò, tutto è ancora da decidere.
Quindi la sensazione di guardare un prodotto sostanzialmente già destinato al massacro potenzialmente può allontanare il pubblico dalla visione e anche cambiare la percezione di quanto si sta vedendo. Oppure no. In ogni caso era giusto fare una breve riflessione.

RECENSIONE VERA E PROPRIA


Un po’ come accaduto nella series premiere, “Roadhouse Blues” riparte quasi da zero, ignorando praticamente tutto quello che è accaduto in precedenza e, di fatto, sembra riproporre tutte quelle dinamiche da singolo episodio, quasi filler, che poco centrano con la mitologia del Punitore. Il che ha abbastanza senso se si pensa a come “Memento Mori” è terminato: lasciando solo la trasformazione di Billy Russo come potenziale storia da raccontare, chiudendo la porta in faccia a Micro allo stesso tempo e lasciando per sua stessa definizione (“First time, as long as I can remember, I don’t have a war to fight.“) Frank senza una guerra da combattere. Tutto da rifare quindi, o quasi.

Beth:So what brings you here?
Frank:I’m just staying over at the motel. I heard the music, and it just sounded good, so here I am.
Beth:To Michigan?
Frank:Just passing through.
Beth:Where to?
Frank:Next place I’ll be passing through.

“Roadhouse Blues” in realtà non è un filler ma un nuovo violento inizio che si prende il suo tempo senza forzare troppo ma accelerando quando meno lo si aspetta. La prima scena della puntata d’altronde anticipa un po’ uno stravolgimento di fronte rispetto al romantico quadretto che si viene a delineare nella prima mezzora, niente di drammatico ma a posteriori questo flashforward poteva essere evitato a fronte di una narrazione lineare che potenzialmente avrebbe sortito lo stesso effetto.
La relazione che si instaura subito tra Pete Frank e Beth piace molto e aiuta a capire subito che il Frank Castle che si ha qui davanti è sempre tormentato ma ben più sereno rispetto a come lo si era conosciuto. Un nuovo Punitore, insomma, che è piuttosto gradevole da osservare, soprattutto per scoprire tutte le differenze con la sua precedente versione più animalesca e ricolma di rabbia. Come si diceva prima, però, il Castle attuale è anche solo e privo di uno scopo, quindi è necessario reintrodurlo all’interno del suo naturale clima di violenza e sangue, clima che arriva circa a metà puntata. Il ritmo infatti si accende non appena si consuma la prima rissa con i coltelli (non che prima ci si annoiasse ma c’erano altri motivi a tenere desto lo spettatore), e da lì in poi “Roadhouse Blues” passa da un sereno Save Them All ad un più meritato Thank Them All: la violenza senza censura, i combattimenti e l’attenzione al minimo sanguinosissimo dettaglio fanno la loro porca figura come in passato e danno il bentornato ad uno spettatore che rimane piacevolmente attonito. È un nuovo inizio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Da metà puntata in poi il ritmo esplode
  • Combattimenti ben realizzati con quel livello di violenza realistico e severo che non si vede nelle altre serie
  • Jon Bernthal ancora pienamente nella parte
  • Interessante l’idea di mostrare Pete Frank coinvolto in una relazione amorosa
  • Billy Russo è vivo (ma questo già si sapeva) e vegeta
  • Inizio un po’ lento ma è comprensibile il motivo
  • Scena iniziale un po’ spoiler che poteva essere evitata

 

Un inizio estremamente piacevole che aiuta a ritornare nel clima della serie, il tutto in attesa che si intreccino nuovamente le vite di Frank Castle e Billy Russo.

 

Memento Mori 1×13 ND milioni – ND rating
Roadhouse Blues 2×01 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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