Marvel’s The Punisher 2×11 – The AbyssTEMPO DI LETTURA 3 min

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A fine dicembre era stata annunciata la sua presenza ma, effettivamente, durante la visione della stagione ce ne si era anche dimenticati, nonostante il fatto che senza di lei (e senza Micro) probabilmente la fluidità della prima stagione ne avrebbe risentito. Stiamo parlando ovviamente di Karen Page, al secolo Deborah Ann Woll, che qui ritorna a far parte dell’universo di The Punisher dopo averlo ampiamente aiutato nella prima stagione aver ampiamente dimostrato che sarebbe potuto nascere qualcosa di tenero tra i due, specialmente se Frank avesse voluto. Ma ormai questo sembra essere un sentiero destinato a non essere esplorato.

Karen: I’m Karen Page. I work with Nelson and Murdock.

È curioso riflettere su una domanda che potrebbe essere banale ma non lo è: “The Abyss” è stata scritta per poter permettere il ritorno di Karen Page oppure è un pezzo necessario per chiudere la stagione e la sua presenza è semplicemente una ciliegina sulla torta? Dopo aver visto la puntata, la risposta non è così scontata ma al tempo stesso, per come è stata sviluppata, porta ad una risposta molto semplice. Frank sarebbe potuto serenamente fuggire alla polizia grazie all’aiuto di Madani o Amy ma l’intervento di Karen è chiaramente un divertissement a cui Steve Lightfoot non poteva rinunciare e, proprio per questo, si è poi scelto di modulare l’episodio in modo da renderlo più funzionale alla sua presenza. Insomma, presenza piacevole ma non necessaria.
La presenza di Karen è un bel cliché narrativo che probabilmente coincide anche con il suo canto del cigno dall’Universo Marvel visto che, molto probabilmente, Marvel’s The Punisher non verrà rinnovato e la sua presenza in Marvel’s Jessica Jones è estremamente improbabile. La sua uscita di scena, scalza, è quindi un addio dolce-amaro ma in pieno stile Page.

Frank: Can I ask you something? That Matt Murdock, does he know you’re here?
Karen: 
Frank: Yeah, that’s what I thought.
Karen: What does that have to do with this?
Frank: Come on, Karen. He’s good. Don’t throw that away for me. Hey. You gotta walk away now, Karen. […] I know you. All right? You’re brave. You’re strong, all right. But you are so goddamn stubborn, and you will throw everything away for me, and I cannot let that happen, all right?

“The Abyss” è un buon episodio di contorno che arriva doverosamente dopo la carneficina di “The Dark Hearts Of Men“, un episodio che doverosamente affronta la psicologia di Frank, ora completamente privato di quella sottile linea che differenziava la sua morale da quella di uno spietato serial killer. Come si poteva immaginare, il ritrovamento di tre prostitute non è stato un caso e fa parte di quel non tanto sottile piano di Billy Russo per rovinare Frank dall’interno e renderlo simile a lui. Purtroppo c’è un piccolo dettaglio che potrebbe essere stato dimenticato dai più: Billy in “The Dark Hearts Of Men” aveva dato l’ordine di uccidere Frank (“Break him and then finish him.“), quindi o si considera l’omicidio delle tre prostitute come un back-up plan oppure c’è un’incongruenza con la storia in generale perché non avrebbe senso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ritorna Karen Page e tutto un po’ migliora
  • Finale a sorpresa
  • Dinamiche completamente cambiate nel momento in cui Karen è inserita nella discussione
  • Bella la sensazione di claustrofobia data dall’ospedale
  • John Pilgrim ritorna nella storyline principale
  • Potenzialmente questo è un addio di Karen Page all’intero universo Marvel
  • Madani, sempre e comunque, insieme alla Dumont
  • Facilità con cui la gente oltrepassa il blocco della polizia
  • Incongruenza nella morte delle tre prostitute uccise da Billy

 

Un episodio molto piacevole arricchito dalla presenza di Karen Page che spiana la strada per la fusione delle due storyline principali e per il season (series?) finale ormai alle porte. C’è qualche difettuccio, ma si può soprassedere.

 

The Dark Hearts Of Men 2×10 ND milioni – ND rating
The Abyss 2×11 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

1 Comment

  1. Non mi trovo d’accordo sulla presunta incongruenza di trama. Il vero piano di Billy Russo prevede fra le altre cose lo sterminio della sua stessa banda da parte di Frank: naturale quindi che non metta a parte i suoi uomini delle sue reali intenzioni e dia l’ordine di ucciderlo. La quasi certezza che Frank sarebbe sopravvissuto gli è data da un lato dalla consapevolezza delle abilità eccezionali di guerriglia del Punisher, dall’altro dall’aver caricato parte (se non la maggioranza) delle armi dei suoi uomini con proiettili di gomma e sale (come rivelato dal detective Mahoney a Madani quando si incontrano sul luogo della strage).

    Per il resto, complimenti per il sito e per la recensione!

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