Il cold opening ripropone una delle scene più iconiche e drammatiche del film di Bong Joon – Ho (qui in veste di produttore esecutivo): la punizione mediante congelamento e successiva asportazione di un arto. Tanto per aggiungere pathos alla situazione già terribile, a farne le spese è una povera madre, sacrificatasi per i suoi figli.
Zona relax
Per fortuna, la sceneggiatura poi cede alla gioia del worldbuilding. Seguendo il detective Layton nelle sue indagini, si ha modo così di incontrare la carrozza Night, dove c’è tempo per l’esibizione di una cantante su un testo in cui sembra di percepire anche qualche rivendicazione sociale. Meglio ancora, detta carrozza è dotata di un angolo attrezzato per il benessere fisico e psicologico dei viaggiatori, dove viene permesso all’investigatore di riconciliarsi con la sua ex, Sarah.
Per quanto il personaggio interpretato da Daveed Diggs sia il tipico detective da giallo pulp, con alle spalle la sua adeguata dose di drammi e tormenti, si evita così di cadere in esagerazioni melodrammatiche. Si crea anche l’occasione per far vedere il mondo com’era prima del cataclisma. I ricordi, abbastanza comprensibilmente, sono abbelliti dal confronto con gli eventi successivi e con la situazione in cui i passeggeri del treno si trovano a vivere, soprattutto quelli delle carrozze sul fondo.
Per rappresentare i fondamentali problemi di Layton, al di là delle sue rivendicazioni per se stesso e per tutti gli altri appartenenti alle classi meno privilegiate, è bastata la scena dello scorso episodio, dove ha dimostrato tutta la sua fame davanti ad un semplice piatto di pappa al pomodoro.
Sempre in tema di alimentazione e di varietà delle carrozze del treno, va segnalata inoltre la carrozza – frutteto, dove Melanie si produce in una scena degna del serpente che tenta Adamo ed Eva con il frutto proibito.
Questo worldbuilding e l’uso, come filo conduttore, di una trama gialla, ricordano un prodotto come Altered Carbon. Qui, però, gli orizzonti sono più circoscritti, tutto è più comprensibile e, forse, anche più coinvolgente per il pubblico a livello viscerale. La lotta per la sopravvivenza, il contrasto fra i detentori di potere e capitale e i diseredati risulta, purtroppo, comprensibile praticamente a tutti.
Cupi presagi
I toni si fanno decisamente più tragici quando si arriva alla carrozza dove vengono allevate e successivamente macellate le mucche. Prima si scoprono resti umani, tali da far sospettare episodi di cannibalismo, poi una valanga distrugge il vagone in questione. Insomma, viene imposta un’accelerazione improvvisa al processo già in atto di esaurimento scorte. Le decisioni di Melanie e della dirigenza del treno, ovviamente, sono tese a preservare innanzitutto i passeggeri delle classi superiori, a scapito dei più poveri. Una chiara metafora di quanto accade nel mondo e di quanto di peggio potrebbe accadere se verrà gestito in un certo modo il duro periodo di crisi economica conseguente alla pandemia.
Perlomeno, l’ambientazione di questa serie alcuni anni prima dell’omonimo film fa ben sperare in una soluzione che non comporti l’estinzione dell’intera razza umana. Questo più ampio scenario, comunque, fa passare in secondo piano l’investigazione, riducendola quasi al livello di un piccolo pettegolezzo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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First, The Weather Changed 1×01 | ND milioni – ND rating |
Prepare To Brace 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).