Snowpiercer 4×09 – Dominant TraitsTEMPO DI LETTURA 3 min

La battaglia fra il gruppo impadronitosi dello Snowpiercer e quello dei sopravvissuti di New Eden è ormai in pieno svolgimento. Per uno scontro così decisivo, i toni sono sorprendentemente ovattati, tutto avviene quasi in sordina. Addirittura molte scene sono accompagnate dalla voce fuori campo del dottor Nima.
Tra mosse e contromosse, merita una menzione onorevole Bess Till. Già nelle scorse puntate, il personaggio interpretato da Mickey Sumner si è fatto valere. Ha contribuito generosamente all’economia della narrazione, spendendosi un po’ per la sopravvivenza del gruppo, un po’ per l’amata Miss Audrey. Insomma, si è vista quasi di più di un appannato Layton, il quale dovrebbe essere il capo della comunità. Bess non fa mancare il suo apporto nemmeno nei momenti cruciali dello scontro. Nel suo piccolo e senza troppi clamori, una figura veramente funzionale.

UN PADRE DONATORE ALL’IMPROVVISO

Mentre la battaglia infuria, sul treno lungo 879 carrozze avviene una svolta inaspettata. Melanie sceglie proprio questo momento per rivelare a sua figlia, nata mediante donazione del seme, chi è il suo padre biologico.
Si tratta del dottor Nima, ovvero lo scienziato pazzo che vuole rimediare ai danni causati al pianeta e all’umanità creando un nuovo danno, un po’ più grosso.
La rivelazione arriva al momento giusto, cioè un istante dopo che lo spettatore ha capito da sé la verità, ma non cambia la vita di nessuno.
Spicca solo meglio l’eccezionalità di Alex, per il modo in cui la ragazza incassa il colpo. Anzi, il doppio colpo, perché logicamente Nima non ha alcuna intenzione di fare il padre, sotto qualsiasi forma.
In conclusione, la ragazza, crescendo e prendendo come punto di riferimento maschile Joseph Wilford, ha fatto un guadagno del 300%. Probabilmente gli sceneggiatori hanno inserito questa divagazione nell’episodio per rinforzare la trama dello scontro finale. Come si diceva, le scene di battaglia non si rivelano particolarmente epiche o coinvolgenti.

LA FINE SI AVVICINA

Comunque, per fortuna soprattutto degli abitanti di New Eden, Alex non si fa minimamente prendere dall’emozione e fa quello che deve essere fatto, non ciò che il padre biologico le dice. La ragazza avrà tempo per discutere con la madre e risolvere i suoi problemi personali quando tutto sarà finito.
Manca infatti solo un episodio alla conclusione della serie. Per Nima si prevede una fine ingloriosa, mentre tutti gli altri, a cominciare da Layton, hanno il 50% di probabilità di uscirne vivi.
Si spera di vedere un gran finale, con tutta quell’adrenalina che finora è mancata. Ormai, come si diceva nella precedente recensione, chi è arrivato fin qui onorerà l’appuntamento, per completare l’opera. Non è però una buona ragione per indulgere a lungaggini e sciatterie. Sono state costruite molte mine e molte bombe, lecito aspettarsi di vederne scoppiare almeno una.

C’È CATTIVO E CATTIVO

Per un finale con i fuochi d’artificio, ci si affida ovviamente allo scienziato pazzo. Quest’ultimo, purtroppo, risulta avere poco mordente. Sia detto a disonore degli sceneggiatori, più che di Michael Aronov: è riuscito meglio il personaggio di Milius, pur stereotipato e semplificato da fumetto com’era. Neanche la trama di una paternità all’improvviso riesce a dargli profondità. Probabilmente, questa svolta è giunta troppo tardi: ora non c’è più tempo per costruire bene un personaggio.
A dimostrazione di come ad ogni livello, anche nella costruzione di un villain per una storia di intrattenimento popolare, ci sia sempre un modo per fare le cose bene e un altro per farle male.

L’inserimento a sorpresa della sotto trama della paternità di Alex aggiunge un moderato elemento di interesse alle vicende narrate. Non se ne sentiva il bisogno, ma il variare di toni fra questo fronte e quello della battaglia per la sopravvivenza giova alla digeribilità della puntata. Meglio ancora se si apprezza il personaggio di Alex.
Il voto complessivo, tuttavia, non va oltre la sufficienza. Una maggiore epicità degli scontri, ottenuta attraverso scelta delle inquadrature e del commento musicale, non sarebbe certo dispiaciuta a nessuno.