L’ottavo episodio della quarta stagione di Snowpiercer, intitolato “By Weeping Cross”, si rivela essere un momento di pausa nella narrazione, arrivando dopo eventi di grande portata, come l’addio definitivo a Wilford e Milius nella scorsa puntata.
Questo episodio, tuttavia, non riesce a rendere fruttuoso l’hype generatosi dagli avvenimenti precedenti, risultando in un rallentamento del ritmo narrativo che potrebbe lasciare alcuni fan desiderosi di maggiore azione.
Questa scelta degli autori potrebbe essere interpretata come un momento di respiro necessario prima del gran finale, ma rischia di smorzare l’entusiasmo costruito nelle puntate precedenti.
D’altronde, ormai Snowpiercer ha abituato i suoi spettatori alla frustrazione di assistere ad un allungamento del brodo perenne e a doversi sorbire minutaggi inutili, solo per il guilty pleasure di arrivare alla fine della storia.
UN CAMBIO DI PROSPETTIVA
La rivelazione di Nima come il responsabile del Freeze, che ha condannato l’umanità e dato il via a tutte le dinamiche dello Snowpiercer, ha innalzato notevolmente la posta in gioco, trasformando la lotta per New Eden in una battaglia per la sopravvivenza dell’intero mondo.
Questa svolta narrativa ha ampliato significativamente la portata della storia, richiedendo agli sceneggiatori di spingere i confini della serie oltre i limiti precedentemente stabiliti.
Tuttavia, “By Weeping Cross” sembra temporeggiare, senza entrare troppo nel vivo della faccenda e preparando il terreno per gli ultimi due episodi della stagione senza offrire sviluppi sostanziali.
Un aspetto positivo dell’episodio è il modo in cui sottolinea l’unificazione dei diversi gruppi a bordo di Snowpiercer, Big Alice e New Eden. La possibilità che il finale veda un fronte unito nel tentativo di riconquistare il treno offre uno spunto simbolico potente.
L’idea di un’umanità che supera le divisioni per affrontare una minaccia comune si allinea con quelli che sono sempre stati i temi centrali della serie, promettendo un climax emotivamente carico.
Tuttavia, la scelta di dedicare un intero episodio a questa fase di preparazione potrebbe rivelarsi rischiosa. Con solo due episodi rimasti, gli sceneggiatori si trovano ora di fronte alla sfida di costruire e risolvere un finale di portata globale in un tempo limitato. Questo potrebbe portare a un finale affrettato o a una conclusione che non soddisfa pienamente le aspettative create nel corso della stagione. Che, detto tra noi, non sono proprio altissime.
LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
La scomparsa dei due principali antagonisti (interpretati magistralmente da Sean Bean e Clark Gregg) della stagione prima di questo episodio lascia un vuoto narrativo che “By Weeping Cross” non riesce a colmare adeguatamente.
Sebbene Nima rimanga una minaccia incombente, il suo rimanere dietro le quinte diminuisce il senso di pericolo immediato, contribuendo alla sensazione generale di stasi.
Nonostante questi punti critici, l’episodio non è privo di meriti. Continua a esplorare le dinamiche tra i personaggi principali, offrendo momenti di riflessione e sviluppo personale che potrebbero rivelarsi cruciali per il finale.
Inoltre, la tensione sottostante e l’anticipazione per ciò che verrà mantengono un certo livello di coinvolgimento. Gli spettatori più pazienti (o quelli che si accontentano di poco) potrebbero apprezzare questo momento di calma prima della tempesta, vedendola come un’opportunità per raccogliere le idee e prepararsi emotivamente per la conclusione.
Altri, invece, potrebbero trovarlo frustrante, desiderando una progressione più rapida verso il climax della stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’episodio 8 della stagione 4 di Snowpiercer si rivela essere un momento di transizione fondamentale. Mentre alcuni spettatori potrebbero apprezzare questo rallentamento come “la calma prima della tempesta”, altri potrebbero trovarlo frustrante, desiderando una progressione più rapida verso il climax della stagione.
Il successo di “By Weeping Cross” dipenderà in larga misura da come gli sceneggiatori utilizzeranno gli ultimi due episodi per concludere la narrazione. Se riusciranno a creare un finale che giustifichi questa pausa e soddisfi le aspettative accumulate, allora questo episodio più lento potrebbe essere ricordato come un necessario momento di preparazione prima di una conclusione memorabile.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.