Detroit, 1995
Donald: “My version of Dad is him stomping into my school, fresh from patrol, furious after I got caught putting cigarette butts in the faculty’s coffe machine. Then he left too soon. And what I have now, instead of a version of him to hold onto, is a path to follow. A path that shows to me how to grow up right …”
Come tradizione degli episodi senza numero, anche questo comporta una passeggiata sul viale dei ricordi, non particolarmente facile e piacevole, ma sempre fonte di spunti pregevoli.
Questa volta tocca ai fratelli Ressler. Diego Klattenhoff e Anthony Michael Hall si dividono la scena con le loro controparti giovanili, interpretate da Jack Alcott e Angus O’Brien, mentre cercano di risolvere definitivamente il caso riguardante Tommy Markin, il collega corrotto del padre, ucciso in servizio.
Va subito notato come, da ragazzini, Robby fosse quello precisino, che voleva diventare poliziotto come il padre, mentre Donald fosse quello destinato a prendere una brutta piega, frequentando cattive compagnie. Il profondo cambiamento di vita interiore, scatenato nei due dalla morte del genitore, sembra riallacciarsi al discorso intavolato nell’altro episodio senza numero di questa stagione, dove ci si chiedeva quante persone possa essere una creatura umana nell’arco di un’esistenza.
In generale, però, tutta la puntata sembra riportare i personaggi ad un bivio già conosciuto, forse per permettere loro di imboccare una strada diversa (e dare una svolta all’intera serie). Tommy Markin era già stato nominato molto tempo fa, ma a parte questo tornano a galla (letteralmente) scheletri sepolti, come era già successo alla fine della quarta stagione.
Sempre per trovare un punto di contatto, se allora c’era in sottofondo Dream On degli Aerosmith, qui c’è la non meno potente Blackhole Sun dei Soundgarden.
Almeno tu nell’universo
Lizzie: “I’m a widow and a single mom. A marionette with a high-functioning sociopath pulling my strings. My grandfather tried to murder my mother, and my mother is a legendarily lethal Russian spy who moved in next door without even telling me who she was. (…) It’s like I’m in the middle of a monsoon that’s constantly threatening to throw me in bad news. And somewhere in the middle of that FEMA disaster of a life, somewhere is just a tiny island of calm. And if that weren’t there, I’d be swept out at sea.”
Una sottolineatura particolare merita il finale, dove entra in scena Lizzie (mentre il resto della Task Force si è preso un turno di permesso). Lei fa sfoggio dell’abilità già nota nel far sparire cadaveri, imparata dai migliori e nel ripulire tutto senza lasciar tracce, ma soprattutto fa quasi una dichiarazione d’amore al collega, accompagnata da una lucida e spietata analisi della propria situazione.
Diego Klattenhoff, interrogato in proposito, ha dichiarato di essere prontissimo, come attore e come persona, a qualunque svolta gli sceneggiatori vogliano dare al rapporto fra i due personaggi, sia essa romantica o meno. Molto diplomatico.
Da queste parti, l’ipotesi di un eventuale matrimonio è stata messa in campo da tempi non sospetti e sta conquistando punti col procedere dell’evoluzione psicologica dei personaggi. Riflettendo spassionatamente, per Lizzie sarebbe difficile trovare un altro uomo a conoscenza di quasi tutti i segreti della sua complicatissima vita e pronto ad accettarli. L’ipotesi di Red “signor marito zio” sembra definitivamente naufragata con l’accettazione da parte di tutti del ruolo paterno da lui assunto ormai da decenni nei confronti dell’agente Keen, quindi suo per usucapione.
Questo momento finale costituisce quasi la ragion d’essere dell’intera puntata, insieme al racconto del cambiamento dei fratelli Ressler di cui si diceva prima e fa perdonare agli sceneggiatori il non aver citato minimamente le sotto trame rimaste in sospeso, soprattutto con la chiusura forzatamente in anticipo della stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nyle Hatcher 7×16 | 4.81 milioni – 0.6 rating |
Brothers 7×17 | 4.50 milioni – 0.5 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).