1883 1×02 – Behind Us, A CliffTEMPO DI LETTURA 4 min

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1883 1x02 RecensioneAlmeno in queste prime puntate, 1883 sta mostrando molti pregi. Uno di essi è quello di essere molto diversa dalla serie originale. Uno dei pericoli, infatti, era quello di assistere alle stesse vicende di Yellowstone, ma ambientate 130 anni prima. Finora, il rischio sembra scongiurato, dato che lo show è dedicato al lungo viaggio verso l’Oregon, ossia il celebre Oregon Trail. Spesso accade che il viaggio si interrompa prima dell’Oregon, o per sopraggiunta morte o perché si è trovato un buon posto dove insediarsi.
Come è noto, per James Dutton e la sua famiglia, quel posto sarà il Montana. Inoltre, il cold opening dell’ottava puntata della quarta stagione di Yellowstone fornisce un altro indizio: oltre a James, anche sua moglie Margareth e il piccolo John (nonno dell’attuale John Dutton) sopravviveranno al viaggio.
Incerto, invece, è il destino di Elsa, che non appare nella sequenza introduttiva. In ogni caso, questo discorso andrà affrontato in futuro. Il Montana, infatti, è ancora lontano e queste due puntate hanno dimostrato quanto sia difficile anche solo uscire dal centro abitato di Forth Worth, Texas.

RETAGGI DI GUERRA


1883 non è uno show che ha un forte focus sulle dinamiche politiche, ma non si può ignorare il contesto all’interno del quale si svolgono le vicende. Dal 1861 al 1877, negli USA c’è stata la cosiddetta Reconstruction Era, caratterizzata da numerosi avanzamenti nel campo dei diritti civili, soprattutto per quanto riguarda gli afroamericani. Questo periodo si concluse sostanzialmente nel 1877. Le elezioni del 1876 erano state molto contestate.
I democratici del Sud (che erano i fautori della secessione e della schiavitù) decisero di non bloccare l’insediamento del presidente Rutherford Hayes, a patto che le truppe federali non interferissero più con le vicende del Sud, con particolare riferimento alle violenze e alla segregazione contro la popolazione afroamericana.
Nel contesto di 1883, questo elemento è importante perché Thomas è un uomo afroamericano e indossa la giacca blu da soldato dell’Unione (ossia il Nord nella Guerra Civile). James Dutton, invece, era un Confederato sudista. Questo elemento viene rivelato nel cold opening di questa puntata. Dopo la battaglia di Antietam del 1862, un distrutto James viene avvicinato e quasi consolato da un suo nemico, il generale George Meade che, tra l’altro, è interpretato da Tom Hanks. Per il momento non ci sono stati problemi di convivenza tra un veterano afroamericano e l’ex soldato confederato (quindi pro-schiavitù), tuttavia aver mostrato le scene di Antietam potrebbe precludere a un approfondimento del passato dei protagonisti.

DIFFICOLTÀ AD INIZIARE IL VIAGGIO


L’Oregon Trail è un viaggio lungo, duro e difficile ma, a quanto pare, anche iniziare il viaggio non è certo semplice. Innanzitutto continuano a mostrarsi tutte le difficoltà di adattamento dei tedeschi, il che contribuirà a molti problemi nel corso del tragitto. Inoltre, si evidenzia ancora di più l’altissimo livello di violenza che pervadeva il sud degli Stati Uniti in quel periodo: sparatorie e assalti sono all’ordine del giorno e ben pochi, nella comitiva che dovrà raggiungere l’Oregon, sono in grado di difendersi.
Un aspetto da sottolineare è la pervasiva presenza della morte e dei lutti anche per i protagonisti. Shea ha perso moglie e figli a causa del vaiolo, mentre James ha perso la cognata e la nipote a causa dell’assalto dei banditi. La famiglia Dutton, dunque, ha perso già due componenti. Questo elemento aggiunge realismo alla vicenda. In viaggi di questo tipo, solo una piccola percentuale di persone arrivava a destinazione. Questo, ovviamente, vale anche per le famiglie dei protagonisti.

FREEDOM


Il concetto di libertà è molto caro agli americani e in questa serie tv viene mostrato nella sua versione più pura, con tutte le conseguenti zone d’ombra. Il concetto di libertà è dietro al sogno di James, che abbandona la vita tranquilla in Tennessee per imbarcare la sua famiglia in un viaggio pericolosissimo. La libertà, nella sua versione più violenta, è quella dei banditi che assaltano l’accampamento e dello sceriffo di Fort Worth (interpretato da Billy Bob Thornton) che può permettersi di uccidere i banditi senza preoccuparsi della legge.
Tutte queste sfaccettature della libertà sono colte dalla narrazione di Elsa. Nel complesso, quello che emerge è il sottofondo di quieta esaltazione di questo stile di vita e dei valori di libertà (e violenza) tipici di quell’angolo di Stati Uniti, specialmente nel XIX secolo. Una narrazione della vita americana – famiglia, violenza, ampi spazi naturali – che a Taylor Sheridan sembra riuscire sempre molto bene. La speranza è che si continui così anche nelle prossime puntate che mostreranno il viaggio vero e proprio verso l’Oregon il Montana.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alto numero di morti anche nelle famiglie dei protagonisti
  • Cameo iniziale di Tom Hanks
  • Scene di cattura del bestiame
  • Assalto all’accampamento e vendetta
  • Tom Hanks e Billy Bob Thornton
  • Il concetto di Freedom e le sue conseguenze
  • Puntata molto interlocutoria e di transizione, forse 60 minuti sono eccessivi 

 

Dopo un pilot convincente, 1883 continua a convincere con la sua narrazione di una storia squisitamente americana, con i suoi pregi e i suoi molti difetti. Taylor Sheridan sembra aver fatto centro di nuovo.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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