3 Caminos 1×04 – Episode 4TEMPO DI LETTURA 3 min

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La musica, come la vita, si fa solo insieme” (Ezio Bosso)

La puntata riprende esattamente da dove aveva lasciato la precedente. Forse perché Jana non deve più raccogliere campioni botanici per la sorella Leni, il viaggio stavolta si svolge più spesso in contesti urbani. Non mancano comunque splendidi paesaggi come quello dell’immagine.
E a proposito della pellegrina tedesca: durante il suo primo Cammino, veniva spesso chiamata Leni (data la targhetta sullo zaino). Stavolta è sotto falso nome perché ricercata. Questo indica anche un problema nel riuscire a trovare una propria collocazione nel mondo.

STANNO SUONANDO LA NOSTRA CANZONE


Dopo la visione della puntata in oggetto, questa frase assume di certo un significato tutto nuovo. Yoon Soo ha accettato la proposta e si esibisce con un’altra, sulle note della canzone pensata con e per Raquel. Lei, per caso, assiste alla performance.
Per fortuna, alla fine dell’episodio i due riescono a riconciliarsi e anche questo momento di crisi è superato. Quantomeno fino al prossimo.
In questo frangente, emerge l’importanza dei legami fra le persone, in qualunque modo si siano creati. Jana, infatti, conforta l’amica spagnola e la consiglia, mentre rivive con emozione il ricordo della sorella defunta nella splendida cattedrale di Burgos (cara al Cid Campeador).

FLASHBACK


Le sequenze ambientate nella Corea di qualche decennio fa servono a preparare, in modo delicato e sorprendente, il colpo di scena dell’episodio: l’identità della persona con cui Yoon Soo si incontra in un alberghetto. Non è, come si poteva pensare, la ragazza con cui ha cantato.
Citazione particolare per la battuta sull’essere “bi”, nel senso forse di bipolare. Un punto di vista abbastanza eccentrico sull’argomento.
La fiction democristiana (si perdoni l’estensione, forse impropria, di questo termine italiano ad una coproduzione internazionale) cerca di evolversi. Il procedimento non è esente da difetti e scossoni, ma è necessario alla sua stessa sopravvivenza.
Ad una vasta fetta di pubblico, sicuramente, avrà dato meno fastidio vedere Luca reggere il sacco all’amico coreano, rispetto al vederlo coinvolto in altre situazioni di cui si parlerà più sotto.
Altro flashback di grande utilità spiega l’origine dei guai di Jana: una protesta ambientalista anti nucleare andata un po’ troppo oltre.

LUCA, ANCORA LUI


Si rischia proprio un’evoluzione (o involuzione) del personaggio sui binari della più trita retorica dell’uomo ricco, ma infelice, perché i soldi non fanno la felicità immagina però come può stare chi non li ha (cit. Luca Carboni). Sembra quasi redento dall’incontro col pastore. In quel “quasi” è riposta tutta la speranza per una conclusione della sua sottotrama in modo curato e un minimo originale, degno, fra l’altro, delle capacità attoriali di Andrea Bosca.
Notare poi come, lungo la via, il genovese si trovi a fare da custode dei segreti del mondo intero, perché, grazie alla barista, viene a sapere anche la tragedia nascosta del passato dell’amico Luis. Questo è un lato molto interessante da sviluppare, e potrebbe costituire una vera e propria spinta verso il cambiamento ancor più dei vari discorsi edificanti fatti finora.
Ad un personaggio così estroverso fa da contraltare un uomo chiuso e silenzioso come Roberto. Il pompiere messicano soffre di tremiti ad una mano, ma non si sa se questo suo problema abbia origine fisica o psicologica, perché non ne parla con nessuno.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Crescita dei legami fra i personaggi
  • Flashback ben fatti
  • Bisogna ancora lavorare sull’evoluzione della fiction democristiana
  • Bisogna ancora lavorare sull’evoluzione del personaggio di Luca, per non farla diventare un’involuzione

 

Arrivata a metà percorso, la serie deve ora prepararsi a dirigere trame e situazioni verso una degna conclusione. Purtroppo, da quanto visto finora, i rischi non mancano. Gli ostacoli peggiori da superare sono quelli della retorica buonista, di cui la classica fiction dal retroterra religioso fa molta fatica ad emanciparsi. Per fortuna, invece, il procedere della narrazione consente di approfondire piano piano quegli aspetti inizialmente appena accennati. C’è ancora un episodio per concludere questo “secondo Cammino”, poi gli ultimi verranno dedicati al terzo, quindi ci sarà un ulteriore salto temporale.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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