Superato il giro di boa di questa prima stagione, Fate: The Winx Saga conferma quanto detto finora.
Le vicende delle fate continuano tra elementi tipici dei teen drama e delle saghe fantasy, con qualche disattenzione ma anche spunti interessanti. Senza particolari pretese, resta un piacevole passatempo sia per gli amanti dei generi a cui attinge, sia per chi li ritiene dei guilty pleasure. Un po’ come Bridgerton, si presta a un binge watching in leggerezza e al chiacchiericcio online. Evidentemente questo binomio è l’ultima formula del successo messa a punto da Netflix.
GIRLS JUST WANT…
In Fate: The Winx Saga i personaggi femminili, oltre che sovrastare quelli maschili in numero, sono anche quelli a cui si dedica più attenzione. In particolare, nell’episodio le ragazze diventano protagoniste delle classiche dinamiche adolescenziali di scontro con gli adulti. Dal timore reverenziale per madri autoritarie alla sensazione di esclusione dalle decisioni dei professori, tutto puzza di ormoni (e fastidio, per lo spettatore che sia almeno maggiorenne).
“Whilst I appreciate that it is the historical perspective of the patriarchy to save women form upsetting situations, I’ve got this.”
Non manca un gran classico della Netflix degli anni 20 (come il già citato Bridgerton): un po’ di santa e per niente velata critica al patriarcato. Ovviamente, nel rispetto dello stereotipo per cui la ragazza che non rispecchia i canoni di bellezza debba farsi valere con i maschi, investita di questo ruolo è Terra. Mentre la cugina di Flora si affranca dalla protezione della famiglia, Stella ha bisogno di Sky per affrontare la propria. L’introduzione della Regina Luna è un elemento importante per l’approfondimento del personaggio di Stella, tra i più inaspettatamente interessanti della serie.
…TO HAVE ANSWERS
Bloom, in piena crisi d’identità, si riscopre ingenua marinatrice di scuola, subendo il fascino di una Beatrix emo con lo sguardo assassino. Il potere della ribellione scorre potente in lei ma è in linea con l’atteggiamento antiautoritario delle ragazze in questo episodio. La sequenza che le riguarda sembra veramente troppo affrettata e forzata. La scrittura un po’ superficiale si giustifica con la leggerezza del prodotto Fate: The Winx Saga ma è complice la necessità di compensare la bassa pezzatura della stagione arrivando al finale con una storia matura. Si riscontrano anche una serie di elementi irrealistici, in parte già evidenziati, che infastidiscono durante la visione: la stanza segreta segnalata da un banale cartello e facilmente accessibile, i personaggi che utilizzano i social network ma cercano informazioni storiche, risalenti a soli 16 anni prima, sui libri.
“ORDINO’ LEI IL CODICE ROSSO?“
“One of the lessons you are at this school to learn is that sometimes a soldier just has to take orders.“
La puntata ha un bel twist sul finale. Lo spettatore fatica a credere alla storia di Beatrix ma, alla fine, non pensa nemmeno che i professori siano dei santi. Al netto della presunta complicità nel massacro di Aster Dell, l’episodio di Fate: The Winx Saga si conclude molto bene con uno sguardo su Dowling e Silva che getta qualche ombra sulla loro immagine finora molto positiva. La prima continua a mostrare una forte volontà di nascondere il passato; il secondo mostra un aspetto della scuola, quello militaresco, più cupo rispetto alla classica ambientazione delle scuole di magia. La veste autoritaria, quasi totalitarista, dell’istruzione degli Specialisti è un aspetto intrigante e potrebbe offrire buoni spunti narrativi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La suddivisione in soli sei episodi si fa sentire in questo “Some Wrecked Angel”. Forzature e disattenzioni sono dovute sicuramente a una scrittura superficiale, come il prodotto richiede, ma anche alla necessità di avanzamento dell’azione per non trovarsi in affanno sul finale. Fate: The Winx Saga mantiene comunque il suo carattere leggero che, insieme alla buona capacità di creare cliffhanger, lo rende comunque piacevole.
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