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A Teacher 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 5 min

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Tratta dall’omonima pellicola del 2013, A Teacher è una miniserie che narra di un amore proibito tra un’insegnante e un suo studente. Benché di fatto i protagonisti siano due, la serie – almeno stando a ciò che si evince da questo primo episodio – sembra concentrarsi maggiormente sul punto di vista della donna.
Questa scelta si rivela alquanto particolare. È certamente più facile immedesimarsi nel ragazzo: non è difficile immaginare un adolescente invaghirsi di un’avvenente insegnante, di una figura matura con cui, nonostante il teorico divario che dovrebbe tenerli separati, si riesce a creare una sorta di connessione emotiva e da cui si riceve un certo quantitativo di attenzioni. Molto più complicato è seguire invece la logica della controparte, la donna adulta e sposata che, nonostante il ruolo da educatrice, si ritrova attratta dal suo giovane rampollo.
La storia proibita di un amore studente-insegnante non è certo un tema proposto di rado nelle serie televisive e pellicole odierne (e non solo), ma il più delle volte la storia è vista principalmente dal punto di vista del giovane innamorato e non da quello dell’adulto, perlopiù bollato semplicemente come “predatore” o “maniaco”. Ovviamente neanche A Teacher vuole far passare il messaggio che una lovestory di questo genere sia positiva (anche se è ancora presto per dirlo) e anzi proprio attraverso un maggiore focus sul personaggio di Claire (Kate Mara) mostra le origini del suo desiderio proibito, che risiedono nella sua voglia di trasgressione e nella sua insoddisfazione dal punto di vista sessuale col marito.

I PROTAGONISTI: L’INSEGNANTE


È riscontrabile di certo un tentativo di spiegare la psicologia del personaggio di Claire attraverso il furto iniziale del rossetto e il rapporto con il marito. La prima scena appare molto significativa nell’ottica di un approfondimento del personaggio: le motivazioni dietro il suo gesto non sono dovute a una qualche sindrome di cleptomania ma piuttosto a un desiderio, appunto, di trasgressione e soprattutto una ricerca della propria giovinezza e del proprio lato infantile. Questo è evidente sia sul piano “estetico”, nella scelta dell’oggetto da rubare – un rossetto – che subito viene utilizzato sulle proprie labbra per apparire più bella e avvenente, che su quello meramente attivo: Claire infatti racconta questo episodio al marito con leggerezza e una certa vanità. Ride mentre confessa il proprio crimine definendolo come innocuo quando invece il marito si mostra perplesso a riguardo.
Questa caratterizzazione della donna mette chiaramente in evidenza il suo lato più infantile e la disperata ricerca della propria vena spensierata e noncurante delle norme sociali del mondo adulto. Se nella vita lei ha il ruolo di educatrice e quindi ha modo di essere l’unica figura adulta circondata da molte menti giovani e immature, nella coppia si comporta in maniera molto più infantile, di fronte invece a un uomo serio e pragmatico.
Probabilmente anche questo porta la donna a fantasticare sul giovane Eric (Nick Robinson). Nel finale di episodio, la tensione trai due è molto evidente, ma è già chiaro che sia la donna quella maggiormente interessata tra i due, mentre il ragazzo vive per il momento questa crescente attrazione come un semplice gioco o una fantasia per nulla concretizzabile.

I PROTAGONISTI: LO STUDENTE


Cosa dire di un personaggio che di fatto non ha una caratterizzazione?
Del personaggio di Eric non viene rivelato quasi nulla e ciò lo rende, in questo suo esordio nella serie, inconsistente. Non si capisce cosa lui pensi e tutte le scene in cui è coinvolto singolarmente o con personaggi all’infuori di Claire lasciano trasparire un blando tentativo di approfondimento, che però risulta fallimentare.
È evidente il tentativo di rappresentare il mondo dei teenager e lasciar intendere che tipo di persona sia Eric, ma è ancor più evidente come tali rappresentazioni siano vaghe e stereotipate, senza un reale impegno riscontrabile invece nella descrizione della controparte adulta.
È possibile che l’intento della serie fosse semplicemente di offrire un esempio di come funzionano questo tipo di rapporti e pertanto Eric non sia un reale personaggio ma un semplice “Teenager X”, che incarna lo studente tipo senza una reale caratterizzazione individuale. Anche fosse questo il caso però, A Teacher in primis si propone di raccontare una storia e se uno dei protagonisti manca completamente di caratterizzazione o, peggio ancora, viene effettuata in modo scialbo e approssimativo, è chiaro come questa non possa funzionare.

EPISODIO NEL COMPLESSO


Dopo aver quindi esplorato le intenzioni dietro la serie, è bene vedere come queste siano state messe in pratica. Purtroppo, come è stato in parte già detto, in tutta onestà il risultato finale è piuttosto scarso. Nonostante la breve durata (sui 25 minuti), “Episode 1” risulta veramente lento e poco coinvolgente, con personaggi per nulla accattivanti e una premessa che lascia un po’ a desiderare. Due sole scene in cui si evince la personalità e i motivi dietro le scelte discutibili della protagonista non sono abbastanza per rendere l’intero episodio un buon prodotto e anzi si rivelano l’unica nota positiva di questo pilot.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Spiegazione della psicologia della protagonista femminile attraverso piccole scene apparentemente poco importanti
  • La scena di Eric e amici che fumano marijuana con “Rack City” in sottofondo fa molto ridere… ah, non era quello lo scopo?
  • 25 minuti di pura noia
  • Il protagonista maschile non ha una caratterizzazione
  • Montaggio pessimo

 

Valutando singolarmente questo debutto della serie, senza conoscere la trama generale della stessa, è davvero difficile che lo spettatore si senta coinvolto e invogliato a proseguirne la visione. Pessima mossa perciò quella di rilasciare settimanalmente gli episodi di A Teacher, anche perché, vista la breve durata, in linea teorica si sarebbe prestata perfettamente al binge-watching.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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