Dopo ben tre anni da WandaVision, show televisivo che segnò l’esordio del Marvel Cinematic Universe sul piccolo schermo, ecco che arriva il suo spin-off, anche se è una definizione un tantino impropria.
Agatha All Along è forse meglio definirlo come un altro tassello, il passo seguente nella grande macro-trama Marvel che segue il filo del sovrannaturale tracciato da Scarlet Witch, che proseguirà verso una strada che solo le soluzioni ai misteri del prodotto ideato da Jac Schaeffer sapranno indicare.
Non a caso, infatti, torna Jac Schaeffer in veste di showrunner, che aveva già supervisionato WandaVision. Agatha All Along è infatti una delle ultime serie annunciate sotto la guida di Bob Chapek (dopodiché mancherà solo Ironheart), ma soprattutto è il primo prodotto televisivo targato Marvel Television che ripropone la figura di showrunner, seguendo un canovaccio normale di produzione televisiva. Non dovrebbero esserci più writers room anarchiche, con produzioni episodiche compartimentate tra loro e senza un canale di comunicazione effettivo.
AGNES OF WESTVIEW
Agatha All Along riporta il pubblico a Westview riprendendo il filo proprio come l’aveva lasciato “The Series Finale“, con Agatha sotto l’incantesimo di Scarlet Witch e il resto della cittadina ormai risvegliato dal folle giogo di una donna lacerata dai suoi traumi. Proprio prendendo spunto da WandaVision, anche qui “Seekest Thou the Road” si propone di essere una specie di episodio crime, parodiando prodotti come Mare of Easttown. Impossibile ignorare anche Doctor Strange nel Multiverso della Follia, da cui si riparte trovando il cadavere (metaforico) di Wanda – morta schiacciata – e un intero scaffale di copie dello stesso libro – chiaramente il Darkhold – definitivamente inceneriti.
Toccherà infatti alla new entry Joe Locke, afflitto da un incantesimo molto comodo per gli sceneggiatori che gli vieta di rivelare informazioni sul suo passato o sulla sua identità, risvegliare la strega dall’incantesimo per aiutarlo a cercare la “Witches’ Road“, già menzionata nel film di Sam Raimi. Kathryn Hahn riprende dunque i panni di Agatha Harkness, in cui sembra “fittare” alla grande, e dà il via a un’avventura a tinte leggermente horror, richiamando quell’aspetto creepy che funzionò alla grande con WandaVision.
Agnes O’Connor: “Don’t you want me at my best? Admit it. You prefer me…”
Rio Vidal: “Horizontal, in a grave.”
UNA NUOVA CONGREGA
Il ragazzino (in assenza di nome viene identificato così) sembra essere interessato a percorrere la Strada delle Streghe per trovare ciò che gli manca, ma per percorrere la Strada occorre necessariamente una congrega. Ricordando che fine fece la vecchia congrega della cara vecchia Agatha, c’è da svolgere un grosso lavoro di convincimento per trovare nuove streghe disposte a correre il rischio di vedersi risucchiare tutto il proprio potere dall’ambiguo personaggio di Kathryn Hahn.
È proprio questo che racconta “Circle Sewn with Fate Unlock Thy Hidden Gate“, mostrando la fallimentare ricerca di nuove streghe che poi, per un motivo o per un altro, magari non convincendo del tutto lo spettatore, riescono a trovarsi al posto giusto al momento giusto per iniziare l’avventura. Giusto in tempo per sfuggire alle Sette di Salem, che si preannunciano essere le villain silenziose dello show. Delle streghe dall’aspetto certamente efficace, ma che avranno bisogno di qualcuno di più sostanzioso ad affiancarle (Rio Vidal?), perché sicuramente carenti di tridimensionalità.
LA STRADA DELLE STREGHE
Sono già numerose le domande che Agatha All Along ha lasciato ai suoi fan, per fare in modo che questi si scatenassero online dando il meglio di sé, ripetendo quel meccanismo positivo che rese WandaVision il prodotto chiacchieratissimo che fu. Probabilmente non si riuscirà a ottenere la stessa eco, ma sicuramente sembra sin da subito chiara la direzione verso cui i misteri sono rivolti. C’è l’identità del ragazzino, che nel doppiaggio italiano sembra quasi spoilerarsi, con il nome di “Billy” Maximoff. Poi ci sono i vari animali che sembrano monitorare le attività dei protagonisti, forse potrebbero essere le Sette, o potrebbe essere tirato in ballo il caro vecchio Mephisto mai dimenticato.
E infine, più sottotraccia, c’è un sottile riferimento a un bambino che Agatha ha perso, menzionato nella serie Agatha of Westview. A tal proposito, la protagonista ritrova anche il suo vecchio medaglione, che all’interno protegge una ciocca di capelli. Qualcosa sul passato di Agatha deve saltare fuori? Magari un figlio barattato con il demonio in cambio del Darkhold, come sprezzantemente sottinteso da Jennifer Kale. Domande che troveranno sicuramente risposta, sperando di venir sorpresi e che non sia tutto così didascalico come potrebbe sembrare.
Jennifer Kale: “I haven’t been convicted of anything.”
Agatha Harkness: “Yet. Historically, we as a group don’t do well in courtrooms.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Si torna a Westview per liberare Agatha Harkness e seguirla nella Witches’ Road, con un nuovo show che puzza di Children’s Crusade da un chilometro. Potrebbe esserci un piano in casa Marvel per giustificare una serie su un personaggio così secondario.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.