Si conclude con un doppio episodio, rilasciati nel giorno di Halloween (touché), la serie Disney+ targata Marvel Cinematic Universe più sorprendente di tutte. Quello che in partenza sembrava essere un progetto da quattro soldi, senza mordente e con niente da dire, si rivela invece essere un prodotto funzionante, coeso e coerente nel voler raccontare una storia che ha più carne al fuoco di quanto non si potesse pensare.
Adesso si può finalmente affermare: Agatha All Along è un vero e proprio sequel di WandaVision, un capitolo centrale di una trilogia sulla famiglia Maximoff che probabilmente verrà portata a compimento nel 2026 con Vision Quest. Sono infatti diverse le storyline lanciate da un prodotto apparentemente innocuo, ma in realtà molto ben realizzato e pensato, in cui spicca l’interpretazione a tutto tondo di Kathryn Hahn. L’attrice protagonista indaga, infatti, tutte le zone della sfera emotiva, mostrando vari lati di una Agatha Harkness introdotta come semplice villain di Wanda Maximoff, ma che ora è molto molto di più.
ALLA FINE DELLA STRADA
Il doppio finale è già di per sé una novità per gli standard di Disney+, che ha spesso abituato a deludere lo spettatore con finali inspiegabilmente affrettati e raffazzonati. Per Agatha All Along tutto ciò non si può dire, in quanto il finale si impegna a raccontare la fine della Strada delle Streghe per poi indagare finalmente sulla vita dell’indecifrabile Agatha Harkness. L’ultima prova avviene proprio nel seminterrato di Agatha, in cui Jen, Billy e Agatha devono “trovare quello che stanno cercando” per poter uscire dalla Strada e salvarsi.
Inizia Jennifer Kale, che grazie a Billy scopre di essere vittima di un sigillo posto proprio da Agatha centinaia di anni prima in una delle sue innumerevoli malefatte, che quindi ritrova i suoi poteri e viene catapultata via. Dopodiché tocca a Billy, che a differenza di ciò che aveva dichiarato in precedenza, è lì per cercare suo fratello gemello Tommy. E proprio con l’aiuto di Agatha riesce a trovargli un corpo, in modo analogo a come aveva fatto per sé stesso. Infine non rimane che Agatha, che in una sequenza molto toccante, semina un pappo presente nel suo medaglione (in cui sono presenti le reliquie di suo figlio Nicholas) per dar vita a un fiore bellissimo, facendo finalmente pace con i suoi sensi di colpa e uscendo dalla Strada delle Streghe.
Billy Kaplan: “Agatha, am I killing this boy so my brother can live?”
Agatha Harkness: “No, Billy. Sometimes… boys die.”
I POTERI DI UN MAXIMOFF
È fuori dalla Strada, o dal seminterrato di casa di Agatha, che avviene il grande scontro finale, tra Agatha e la Morte. Tuttavia, non si può sconfiggere la Morte, nemmeno con l’aiuto di Billy Kaplan per la prima volta in scena con il costume di Wiccan. Una sorpresa niente male per i fan dei fumetti, che apre uno scontro magico che richiama inevitabilmente quello tra Agatha e Wanda nel finale di WandaVision. Agatha aveva promesso la vita di Billy (sfuggito alla Morte grazie alla sua magia) per salvare la sua, ma sarà proprio il ricordo del piccolo Nicholas a far decidere alla strega centenaria di porre fine alla sua vita – con un “bacio della Morte” – per salvare quella di un ragazzino che ha ancora una vita da vivere.
In più, con l’ottimo climax della scena finale, Billy scopre che la Strada delle Streghe non è mai esistita, bensì è stato tutto frutto della sua magia capace di alterare la realtà. La Strada è per lui ciò che Westview fu per sua madre. Una rivelazione girata con i tempi perfetti, ponendo l’accento sui vari indizi disposti nella cameretta di Billy, dando il tempo allo spettatore di ricollegare tutti i puntini.
Agatha Harkness: “I spoke no spell. I said no incantation. You… You were made from scratch.”
VITA DA STREGA
Agatha All Along è stata una serie strana da vedere. Più volte, nel corso delle puntate, si aveva infatti l’impressione di vedere dialoghi sconnessi, espressioni dei personaggi fuori luogo, o che comunque non sembravano coerenti con la storia che raccontavano.
A uno sguardo superficiale poteva semplicemente essere colpa di una produzione poco attenta o sbrigativa, ma il doppio finale chiarisce e va a riprendere tutti quei momenti nosense, dando una giustificazione alla Strada e ai comportamenti di Billy e Agatha.
Ed è solo alla fine, con la cronologia (seppur incompleta) della vita di Agatha Harkness, in cui Kathryn Hahn appare finalmente priva della maschera di strega cattiva, che si riesce a vedere il quadro nel suo complesso.
In tutto ciò ha giocato un ruolo cruciale il figlio Nicholas Scratch, nome appena accennato in WandaVision, e su cui veleggia ancora del mistero che, verosimilmente, verrà squarciato nei prossimi prodotti. Peccato che si dovrà attendere ancora un po’.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Agatha All Along era uno di quei prodotti dei Marvel Studios a cui nessuno avrebbe dato un centesimo e che, invece, ha restituito sorprese ed emozioni allo spettatore. Mentre al cinema impazza la Saga del Multiverso tra alti e bassi, sul piccolo schermo tiene botta l’aspetto magico dell’MCU, che ruota particolarmente attorno alla famiglia Maximoff. Una famiglia a metà tra magia e scienza che dovrà prima o poi riunirsi, con l’aiuto magari di nuovi giovani eroi.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.