Secret Invasion 1×06 – HomeTEMPO DI LETTURA 5 min

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Secret Invasion 1x06 recensioneÈ con somma tristezza che si constata (per l’ennesima volta) una debacle del Marvel Cinematic Universe, una debacle che pesa tanto sul morale quanto sul futuro perché continua a minare fortemente l’intera produzione televisiva e cinematografica Marvel. La causa di tutto è davanti agli occhi del pubblico per tuti e 35 i minuti (titoli di coda inclusi) di questo series finale e può essere riassunto come: superficialità.
L’assenza di realismo era una cosa già nota ma anche accettata dallo spettatore medio del MCU, e d’altronde non dovrebbe essere diversamente visto che si parla di alieni, supereroi e multiverso. Tuttavia, Secret Invasion si era presentata in maniera diversa al proprio pubblico mantenendo le promesse fino a due episodi fa. Poi, prima con “Harvest” e ora con “Home”, tutto è stato vanificato in maniera frenetica e senza conseguenze vere e proprie perché vedere uccisioni in diretta televisiva negli ultimi 30 secondi non è un qualcosa che verrà sicuramente mostrato ancora in altri prodotti. Al solito.

CAGARE SUPER SKRULLARE FUORI DAL VASO


Secret Invasion partiva con l’idea di essere una spy-story, un qualcosa di diverso dal solito per l’universo Marvel, un qualcosa che si abbinava piuttosto bene con la paranoia derivante da un’invasione segreta di alieni che si sono sostituiti a tantissime persone “interpretandole” per anni. Una storia che nella sua versione fumettistica è stata definita (giustamente) un capolavoro visto l’impatto e la bravura del suo creatore, Brian Michael Bendis, nell’orchestrarla, e che poteva (e doveva) essere narrata in maniera diversa per il grande schermo, piuttosto che per il piccolo. Le potenzialità erano intrinseche ma come tali anche le possibilità di fallire miseramente e sfortunatamente tutto è stato vanificato scialacquando quanto di buono fatto in precedenza.
“Home” non è una conclusione e soprattutto non è una conclusione accettabile da nessuno. Tutto è accelerato all’inverosimile e affrettato senza motivo proprio nel momento in cui si avrebbe necessitato di più tempo a disposizione per affrontare le conseguenze ma anche per gioire un po’ dello scontro finale. Qualsiasi tipo di lavoro fatto in precedenza sui personaggi viene preso e cestinato per la gioia di una sceneggiatura scritta malamente in cui Gravik diventa un villain improvvisamente stupido, Nick Fury è ormai completamente allo sbando e G’iah è praticamente diventata invincibile e potrebbe sconfiggere chiunque.

NICK FURY È MORTO


La gestione del personaggio di Nick Fury può essere definita serenamente come criminale.
Uno dei character più detestabili e rispettati dell’intero MCU è stato completamente detronizzato e reso una specie di usurpatore visto che, con un bel po’ di ret-con, tutti i suoi meriti e i suoi avanzamenti di carriera sono stati merito di Talos e degli altri Skrull che hanno fatto il lavoro sporco per lui negli anni. E, come ciliegina sulla torta, quel carattere audace, caustico e devoto ai propri scopi è stato ammorbidito malamente da una relazione che in questo finale non fa altro che peggiorare ulteriormente il suo ruolo (“I’m no good with people. […] Please come with me.“).
Nick Fury è morto, non è più quello che si conosceva, quella specie di guardiano della Terra in formato spia e con un’agenda tutta sua che però aveva moltissimo in comune con chiunque. Nick Fury è stato trasformato in una versione più anziana e sentimentale, una versione che non è un’evoluzione del suo character ma che mina profondamente tutto ciò che rappresenta(va) per il pubblico.

#INCONGRUENZE


Anche se l’episodio dura solo 35 minuti, Kyle Bradstreet e Brian Tucker hanno trovato tutto il tempo per creare incongruenze e momenti WTF?! ampiamente evitabili con un po’ di quell’attenzione al dettaglio e cura che avevano già dimostrato in precedenza. Il tutto senza dimenticare il finale frettolosissimo che apre una marea di buchi narrativi.
Quando è successo che i Kree hanno negoziato sto trattato di pace con gli Skrull e cosa gli ha fatto cambiare improvvisamente idea? Quando l’hanno detto a Nick Fury? La guerra Kree-Skrull non era tipo la questione cardine di tutto? Dirlo nella scena finale, tra luci abbaglianti di navicelle spaziali e limonate pesanti con la propria fidanzata aliena, non è propriamente come doveva essere spiegato al pubblico che, al contrario, qui può toccare veramente con mano una superficialità nella scrittura imbarazzante.
Andando a ritroso, viene poi da domandarsi come Gravik facesse a sapere che il macchinario non avrebbe dato poteri a Nick Fury, un’assunzione stupida e rischiosa (come si è visto) che porta a lasciarlo al centro del macchinario proprio quando sta per ricevere i poteri di tutti i supereroi Marvel. Con un pizzico di intelligenza, tra l’altro dimostrata ampiamente in precedenza ma qui completamente dimenticata, lo scontro finale non sarebbe stato possibile e molto probabilmente sarebbe stato meglio così, anche perché dura 30 secondi. Gestione dei tempi decisamente da rivedere.
Una delle conseguenze di queste azioni è quella di aver creato un Super Skrull imbattibile, G’iah ha infatti sia i poteri di Captain Marvel che di tutti gli altri Avengers e Guardiani della Galassia. Praticamente può sconfiggere qualsiasi minaccia da sola e non ha alcun senso ai fini della trama orizzontale che Kevin Feige e gli altri sceneggiatori sembrano avere per i futuri film Marvel. Ma questo non è chiaramente un problema né per Kyle Bradstreet, né per Brian Tucker che, a questo punto, ci si augura non abbiano più modo di mettere mano ad altre sceneggiature.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • CGI decente
  • Olivia Colman è sempre un fiore all’occhiello
  • Gestione pessima dei tempi, specialmente per quanto riguarda il finale
  • Distrutto tutto ciò che era stato fatto di buono in precedenza
  • Nick Fury esce completamente svilito da Secret Invasion
  • G’iah invincibile non era necessario
  • La caratura di Gravik viene completamente a mancare all’improvviso
  • Buchi nella trama vari ed eventuali

 

A questo punto forse lo sciopero di attori e sceneggiatori è il momento migliore per Kevin Feige per respirare profondamente e rivedere completamente qualsiasi piano per il breve, medio e lungo termine perché qui il rischio di vanificare tutti gli sforzi fatti per creare l’MCU è veramente alto. E poi ci si lamenta dei film DC…

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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