Questa recensione partirà da una questione meramente economica che però aiuta a mettere in chiaro alcune scelte più o meno discutibili fatte da Disney e Marvel Studios: il budget di Secret Invasion.
Mentre si scrivono queste righe arriva la notizia che il budget totale di Secret Invasion è di 212 milioni di dollari, una cifra monstre che equivarrebbe a poco più di 35 milioni a episodio, non completamente spiegabili semplicemente guardando gli ultimi 5-10 minuti di questa puntata e l’attentato a Mosca della season premiere. Ovviamente ci sono ancora due episodi che possono giustificare queste spese (più il paio di mesi di reshooting che hanno fatto lievitare il tutto), però sia a livello aziendale che come pubblico è difficile giustificare un budget simile anche pesando agli attori coinvolti e i rispettivi cachet. Di fatto si sta parlando del budget messo a disposzione per un film Marvel che ha distribuzione cinematografica e non streaming (Ant-Man And The Wasp: Quantumania era costato 200 milioni di dollari, Guardiani Della Galassia Vol.3 invece 250).
Si guardi ad esempio all’utilizzo degli attori più noti, per esempio Olivia Colman è comparsa per un totale di forse 10 minuti in 4 episodi (e in questa “Beloved” non è nemmeno pervenuta), oppure a Don Cheadle che, pur essendo importante, non ha poi tutto questo minutaggio se si sommano le puntate viste finora (in “Resurrection” è comparso tipo 10 secondi).
Qualitativamente Secret Invasion per ora è uno show forte ma che non fa gridare al miracolo nonostante alcuni momenti epici (vedasi quello in questa puntata in cui viene ucciso Talos o quando viene rivelata la vera identità di Rhoades), motivo per cui bisogna sì apprezzare il tutto, ma pur sempre mettendolo in prospettiva con quanto è stato speso perchè non è tutto oro ciò che luccica ma, come tanti detrattori potranno affermare, almeno sono soldi meglio spesi di un Ms. Marvel o di un She-Hulk: Attorney At Law.
TU QUOQUE, RHOADEY, FILI MI!
Uno degli elementi meglio riusciti a livello fumettistico per l’omonima maxi-saga era stato quello di rivelare la sostituzione da parte degli Skrull di diversi super-eroi, una scelta che ha funzionato perfettamente dal punto di vista della ret-con visto che ha messo in prospettiva scelte fatte singolarmente dagli stessi eroi-Skrull che non avevano moltissimo senso. Scelte che quindi hanno assunto tutto un altro sapore dopo la rivelazione della vera identità.
Kyle Bradstreet e Brian Tucker qui fanno lo stesso prendendo James “Rhoadey” Rhoades e mostrando le sue vere fattezze, il tutto però con molto meno tempo a disposizione anche visto il limitato numero di apparizioni della “vittima” in questione in altri film e show Marvel. L’impatto è comunque piuttosto rilevante anche sul piccolo schermo, funziona veramente molto bene in quanto dimostra tutte le varie crepe che possono esserci a qualsiasi livello della catena di comando ed è anche un colpo basso che colpisce direttamente Fury, paradossalmente utilizzando la stessa arma (Talos) con cui ha conquistato il suo potere nelle decadi precedenti.
A livello più generale, con questa nuova informazione la serie tv il film già annunciato Armor Wars, che però deve ancora essere messo in produzione sia a causa dello sciopero degli sceneggiatori, sia per il nuovo sciopero degli attori, assume tutta un’altra serie di connotati che però verranno analizzati solo fra un paio d’anni, ed è un peccato perchè questa sostituzione meriterebbe ben più spazio e analisi quanto previsto.
REQUIEM FOR A TALOS
Guardando alle varie comparse di Ben Mendelsohn nei prodotti MCU, la lista è veramente scarna visto che c’è solo Captain Marvel e un’apparizione in una scena post-crediti di Spider-Man: Far From Home. Quindi da un lato c’è una brevissima storia cinematografica, però dall’altro (e questo è merito di Mendelsohn, Tucker e Bradstreet) c’è anche un’empatia piuttosto forte che si è generata tra lo spettatore e Talos, un’empatia che è necessaria visto che la sua morte arriva come uno di quei sacrifici necessari per poter arrivare ad una vittoria.
Sia chiaro, la morte di Talos non è un sacrificio in sè e per sè visto che muore ammazzato da Gravik dopo aver salvato il Presidente degli Stati Uniti, però è quell’evento scatenante che avrà un impatto sia su G’iah che su Nick Fury. In tal senso è lodevole il lavoro fatto dai due sceneggiatori per arrivare a questo punto, specialmente creando un rapporto unico tra Fury e Talos che svilisce in parte il primo ma innalza clamorosamente il secondo. A posteriori, se Talos fosse stato inserito in altri show/film, questa morte avrebbe generato ancora più clamore ma anche così com’è ha il suo perchè. E viste le emozioni provate, questa realizzazione si può definire un successo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Beloved” è un altro buon episodio di Secret Invasion che si chiude con una morte eccellente che scatenerà tutta una serie di reazioni a catena in Fury e G’iah. Gravik continua ad essere un villain eccellente e la serie genera il giusto entusiasmo e il desiderio di avere subito un altro episodio a disposizione. E questo è decisamente un successo.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.