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Secret Invasion 1×01 – ResurrectionTEMPO DI LETTURA 6 min

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Secret Invasion 1x01 recensioneSono passati ben 251 giorni dalla fine del discutibilissimo She Hulk: Attorney At Law e, da quando esiste Disney+, questo è il lasso di tempo più lungo in assoluto che è intercorso tra la fine di una serie Marvel e l’inizio di un’altra.
Certo, potrebbe rispondere qualcuno, nel mezzo sono usciti Ant-Man And The Wasp: Quantumania e Guardians of the Galaxy Vol. 3 ed era anche previsto che Secret Invasion uscisse nella Primavera 2023. Inoltre, qualcun altro potrebbe controbattere con le presunte nuove date di uscita della 2° stagione di Loki (6 Ottobre) e del rilascio di Echo (29 Novembre), però qualcosa è cambiato ed è estremamente diverso. Qualcosa che verosimilmente ha fatto squillare dei campanelli di allarme a Kevin Feige e l’ha portato a riconsiderare il tipo di qualità messo in campo dalle serie e dai film Marvel a partire dalla Fase 5 in poi. Il che si è tradotto in posticipi e rinvii di moltissime serie, per non parlare di una riscrittura quasi totale di Echo a riprese già ultimate.
Qualità a discapito della quantità insomma, e nel 2023, 251 giorni di distanza per una piattaforma streaming che punta ad acquistare nuovi utenti ogni giorno equivalgono ad un’eternità che ha un costo 0, per meglio dire, delle perdite.
Basti guardare a come si sono susseguite tutte le serie tv Marvel/Disney+ finora:

  • WandaVision: iniziata il 15/01/2021 e terminata il 05/03/2021;
  • The Falcon And The Winter Soldier: iniziata il 19/03/2021, solamente 14 giorni dopo, e terminata il 23/04/2021;
  • Loki: iniziata il 09/06/2021 e terminata il 14/07/2021;
  • Hawkeye: iniziata il 24/11/2021, a poco più di 4 mesi di distanza (nel mezzo era stata rilasciata What If…?), e terminata il 22/12/2021;
  • Moon Knight: iniziata il 30/03/2022 e terminata il 04/05/2022;
  • Ms. Marvel: iniziata 08/06/2022 e terminata il 13/07/2022;
  • She-Hulk: Attorney At Law: iniziata il 18/08/2022 e terminata il 13/10/2022.

La nuova miniserie con protagonista Samuel L. JacksonBen MendelsohnKingsley Ben-Adir, Emilia ClarkeOlivia Colman e Don Cheadle ha il difficilissimo compito di far cambiare idea a molti fan delusi e un po’ affaticati dalla visione di prodotti non sempre all’altezza. La notizia positiva? Sembra essere sulla strada giusta.

Not people… Skrulls! This didn’t start yesterday. It started 30 years ago when the Skrulls found Earth. Carol Danvers and Nick Fury promised to find them a new planet. But now… now they don’t want just any planet, they want ours.

L’IMPORTANZA DI SECRET INVASION


Come accennato anche nell’ultimo episodio del podcast, Secret Invasion è una miniserie importantissima cruciale sia per Disney+, sia per Kevin Feige, sia per gli spettatori. Le aspettative intorno ai prodotti del MCU si sono drasticamente ridotte dopo alcuni diversi passi falsi negli ultimi due anni e la necessità di non distruggere quanto faticosamente costruito in oltre 15 anni è più importante che mai.
Chi deve sostenere queste “piccolissime aspettative” è Kyle Bradstreet (con il sostegno in fase di scrittura di Brian Tucker), già sceneggiatore e produttore esecutivo di Mr. Robot e qui al suo primo ruolo da showrunner. Un compito decisamente non facile ma che sembra aver approcciato nel migliore dei modi optando per una miniserie dai toni più simili ad una spy story (vengono in mente i vari Homeland e The Americans) e più lontani rispetto a quelli più pomposi e supereroistici della bellissima versione fumettistica scritta da quel genio di Brian Micheal Bendis dove, tra l’altro, sarebbe stato impossibile l’adattamento visto che il numero di guest star avrebbe dovuto essere superiore a Avengers: Endgame.

VILLAIN DI UN CERTO SPESSORE


Per questa versione del piccolo schermo di Secret Invasion, Bradstreet si focalizza su Nick Fury, Maria Hill e Talos (Ben Mendelsohn), creando intorno a quest’ultimo anche una certa profondità visto che lo Skrull alleato dei terrestri deve bloccare i piani dei suoi stessi simili e, nello specifico, di sua figlia G’iah, qui interpretata dall’ex regina dei draghi Emilia Clarke.
Però non sono solo le relazioni personali dei protagonisti a funzionare in questa series premiere perché bisogna ammettere che in pochi minuti il villain della miniserie, tale Gravik (che è stato creato appositamente per il piccolo schermo), viene tridimensionalizzato più che egregiamente facendo percepire allo spettatore un certo grado di pericolosità che, per esempio, non si può trovare in quello del nuovo spin-off di The Walking Dead o, rimanendo nel MCU, in quello di Ms. Marvel. Bisogna fare i complimenti anche a Kingsley Ben-Adir che sembra trovarsi piuttosto bene nei panni di un “terrorista” Skrull pronto a tutto pur di conquistare la Terra e dare un nuovo pianeta alla sua gente.

UN PLOT TWIST COMPLETAMENTE INASPETTATO


Generalmente, per una series premiere, non ci si sofferma moltissimo sulla trama nel dettaglio perché si dà per scontato che molti lettori leggano la recensione per avere un’idea generale sulla serie e non sul singolo pilot. Questa volta non sarà così perché quanto accaduto negli ultimi istanti di “Resurrection” non può non essere affrontato e pertanto risulterà spoiler.
Nella piazza di Mosca tutto accade in maniera talmente veloce che è difficile metabolizzare il fatto che l’avventura nel MCU di Cobie Smulders finisca qui. Il suo ruolo come Maria Hill non è mai stato di chissà quale valore inestimabile però un certo valore affettivo ce l’ha, soprattutto per i fan già rimasti orfani di How I Met Your Father. L’attrice canadese ha già confermato la sua dipartita ufficialmente, chiarendo che la sua “possibile presenza” in The Marvels non cambierà niente.
La morte di Maria Hill sorprende principalmente perché le aspettative circa il suo ruolo in questa miniserie erano completamente diverse e tendenzialmente più alte da rispettare, vuoi per la sua funzione di spalla di Nick Fury, vuoi per il suo ruolo. E invece Kyle BradstreetBrian Tucker hanno optato per il plot twist che veramente non si aspettava e che va ad impattare direttamente in quella sensazione di finta sicurezza che in genere avvolge tutti i protagonisti di uno show per le prime puntate. E probabilmente l’obiettivo era proprio quello: sfatare fin da subito ogni tipo di struttura prefissata per far aspettare l’inaspettato al pubblico. Missione riuscita.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Plot twist finale
  • Sensazione di tensione crescente 
  • Buona tridimensionalizzazione del villain interpretato da Kingsley Ben-Adir
  • CGI più che onesta
  • Samuel L. Jackson non delude mai
  • Piacevole sorpresa nella relazione personale tra Talos e G’iah
  • Plot twist finale
  • James Rhodes buttato lì un po’ a caso solo per dire che c’è nel cast, sarebbe stato meglio presentarlo con più minutaggio nel secondo o terzo episodio

 

La sensazione è che questa miniserie riserverà molte sorprese che faranno la gioia o, perché no, la tristezza del pubblico, sorprese che faranno parlare di sé (tipo il finale di questo episodio). Per ora il progetto Secret Invasion è approvato quasi a pieni voti, bisognerà sicuramente aspettare un altro paio di episodi per avere un’opinione completa ma al momento le aspettative sono state soddisfatte. E si può tirare un sospiro di sollievo almeno fino alla prossima puntata.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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