American Horror Story 9×06 – 9×07 – Episode 100 – The Lady In WhiteTEMPO DI LETTURA 4 min

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Murder has always sold well.

Dopo “Red Dawn”, episodio che sembrava non lasciar spazio ad ulteriori sviluppi di trama, configurandosi in tutto e per tutto come possibile finale di stagione, la narrazione compie un prevedibile – perché unica strada percorribile – salto temporale catapultandoci nel 1989, pochi anni dopo il massacro di Camp Redwood (capitolo terzo). Brooke si trova ora nel braccio della morte, mentre Margaret si gode fama e ricchezza guadagnate, guarda caso, lucrando sulle tragedie altrui. A Camp Redwood una piccola comunità di fantasmi si diverte a sgozzare turisti in attesa del concerto di Billy Idol che si svolgerà proprio all’interno della struttura, mentre Mr. Jingles vive da latitante (a quanto pare senza troppi problemi) grazie alle sue eccelse doti da trasformista (che miracoli può fare un taglio di capelli e una spuntatina alla barba). Ecco, in breve, cosa ci ha regalato questo centesimo episodio, dal quale, possiamo dirlo, ci aspettavamo qualcosina di più.
La puntata fa il suo, cerca di rimettere le cose insieme in maniera forse un po’ troppo raffazzonata, ma nel complesso riesce ad avviare con successo la catena di eventi che ci porterà, presumibilmente, al quarto (e speriamo ultimo) massacro di Camp Redwood. La sensazione comunque è che qualcosa possa andare storto da un momento all’altro, portando al consueto disastro di fine stagione che la serie sembra voler riproporre di proposito ogni anno negli episodi conclusivi. Complici in questo le leggerezze compiute in fase di scrittura, prima fra tutte l’incompetenza delle forze dell’ordine che riescono a sbagliare letteralmente ogni cosa possibile condannando a morte l’unica persona sana di mente all’interno del parco personaggi proposto da questa nona stagione e premiando o semplicemente dimenticandosi di squilibrati evasi ed efferati assassini. Comprendiamo si voglia seguire lo schema dell’horror movie trash anni ’90, ma da che mondo e mondo l’unico trash efficace è quello che non si prende sul serio, non certo il caso di una serie come American Horror Story. Le reazioni umane continuano ad essere completamente senza senso, toccando nella sequenza dell’addio di Mr. Jingles a suo figlio il punto più basso. Sequenza che in pratica si svolge in questo modo:

Mr. Jingles: “Ciao Lizzie, tua sorella è stata uccisa brutalmente e questo è mio figlio. Te lo regalo.”
Lizzie: “Dove stai andando? Io non lo voglio sto coso.”

Insomma, ci troviamo di fronte ad uno scenario che in seconda analisi ci rendiamo conto essersi completamente scordato del buon senso, ma che si traduce invece in una serie di forzature che porteranno alla “seconda parte” di questa nona stagione.

Bestie di Satana, Billy Idol e baffi importanti

Esaurita la prima parte di stagione, dedicata al massacro di Camp Redwood – che qui scopriamo essere il terzo e probabilmente non l’ultimo – ci addentriamo ufficialmente nel segmento narrativo conclusivo, in pratica la vendetta di Brooke ai danni di colei che le ha rubato la possibilità di vivere a pieno i gloriosi anni ’80 facendola passare per un’assassina squilibrata. Tornano vecchie conoscenze, Lily Rabe nel ruolo di Lavinia Ritcher e Dylan McDermott nei panni dell’autostoppista più losco della storia che comunque riesce a farsi caricare facendo esattamente quello che chiunque si aspettava facesse: aggredire chiunque sulla sua strada. La quest di Mr. Jingle, alla caccia dell’invincibile Ramirez, potrebbe essere l’unico spunto realmente positivo – o quantomeno più originale del solito – proposto da questo settimo episodio, il resto ha tutto un che di già visto, dal cliché dell’autostoppista che in realtà è uno psicopatico, alla madre pazza che ama uno dei suoi figli e odia l’altro accusandolo della sua morte. Nulla di realmente originale, ma che nel complesso funziona. L’inserimento di Lavinia all’interno dell’equazione e le regioni dietro al massacro compiuto da Margaret riescono per il momento ad allontanare il rischio “scivolone finale”, regalandoci una storia che effettivamente potrebbe portare ad una conclusione quantomeno dignitosa della stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Resa scenica del periodo storico
  • Spunti interessanti per il finale
  • Lizzie che probabilmente odiava sua sorella
  • Ben vs Ramirez, lo scontro finale
  • Centesimo episodio deludente
  • Forzature ovunque e reazioni umane casuali
  • Rischio scivolone finale sempre presente
  • Trash che si prende troppo seriamente

 

Con un sesto episodio abbastanza anonimo e un settimo decisamente più frizzante, questa settimana decidiamo di rimanere sulla sufficienza, nella speranza di tornare in “zona verde” nelle fasi conclusive della stagione.

 

Red Dawn 9×05 1.08 milioni – 0.5 rating
Episode 100 9×06 1.35 milioni – 0.6 rating
The Lady In White 9×07 1.05 milioni – 0.5 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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