Andor 2×01 – 2×02 – 2×03 – One Year Later – Sagrona Teema – HarvestTEMPO DI LETTURA 5 min

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Andor 2x01 recensioneDopo un’attesa di poco meno di tre anni, torna su Disney+ Andor, uno show di punta nell’universo di Star Wars, che narra la vita e le gesta di Cassian Andor (interpretato da Diego Luna), comparso per la prima volta nel film del 2016 Rogue One: A Star Wars Story.
Partendo da quattro anni prima della distruzione della Morte Nera (4 BBY), questa stagione si apre con un intreccio di trame apparentemente scollegate ma magistralmente orchestrate attraverso quattro pianeti diversi: Mina-Rau, Yavin 4, Chandrila e Coruscant.
Con un budget che si dice abbia raggiunto i 300 milioni di dollari, ogni centesimo sembra essere stato speso con saggezza. La missione di Cassian nel primo episodio è magnificamente filmata, con scene d’azione che vedono il prototipo di TIE Avenger schiantarsi in un hangar imperiale e volare attraverso un pericoloso canyon, tutti elementi visivi che iniettano un po’ di azione classica di Star Wars in una serie altrimenti molto diversa.
Le riprese in loco, anziché l’uso del “volume” come in altre produzioni Disney+, conferiscono autenticità e profondità visiva alla serie. La colonna sonora di Nicholas Britell e Brandon Roberts continua a essere eccezionale, completando un pacchetto produttivo di altissimo livello.

APERTURA LENTA, MA POTENTE


Come nella prima stagione di Andor, la serie si prende il suo tempo. Questi primi tre episodi fungono da fondamenta per l’arco narrativo più ampio, con Cassian Andor sorprendentemente relegato a un ruolo secondario per buona parte del tempo. Nonostante il ritmo contemplativo, la serie Star Wars mantiene la sua identità di thriller spionistico più intimista, distinguendosi nettamente da The Mandalorian o Ahsoka.
La narrazione si sviluppa principalmente attraverso quattro filoni. Sul pianeta agricolo Mina-Rau troviamo Bix, Brasso, Wil e il droide B2EMO che vivono come lavoratori clandestini; su Yavin 4, Cassian si ritrova prigioniero di un gruppo di ribelli incompetenti dopo aver rubato un’avanzata nave imperiale; su Coruscant assistiamo alla sorprendente evoluzione del rapporto tra Dedra Meero (Denise Gough) e Syril Karn (Kyle Soller); mentre su Chandrila, Mon Mothma (Genevieve O’Reilly) affronta le conseguenze dell’aver dato in sposa sua figlia a un potente oligarca.

UNA SERIE STAR WARS PER ADULTI


Questo primo trittico di episodi non teme di affrontare tematiche adulte, inclusa una scena controversa di tentata violenza sessuale su Mina-Rau. L’Impero Galattico viene rappresentato senza filtri come allegoria del nazismo, con tutte le atrocità che questo comporta. Non è “Star Wars per bambini“, ma una narrazione matura che esplora le complessità morali e politiche di un regime totalitario, confermando Andor come la serie Star Wars più adulta e politicamente rilevante del franchise.
La scena in cui un tenente imperiale tenta di aggredire Bix è particolarmente disturbante, ma serve a ricordare la vulnerabilità dei lavoratori clandestini e la brutalità dell’Impero. La resistenza di Bix culmina in un momento di cruda violenza che si intreccia con l’arrivo tempestivo di Cassian, purtroppo troppo tardi per salvare Brasso.

L’IMPERO DOMESTICO


Andor 2x02 recensioneSu Coruscant, la trama si infittisce quando scopriamo che Dedra Meero e Syril Karn ora convivono, in un’evoluzione sorprendente del loro rapporto. Una cena imbarazzante con la madre opprimente di Syril offre momenti di umorismo che, però, non elevano particolarmente questa porzione di episodio .
Parallelamente, Dedra partecipa a una riunione segreta guidata dal Direttore Krennic (
Ben Mendelsohn, riprendendo il suo ruolo da Rogue One). L’Impero ha bisogno delle risorse del pianeta Ghorman per il nuovo programma energetico dell’Imperatore Palpatine, ma preoccupato dell’immagine pubblica, Krennic accoglie il piano di Dedra: fomentare una ribellione per giustificare una repressione imperiale, mostrando così le origini della Ribellione, che porterà poi agli eventi di Rogue One e della trilogia originale.

UN MATRIMONIO CARICO DI CONSEGUENZE


Su Chandrila, assistiamo al sontuoso matrimonio della figlia di Mon Mothma, Leida, con il figlio dell’oligarca Davo Sculdun (Richard Dillane). La cerimonia, realizzata con incredibile attenzione ai dettagli culturali, costumi e set, nasconde tensioni profonde. Mon Mothma è tormentata dai sensi di colpa per aver organizzato un matrimonio tradizionale che lei stessa disprezza.
Le scene tra Mon Mothma e Luthen Rael (Stellan Skarsgård) rivelano il contrasto ideologico tra i due: lei ancora idealista moderata che rifugge la violenza, lui pragmatico e spietato, pronto a qualsiasi azione in nome della causa ribelle. Questo conflitto culmina quando l’alleato finanziario di Mon Mothma, Tay (Ben Miles), minaccia di rivelare i suoi segreti se non viene compensato, portando Luthen a ordinare la sua eliminazione tramite Cinta (Varada Sethu), una delle sue agenti più letali.

LA QUALITÀ CINEMATOGRAFICA DI ANDOR


Andor 2x03 recensioneAndor continua a distinguersi nel panorama di Star Wars per la cura maniacale dei dettagli visivi e la qualità cinematografica. Dal pianeta agricolo Mina-Rau con i suoi silos fluttuanti, alla giungla di Yavin 4 (futura base ribelle che vedremo in Episodio IV), fino agli appartamenti minimalisti di Coruscant e alle sfarzose cerimonie nuziali di Chandrila, ogni ambientazione risulta autentica e vissuta.
L’unica nota stonata, secondo alcuni fan, è l’utilizzo di filmati video anziché ologrammi durante una presentazione imperiale, una scelta che si discosta dalle convenzioni dell’universo di Star Wars. Tuttavia, la regia e la fotografia rimangono al livello delle migliori produzioni cinematografiche, superando molte altre serie Disney+.

 

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Comparto tecnico: regia, sceneggiatura, montaggio, sonoro, effetti speciali
  • Performance attoriali
  • Cura maniacale per i dettagli visivi
  • Un taglio più intimista, ma sempre apprezzato
  • Colonna sonora
  • La porzione di episodio dedicata alla cena in famiglia a casa di Dedra e Syrl smorza la tensione, ma non risulta particolarmente riuscita
  • I ribelli più incompetenti della storia
  • Utilizzo di filmati video al posto di ologrammi. I fan puristi saranno d’accordo?

 

Questi primi tre episodi si concludono con un montaggio che intreccia magistralmente i diversi filoni narrativi prima di catapultarci un anno avanti nel futuro. Nonostante alcuni momenti più lenti e personaggi occasionalmente goffi (come i ribelli su Yavin 4), l’apertura della seconda stagione di Andor rimane televisione di altissimo livello.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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