Andor 2×04 – 2×05 – 2×06 – Ever Been to Ghorman? – I Have Friends Everywhere – What a Festive EveningTEMPO DI LETTURA 7 min

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Andor 2x04 2x05 2x06 Recensione Ghorman Saw Gerrera Bail Organa Krennic Star WarsLa strategia di distribuzione per questa seconda e ultima stagione di Andor è stata una scelta alquanto inedita. Dodici episodi, così come per la prima stagione, che sono una rarità nel panorama televisivo contemporaneo, suddivisi in 4 blocchi da tre episodi ciascuno, come fossero dei piccoli archi narrativi, a cadenza settimanale. Difficile sicuramente per lo spettatore ritagliarsi circa tre ore di tempo da dedicare al prodotto di Tony Gilroy. Sì, perché Andor non la si può vedere mentre si lavano i piatti: Andor è uno show da guardare con attenzione, per cogliere ogni piccolo dettaglio ed apprezzarne la costruzione sottile del suo showrunner.
L’altro elemento fondamentale che caratterizza questa release è il tempo. La prima stagione era ambientata tutta nel 5 BBY (ovvero 5 anni prima di Guerre Stellari), mentre la seconda stagione propone un salto in avanti di un anno per ogni arco narrativo. Si dovrebbe così arrivare al termine della serie nell’1 BBY, proprio a cavallo di Rogue One. Tuttavia ci si trova ancora nel 3 BBY, e lo spionaggio ribelle è più attivo che mai, tra l’insurrezione nascente su Gorman, i piani di Saw Gerrera su D’Qar e i pericolosissimi intrecci politici su Coruscant.

Saw:We’re the ryhdo, kid. We’re the fuel. We’re the thing that explodes when there’s too much friction in the air. Let it in, boy. That freedom calling! Let it in! Let it run! Let it run wild!

CONTROSPIONAGGIO IMPERIALE


Questo trittico di puntate si può dunque tranquillamente considerare un vero e proprio film, suddiviso in tre parti, che mette sul tavolo tutte le pedine che Andor ha presentato finora, introducendo anche il tormentato personaggio di Saw Gerrera. Ribelle estremista interpretato da Forest Whitaker, sempre restio a collaborare con le altre cellule ribelli, e per questo temuto da tutti, a capo di una cellula che somiglia quasi più a una setta. Tuttavia la storyline su Saw Gerrera sembra essere solo l’incipit per una partecipazione più massiccia nei prossimi episodi, dato il fatto che il pianeta protagonista di questo arco non è D’Qar (già apparso nella trilogia sequel come base della Resistenza) ma Ghorman.
Ghorman è stato infatti indicato dal direttore Krennic, che lo ritiene strategico per la sua ricchezza mineraria. Ghorman è anche un pianeta noto per il suo fiorente settore tessile e della  moda, ed è dove Syril viene spedito, sotto copertura, a complottare con dei ribelli locali contro la presa, sempre più stringente, dell’Impero. Per Syril è l’occasione della vita, che prova a godersi fino in fondo, adattandosi particolarmente bene alla vita e cultura locale, allontanandosi dall’opprimente madre e mantenendo i rapporti con Dedra. Un rapporto personale ma anche e soprattutto lavorativo, visto che i due ambiziosi ufficiali imperiali fiutano l’occasione di mettersi in mostra, nello smascherare un nascente moto di ribellione locale.

GHORMAN SI RIBELLA


Andor 2x04 2x05 2x06 Recensione Ghorman Saw Gerrera Bail Organa Krennic Star WarsQualcosa di grosso sta ribollendo su Ghorman, e dove c’è fermento vi arriva Luthen Rael, che non perde occasione per inviare Cassian in missione. Una sorta di “consulente ribelle” è il ruolo che sta rivestendo il personaggio di Stellan Skarsgård, un incubatore che accoglie le richieste di ribellione da parte di pianeti occupati dall’Impero e li aiuta a progettare delle rivolte. In tutto questo meccanismo, Cassian Andor è la parte operativa del sistema ribelle: arrivato su Ghorman – sotto mentite spoglie – inizia a documentarsi sulla situazione locale, comprendendo in toto le motivazioni della popolazione, ma ritenendo ormai troppo avanzata l’occupazione per poter sperare di riuscire a sopraffare l’Impero.
È questa l’occasione per uno scontro ideologico fortissimo tra Cassian e Luthen. Il solito dialogo nato dalla penna infuocata di Tony Gilroy, che ha ormai abituato il palato dello spettatore a delizie di sceneggiatura di questo tipo. Cassian ritiene Ghorman una causa persa, una potenziale trappola, in cui i ribelli locali non hanno alcuna via di scampo, se non di finire dritti in pasto alle truppe imperiali. Non è dello stesso avviso il freddo e calcolatore Luthen, che mette la causa davanti alle singole vite, pone il fine a giustificare i mezzi, e per cui non esiste lotta inutile. Per Luthen anche una rivolta persa in partenza potrebbe essere fieno in cascina, potrebbe comunque ridurre in qualche modo le risorse imperiali. Un bottino così magro al costo di così tante vite? Sì, perché per vincere la guerra bisognerà essere disposti a sacrificare tutto, ad essere freddi e a giocare allo stesso gioco dell’Impero.

Vel:She was a warrior. She was everything that you have daydreamed about. She was a blooded, fearless warrior whose loss will be mourned in ways that you will never understand. She was a miracle. And you… To die like this because of you… Some whining, simpering, foolish child. Don’t you dare cry. You’ll make up for this forever.”

FESTA A CORUSCANT


Andor 2x04 2x05 2x06 Recensione Ghorman Saw Gerrera Bail Organa Krennic Star WarsSulla capitale dell’Impero, invece, la lotta viene portata avanti segretamente dai due principali leader della nascente Alleanza Ribelle: Luthen Rael e Mon Mothma. C’è spazio anche per un giovane, e per forza di cose recastato, senatore Bail Organa (ora interpretato da Benjamin Bratt), ed il tutto ha incredibilmente senso, visto che ci si sta avvicinando a passi spediti vero la nascita formale della Ribellione, che avviene nel 2 BBY – potrebbe dunque accadere nel prossimo arco narrativo -, con la Dichiarazione di Mon Mothma (per chi fosse curioso, 3×18 di Rebels).
Le attività condotte su Coruscant sono infatti quelle più delicate, dove il margine d’errore è ridotto a zero, e per questo un Cassian che si presenta in piena notte in casa di Luthen potrebbe rovinare tutto ciò che i protagonisti hanno costruito negli ultimi anni. Proprio adesso che Mon Mothma non riesce più a mascherare la sua disapprovazione rispetto alle politiche imperiali, mostrandosi pubblicamente contraria in Senato, mentre si cerca di trovare una soluzione alla ricerca dei fondi di finanziamento per la Ribellione.
Un’occasione per riunire tutti questi personaggi è la festa di nomina a senatore del “consuocero” di Mon, Davo Sculdun, che viene però segretamente spiato da Luthen tramite alcune microspie inserite in opere d’arte da lui vendutegli. La festa è un manuale di montaggio e regia, mettendo in gioco i vari protagonisti, ognuno con un suo obiettivo segreto, mentre la casa è infestata da spie e imperiali di ogni rango (presente addirittura il direttore Krennic). Tony Gilroy non delude nemmeno stavolta, regalando quindi anche per questo terzetto di episodi, un finale in crescendo, anche migliore rispetto ai primi tre episodi di questa seconda stagione, concludendosi con la meritata vendetta di Cassian e Bix nei confronti dello stupratore, il dr. Gorst.

Cassian:I’m thinking like a soldier!
Luthen:Think like a leader. Think about a planet like Ghorman in rebellion. A planet of wealth and status.
Cassian:And… if it goes up in flames?
Luthen:It will burn. Very brightly.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • La genuina e ingenua voglia di Ribellione su Ghorman
  • Punti di contatto con la saga: Saw Gerrera, Bail Organa e il direttore Krennic
  • La realistica e drammatica morte di Cinta: Cassian aveva ragione anche su questo
  • La vendetta di Cassian e Bix verso il dottor Gorst
  • Syril che vive il più bel giorno della sua viscida e squallida vita
  • L’Impero che si lascia attaccare per sottomettere definitivamente il prezioso pianeta di Ghorman
  • Il dialogo tra Luthen e Cassian: quanto vale la vita di un ribelle?
  • Bix rallenta di molto il ritmo in questi primi sei episodi: urge una svolta per lei

 

Un passo avanti rispetto a un primo arco narrativo più lento e macchinoso, con questo secondo arco narrativo che inizia ad avere il ritmo a cui aveva abituato la seconda parte della prima stagione. Lo schema di Tony Gilroy è noto ormai, con due episodi che costruiscono per far esplodere tutto nel terzo. La scelta di distanziare di un anno gli archi narrativi giova allo show, permettendo di evidenziare solo i punti veramente salienti, avendo a disposizione comunque ben 12 episodi per mettere il tutto in scena con dovizia e attenzione, mentre si procede verso la nascita dell’Alleanza Ribelle.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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