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Andor 2×07 – 2×08 – 2×09 – Messenger – Who Are You? – Welcome To The RebellionTEMPO DI LETTURA 5 min

25/05/2025
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Andor 2x07 recensioneLa seconda stagione di Andor raggiunge il suo apice emotivo e narrativo con gli episodi 7, 8 e 9, un trittico devastante che culmina nel tanto temuto Massacro di Ghorman. Tony Gilroy e il suo team di sceneggiatori confermano ancora una volta perché questa serie rappresenti il vertice assoluto dell’universo Star Wars contemporaneo.

YAVIN E LA FORMALIZZAZIONE DELLA RIBELLIONE


Il settimo episodio ci riporta su Yavin, base ribelle che i fan riconosceranno immediatamente da Rogue One ed Episodio IV – Una Nuova Speranza. Siamo nel 2 BBY (Before Battle of Yavin), e il salto temporale di un anno rivela quanto la ribellione si sia evoluta da operazione clandestina a vera e propria organizzazione militare.
Cassian Andor (Diego Luna) si trova ora inserito in una struttura gerarchica che stride con la sua natura indipendente. Quando Wilmon arriva per reclutarlo in una missione di Luthen (Stellan Skarsgård) per assassinare Dedra Meero, il conflitto tra metodologie ribelli diverse emerge chiaramente. Da un lato la burocrazia dell’Alleanza Ribelle rappresentata da Draven, dall’altro l’approccio più diretto e spietato di Luthen.

GHORMAN: L’INEVITABILE TRAGEDIA


Su Ghorman, la tensione accumulata per tutta la stagione esplode in una delle sequenze più angoscianti mai viste in Star Wars. L’ISB ha orchestrato magistralmente la radicalizzazione del popolo Ghor, creando le condizioni perfette per un massacro che giustifichi la loro narrativa di “insurrezione violenta”. La regia costruisce un crescendo claustrofobico insopportabile: dalle domande di Dedra a Partagaz, alle interazioni di Syril per strada, fino alla presenza sempre più massiccia degli Stormtrooper. I canti in lingua nativa del popolo Ghor nella piazza evocano un dolore primordiale, rappresentando la disperata resistenza culturale contro la tirannia.
Syril Karn (Kyle Soller) vive il suo momento di verità più devastante. Introdotto come difensore dell’ordine, il suo arco narrativo si conclude tragicamente quando si rende conto delle vere conseguenze delle sue azioni. Il confronto fisico con Cassian nella piazza insanguinata rappresenta simbolicamente lo scontro tra due filosofie opposte. La battuta finale di Cassian – “Chi sei tu?” – colpisce come un pugno allo stomaco. Per Syril, Cassian rappresenta tutto; per Cassian, Syril è nessuno. Questa semplicità devastante precede la morte di Syril per mano di un abitante di Ghorman che aveva tradito.
L’introduzione di K-2SO segna invece uno dei momenti più brillanti della serie. Durante la mattanza, il droide imperiale devasta le strade di Ghorman con ferocia meccanica, prima di essere distrutto e salvato da Cassian. Un momento che ricontestualizza completamente il loro rapporto visto in Rogue One.

MON MOTHMA E LA NASCITA PUBBLICA DELLA RIBELLIONE


Andor 2x09 recensioneIl nono episodio si concentra sulle conseguenze del massacro, con Mon Mothma (Genevieve O’Reilly) che finalmente decide di denunciare pubblicamente l’Imperatore Palpatine. O’Reilly offre una performance magistrale, culminazione di tutto il suo lavoro precedente nel ruolo.
Il discorso al Senato rappresenta un momento cruciale del canone Star Wars, finalmente mostrato con la centralità che merita. La successiva fuga dal palazzo senatoriale, orchestrata tra tradimenti e alleanze nascoste, conferma ancora una volta la capacità di Andor di creare suspense mozzafiato.
Luthen Rael continua a rappresentare la complessità morale della serie. Il suo incontro segreto con Mon Mothma, dove rivela di aver infiltrato il suo staff, solleva domande fondamentali: quando la lotta contro il male ci trasforma nel male stesso? Luthen accetta di rimanere nell’ombra perché sa che è lì che può essere più efficace, anche se questo significa sacrificare la propria umanità.

ECCELLENZA TECNICA E NARRATIVA


Andor 2x08 recensioneDal punto di vista tecnico, questi episodi rappresentano un capolavoro. La fotografia del Massacro di Ghorman alterna caos frenetico per alcuni personaggi e slow motion contemplativo per altri, creando un contrasto emotivo devastante. La scena del cecchino imperiale che spara al proprio compagno, filmata attraverso il riflesso di una finestra, è un’immagine di potenza visiva straordinaria. La colonna sonora di Brandon Roberts amplifica ogni momento di tensione, mentre i dialoghi mantengono quella qualità cinematografica che distingue Andor da ogni altra produzione Star Wars.
Come già accennato in altre recensioni, Andor continua a essere “Star Wars per adulti”, non temendo di affrontare temi maturi come genocidio, manipolazione politica e radicalizzazione. Il parallelismo con situazioni reali è inevitabile e voluto, rendendo la serie incredibilmente attuale.

BIX E IL PESO DEL DESTINO


Una delle storyline più dolorose riguarda Bix Caleen (Adria Arjona). La sua decisione di lasciare Cassian dopo l’incontro con la guaritrice della Forza aggiunge uno strato di tragedia personale alla narrativa. Bix comprende che l’amore che prova per Cassian potrebbe interferire con il suo destino nella Ribellione, e sceglie per entrambi. Quest’amara conclusione della loro storia rende la visione di Rogue One ancora più toccante e malinconica, conoscendo il passato di Cassian e quanto lui abbia dovuto (per scelta personale o meno) rinunciare  per seguire la vocazione della Ribellione. Cassian Andor piace anche per questo, perché è un eroe non eroe, con difetti, mancanze e dubbi legittimi. Non è un cavaliere senza macchia e senza paura, ciononostante le sue azioni hanno cambiato per sempre il destino della galassia.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Comparto tecnico: regia, fotografia, montaggio, colonna sonora
  • Sequenza del Massacro di Ghorman
  • Introduzione tragicomica di K-2SO
  • Discorso di Mon Mothma al Senato
  • Unione ancora più stretta tra Andor e Rogue One
  • Bix sceglie di non privare Cassian del suo destino all’interno della Ribellione
  • Nulla da segnalare

 

Questi tre episodi rappresentano probabilmente il picco qualitativo non solo di Andor, ma dell’intero universo Star Wars televisivo. La capacità di creare tensione palpabile, pur conoscendo il destino dei personaggi, dimostra la maestria narrativa di Tony Gilroy. Con Mon Mothma su Yavin, K-2SO al fianco di Cassian e tutti i pezzi in posizione per gli eventi di Rogue One, Andor si prepara al gran finale con una sicurezza artistica senza precedenti.
Questo trittico di episodi conferma Andor come
l’apice creativo del franchise, un’opera che riesce a essere al contempo intrattenimento di qualità e cinema d’autore, mantenendo intatta la magia di Star Wars mentre esplora le sue implicazioni più mature e complesse.

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