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Arrow 2×14 – Time To DeathTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo una lunga serie di episodi a conti fatti quasi perfetti, Arrow si concede una puntata quasi filler. “Time To Death” rappresenta un rallentamento della trama e un parziale congelamento delle storyline. Il ritmo serrato che caratterizza questo serial, fatto di combattimenti corpo a corpo e lotte acrobatiche, viene messo da parte in favore di dinamiche meno movimentate e più orientate sul fattore sentimentale. Il fatto che il personaggio principale in questa seconda stagione venga messo spesso il secondo piano è una cosa decisamente positiva e, oltretutto, funge da espediente per evitare che nel telespettatore sopraggiunga la noia. Detto ciò, questa puntata congela parzialmente le varie trame, soffermandosi su quella che è l’evoluzione dei rapporti personali tra i vari personaggi.
Sara è il perno principale della maggior parte dei problemi ed innesca una reazione a domino che porta tutti a litigare praticamente con tutti. Era scontato che la Lance più piccola avrebbe portato scompiglio, in tutto questo le reazioni più importanti sono quelle di Laurel e di Felicity. In particolare quest’ultima dimostra una certa gelosia, non tanto per la storiella tra i due naufraghi, quanto per il ruolo che ricopre all’interno della Arrow-Caverna, da unica donzella della situazione si trova a confronto con una donna che è completamente il suo opposto, cosa che scatena il lei una sensazione di inadeguatezza.
Laurel, invece, continua a percorrere imperterrita la noiosissima strada dell’autocommiserazione piangendosi addosso e gridando contro tutti, per fortuna interviene Oliver dandole una bella svegliata. La speranza che ognuno di noi nutre per questo personaggio è che gli autori provvedano a farla essere meno lagnosa oppure che la facciano parlare il meno possibile. Il desiderio che qualcuno la metta a tacere per sempre comunque continua a non dispiacere.
Nel caos totale di liti e sentimenti contrastanti, salta fuori un nemico estremamente interessante: “Il Re Degli Orologi”. Con la sua mania per la precisione, l’intelligenza e fissazione cronometrica nell’attuazione del piano è uno dei pochi nemici ad essersi pericolosamente insinuato nei computer dell’Arrow-Caverna. A vestire i panni di William Tockman, meglio noto come “Clock King”, ci pensa Robert Knepper (Prison Break, Heroes) che lo fa nel migliore dei modi facendo sfoggio di un’interpretazione convincente e utilizzando al meglio la sua voce con la quale riesce a trasmettere inquietudine e angoscia. Un nemico come Clock King che non ha nulla da invidiare ad un Conte Vertigo o ad un Deadshot qualsiasi è stato però trattato con relativa superficialità e soprattutto fatto fuori con estrema nonchalance quando invece avrebbe potuto diventare un’interessante nemesi, almeno per Felicity.
Si ha la sensazione che “Time To Death” si voglia sacrificare un po’ di quell’azione che generalmente caratterizza questa serie per lasciare spazio ai sentimenti dei personaggi anche in vista di una seconda parte di stagione che si preannuncia al fulmicotone. Ci sono serie tv che per sopravvivere necessitano di episodi filler che spesso risultano noiosi e ripetitivi. Questa è una condizione vera per la maggior parte dei serial, ma non per Arrow che difatti è riuscito a realizzare ben 13 puntate senza nemmeno una “inutile”.  La cosa positiva di questo serial è che anche una puntata per certi aspetti filler riesca a risultare piacevole e convincente. Berlanti & Co. ci stanno offrendo davvero un bello spettacolo e di volta in volta non fanno altro che dimostrarci quanto Arrow sia diventato un prodotto maturo e di qualità, detto ciò una puntata non del tutto smagliante e dinamica possiamo anche perdonargliela, soprattutto se nel finale Slade ed Oliver si ritrovano faccia a faccia nel salotto di casa Queen.

PRO:

  • Felicity è sempre una nota positiva, ogni volta che le viene concesso un po’ di spazio dimostra di meritarselo
  • Felicity che goffamente imita Sara improvvisando un allenamento con tanto di tutina (Oliver: ma come sei vestita?)
  • Complicità nel rapporto Felicity e Diggle
  • Il nuovo allenamento a tre
  • William Tockman a.k.a. Clock King, egregiamente interpretato da Robert Knepper
  • La piccola Thea al centro di un segreto importante per tutta la Queen’s Family
  • “Time To Death” è l’ennesimo esempio di come una puntata leggermente filler possa essere comunque piacevole
  • Slade Wilson esce allo scoperto. Questo è un altro esempio di come la squadra di autori che lavora dietro questo prodotto sappia davvero costruire e piazzare cliffhanger nel modo e nel momento giusto
CONTRO:
  • Felicity si sente un pesce fuor d’acqua
  • Oliver in casa Lance
  • La storia (d’amore?) tra Oliver e Sara, probabilmente ha uno scopo funzionale alla trama, purtroppo però per ora è come se fosse utile solo per perder tempo
  • Il Re Degli Orologi è stato liquidato in men che non si dica, speriamo che venga ritirato fuori prossimamente
“Time To Death” è un episodio di stallo, si concentra più sull’aspetto sentimentale e mette in stand by tutte le storyline. L’unico scossone viene lanciato a fine episodio con la comparsa di Slade, l’idea è che da ora in poi ne vedremo delle belle. Ovviamente la sufficienza se l’è guadagnata.

 

Heir To The Demon 2×13 2.75 milioni – 1.0 rating
Time To Death 2×14 2.45 milioni – 0.9 rating

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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