0
(0)
Audacia, coraggio, inventiva e stile. Ecco tutti quello che rappresenta Arrow, una serie tv che non teme di fare scelte azzardate, anzi, sfrutta i momenti migliori per alzare l’attenzione del telespettatore. La maggior parte delle scelte che vengono fatte dal trio degli
autori ha sempre avuto uno scopo specifico e raramente l’obiettivo non è stato centrato. E così questo discorso vale anche per queste due puntate, “The Man Under The Hood” e “Seeing Red”, in particolar modo nel ventesimo. La trama continua in maniera fluida portando avanti le storyline in modo omogeneo e costante, e come sempre il tutto viene corredato da una serie di combattimenti coreografici che sono sempre uno spettacolo per gli occhi. Ma procediamo con ordine.
Slade in balia delle sue smanie di vendetta cerca di seminare vento sperando che Oliver raccolga la tempesta, difatti nella puntata precedente aveva lanciato qualche bomba: con Thea, tramite Isabel e infine colpendo con la verità Laurel. Eppure in “The Man Under The Hood” scopriamo che uno dei tre colpi è andato a vuoto, e gli autori ci fanno vedere l’evoluzione importante di un personaggio. Piccola parentesi: nelle serie tv è estremamente importante che i personaggi vengano sviluppati e approfonditi, e la staticità di un personaggio ne segna la penalizzazione. Due characters abbastanza importati sono stati fatti evolvere in maniera inaspettata, cioè Quentin e Laurel Lance, stessa famiglia stessa scelta. Il titolo della diciannovesima puntata riguarda un po’ la morale che Quentin cerca di trasmettere a Laurel. Proprio lui che per primo voleva catturare Il Vigilante, trasformandosi poi in un sostenitore di Arrow (il nome è stato coniato da lui infatti); Laurel invece sembrava intenzionata più che mai a scoprire le carte, invece, decide di ascoltare la lezione impartita dal padre: non è importante l’uomo sotto il cappuccio ma quello che fa.
Insomma per una volta, nonostante le molteplici critiche fatte al personaggio ed all’attrice, bisogna ammettere che il suo non far nulla è stato veramente utile. Ovviamente siamo certi che gli autori non si dimenticheranno di sviluppare questo particolare importante.
Per quanto riguarda il resto della puntata è un continuo susseguirsi di eventi ben congegnati e strutturati. I flashback isolani sono affollati come ricordavamo e come al solito ci vengono svelati dei dettagli importanti, soprattutto riguardo al dottor Ivo che finalmente esce di scena dopo una prorompente prima parte di stagione ed un’eclissi totale nella seconda.
Tornando al presente, torna a Starling City anche Roy e la storyline di questo personaggio nelle ultime due puntate si muove parecchio in avanti o indietro, dipende dal punto di vista. Infatti, in “Seeing Red” viene coinvolto nel vivo nell’azione in balia di allucinazioni simili a quelle che perseguitano Slade. Finalmente anche per Roy sembra esserci una svolta importante e positiva sotto molti aspetti, sta infatti diventando sempre più rilevante nell’economia della serie e soprattutto sta affrontando un viaggio di maturazione/evoluzione che non è indifferente. Nel frattempo lo lasciamo sedato nell’attesa che Caitlin e Cisco degli S.T.A.R. Labs elaborino l’anti-Mirakuru.
Tutto il resto delle due puntate è un marasma di avvenimenti, alcuni sono chiari mentre altri sembrano li per li campati in aria, anche se non è sicuramente così. Ovviamente ci riferiamo ai flashback che riguardano Oliver ed un pasticcio che potrebbe trasformarsi presto in un piccolo Queen. Vedremo.
All’inizio della recensione abbiamo citato il coraggio dimostrato dagli autori, ovviamente ci riferiamo alla scelte del sacrificio di Moira. Inoltre sappiamo che gli Berlanti & Co. hanno una vera passione per l’estremo gesto di sacrificarsi per i propri cari, e se in prima battuta è toccato a Tommy, questa volta è toccato a Mamma Queen. Oltretutto, sappiamo che la donna si è portata con sè un segreto importante circa la non morte di Malcolm Merlyn di cui per ora ci frega poco o nulla visto che il vero big bad è Slade. Se proprio vogliamo trovare un difetto al finale di “Seeing Red” questo è proprio la rapidità con la quale viene realizzato. Un colpo di scena che coglie impreparati e che, proprio per questo, si fatica ad elaborare in tempo utile per comprenderlo appieno. L’incidente in macchina è repentino ed implacabile, impossibile da digerire in tempo utile per affrontare quello che sta per accadere; la scena avrebbe avuto un impatto decisamente più ampio e forte se fossero stati concessi un paio di minuti in più. Un peccato di gola.
Dal punto di vista narrativo sappiamo che questa morte porterà delle pensanti conseguenze, maggiori rispetto alla morte di Oliver. E’ già scritto nel destino della serie che Oliver si sentirà in colpa che a sua volta riceverà la colpa da Thea e che nel frattempo diventerà sindaco Blood. Oltretutto la riproposizione della morte di Shado non passerà inosservata e, giustamente, Thea pretenderà una certa dose di risposte da parte del fratello che, a suo dire, continua a mentirle. Sicuramente ci saranno diversi cambiamenti.
A tutto questo va aggiunto che Sara Lance ha deciso di lasciare la città ma sappiamo già che la rivedremo.
Insomma, mancano poche puntate alla chiusura di questa seconda stagione e gli autori ci presentano un gran buffet di succulenti spunti che nel migliore dei pronostici porteranno ad un altro coraggioso quasi totale azzeramento delle storyline. Come nel più classico dei fumetti, ci aspetta un finale emozionante.
autori ha sempre avuto uno scopo specifico e raramente l’obiettivo non è stato centrato. E così questo discorso vale anche per queste due puntate, “The Man Under The Hood” e “Seeing Red”, in particolar modo nel ventesimo. La trama continua in maniera fluida portando avanti le storyline in modo omogeneo e costante, e come sempre il tutto viene corredato da una serie di combattimenti coreografici che sono sempre uno spettacolo per gli occhi. Ma procediamo con ordine.
Slade in balia delle sue smanie di vendetta cerca di seminare vento sperando che Oliver raccolga la tempesta, difatti nella puntata precedente aveva lanciato qualche bomba: con Thea, tramite Isabel e infine colpendo con la verità Laurel. Eppure in “The Man Under The Hood” scopriamo che uno dei tre colpi è andato a vuoto, e gli autori ci fanno vedere l’evoluzione importante di un personaggio. Piccola parentesi: nelle serie tv è estremamente importante che i personaggi vengano sviluppati e approfonditi, e la staticità di un personaggio ne segna la penalizzazione. Due characters abbastanza importati sono stati fatti evolvere in maniera inaspettata, cioè Quentin e Laurel Lance, stessa famiglia stessa scelta. Il titolo della diciannovesima puntata riguarda un po’ la morale che Quentin cerca di trasmettere a Laurel. Proprio lui che per primo voleva catturare Il Vigilante, trasformandosi poi in un sostenitore di Arrow (il nome è stato coniato da lui infatti); Laurel invece sembrava intenzionata più che mai a scoprire le carte, invece, decide di ascoltare la lezione impartita dal padre: non è importante l’uomo sotto il cappuccio ma quello che fa.
Insomma per una volta, nonostante le molteplici critiche fatte al personaggio ed all’attrice, bisogna ammettere che il suo non far nulla è stato veramente utile. Ovviamente siamo certi che gli autori non si dimenticheranno di sviluppare questo particolare importante.
Per quanto riguarda il resto della puntata è un continuo susseguirsi di eventi ben congegnati e strutturati. I flashback isolani sono affollati come ricordavamo e come al solito ci vengono svelati dei dettagli importanti, soprattutto riguardo al dottor Ivo che finalmente esce di scena dopo una prorompente prima parte di stagione ed un’eclissi totale nella seconda.
Tornando al presente, torna a Starling City anche Roy e la storyline di questo personaggio nelle ultime due puntate si muove parecchio in avanti o indietro, dipende dal punto di vista. Infatti, in “Seeing Red” viene coinvolto nel vivo nell’azione in balia di allucinazioni simili a quelle che perseguitano Slade. Finalmente anche per Roy sembra esserci una svolta importante e positiva sotto molti aspetti, sta infatti diventando sempre più rilevante nell’economia della serie e soprattutto sta affrontando un viaggio di maturazione/evoluzione che non è indifferente. Nel frattempo lo lasciamo sedato nell’attesa che Caitlin e Cisco degli S.T.A.R. Labs elaborino l’anti-Mirakuru.
Tutto il resto delle due puntate è un marasma di avvenimenti, alcuni sono chiari mentre altri sembrano li per li campati in aria, anche se non è sicuramente così. Ovviamente ci riferiamo ai flashback che riguardano Oliver ed un pasticcio che potrebbe trasformarsi presto in un piccolo Queen. Vedremo.
All’inizio della recensione abbiamo citato il coraggio dimostrato dagli autori, ovviamente ci riferiamo alla scelte del sacrificio di Moira. Inoltre sappiamo che gli Berlanti & Co. hanno una vera passione per l’estremo gesto di sacrificarsi per i propri cari, e se in prima battuta è toccato a Tommy, questa volta è toccato a Mamma Queen. Oltretutto, sappiamo che la donna si è portata con sè un segreto importante circa la non morte di Malcolm Merlyn di cui per ora ci frega poco o nulla visto che il vero big bad è Slade. Se proprio vogliamo trovare un difetto al finale di “Seeing Red” questo è proprio la rapidità con la quale viene realizzato. Un colpo di scena che coglie impreparati e che, proprio per questo, si fatica ad elaborare in tempo utile per comprenderlo appieno. L’incidente in macchina è repentino ed implacabile, impossibile da digerire in tempo utile per affrontare quello che sta per accadere; la scena avrebbe avuto un impatto decisamente più ampio e forte se fossero stati concessi un paio di minuti in più. Un peccato di gola.
Dal punto di vista narrativo sappiamo che questa morte porterà delle pensanti conseguenze, maggiori rispetto alla morte di Oliver. E’ già scritto nel destino della serie che Oliver si sentirà in colpa che a sua volta riceverà la colpa da Thea e che nel frattempo diventerà sindaco Blood. Oltretutto la riproposizione della morte di Shado non passerà inosservata e, giustamente, Thea pretenderà una certa dose di risposte da parte del fratello che, a suo dire, continua a mentirle. Sicuramente ci saranno diversi cambiamenti.
A tutto questo va aggiunto che Sara Lance ha deciso di lasciare la città ma sappiamo già che la rivedremo.
Insomma, mancano poche puntate alla chiusura di questa seconda stagione e gli autori ci presentano un gran buffet di succulenti spunti che nel migliore dei pronostici porteranno ad un altro coraggioso quasi totale azzeramento delle storyline. Come nel più classico dei fumetti, ci aspetta un finale emozionante.
PRO:
- Quentin Lance trasmette un po’ di saggezza a Laurel che reagisce in maniera inaspettata e per una volta si dimostra perfino intelligente
- Combattimenti sempre studiati ad hoc e ben riusciti
- Audacia nella scelta degli autori
- La morte di Moira a molti potrà sembrare sbagliata, ma invece da svariati punti di vista serve per innescare delle reazioni a catena che altrimenti non ci sarebbero state. Inoltre il personaggio si è esaurito e non avrebbe avuto molto da raccontare nella prossima stagione senza trasformare tutto in una soap opera
- I capricci di Thea servono solo a riavvicinare Oliver e la madre che gli fa una rivelazione importante
- Isabel fuori gioco
- La faccia di Felicity dopo aver visto Oliver farsi la puntura da solo
- Roy e la follia che lo pervade
CONTRO:
- Thea e la sua reazione come sempre molto infantile
- Poco minutaggio a disposizione per degli eventi che avrebbero richiesto più tempo
Manca poco alla fine di questa stagione e non possiamo che confermare quanto la qualità dello show si sia stabilizzata. I colpi di scena e le scelte coraggiose fatte da Berlanti – Guggenheim – Kreisberg rendono Arrow una serie tv ben riuscita e che riesce sempre a stupire anche per l’assenza di filler che calmino le acque. Un plauso meritato ad una serie che ha fatto della non staticità degli eventi la sua arma vincente.
Deathstroke 2×18 | 2.57 milioni – 0.9 rating |
The Man Under The Hood 2×19 | 2.36 milioni – 0.7 rating |
Seeing Red 2×20 | 2.19 milioni – 0.7 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.