La città è di Blood. Non solo, quel che resta della famiglia Queen è perduto: niente più casa da sogno, niente più Verdant e niente più Arrow-Caverna. Insomma, l’allegro trio audace degli autori, ad un paio di puntate dal finale, sembra che si stia preparando a fare nuovamente tabula rasa. Nuovamente. Efficacemente. Senza alcun timore.
Detto questo “City Of Blood” rappresenta, forse anche volutamente, una puntata spenta e molto lenta, ad eccezione dell’ultima manciata di minuti. Alcune storyline si muovono in avanti, ed altre rimangono in stand-by.
In primo luogo Sebastian Blood viene bellamente smascherato da una sempre più sveglia Laurel, ebbene bisogna ammettere che la sua presenza sta recuperando un minimo di senso dopo solo due anni di totale inutilità. Così finalmente Oliver ha scoperto il vero volto sotto la maschera – scheletro, insomma anche in questo senso si gioca a carte scoperte.
In secondo luogo sembrava scontato che Thea avrebbe dato la colpa ad Oliver di quel che è accaduto alla madre, conoscendo il personaggio ci saremmo aspettati noiosi piagnistei e accuse. Invece no, gli autori e Thea ci sorprendono facendo fare un passo in avanti alla ragazza che nella seconda stagione sembra essere veramente maturata. Il passaggio da quella ragazzina ereditiera che beveva in maniera smodata e viveva per le feste è ormai distante ed il merito va dato a Roy e, purtroppo, anche a tutte le avversità incontrate in questa stagione e nella scorsa, non ultima la morte di Moira. Ora il suo personaggio ha un motivo di esistere e di rimanere su schermo non solo per la sua bellezza.
Nella Arrow-Caverna Oliver stabilisce finalmente che gli unici alleati che vuole accanto sono Felicity e Diggle, il mitico trio insomma. Questo dettaglio ci fa già intuire che nella prossima stagione le dinamiche cambieranno nuovamente e in quel della notte di Arrow si tornerà al gruppo originario.
Per quanto riguarda gli altri personaggi non c’è una vera e propria spinta in avanti, e per certi aspetti questa puntata può essere catalogata come un filler ma d’altronde c’è bisogno di tirare un po’ il fiato per affrontare poi a gamba tesa il season finale. In particolare “City Of Blood” viene dopo quegli ultimi drammatici 2 minuti di “Seeing Red” che necessitano di un bel po’ di tempo per essere digeriti, per capire i cambiamenti che porteranno e soprattutto per renderci conto che uno dei burattinai principali della serie se n’è andato portandosi con sè almeno un paio di segreti. Insomma se il ritmo di questo episodio è più blando c’è un motivo ed è anche a forma di bara.
Facendo un bilancio di questa seconda stagione in ventuno episodi visti di riempitivi ce ne sono stati un paio, e nonostante fossero tali, sono stati comunque gradevoli. D’altronde questo è uno dei punti di forza di questa seconda stagione. “City Of Blood” non modifica sostanzialmente nulla, ad eccezione di quanto scritto sopra, e mostra una certa lentezza nello svolgimento dei 40 minuti. Gli autori hanno saputo gestire sapientemente questa seconda stagione e Arrow continua a mantenersi una serie tv affidabile e stabile a tutti gli effetti.
PRO:
- La chiamata dagli S.T.A.R.S. Labs: è in arrivo la cura per il mirakuru?
- Felicity affascinata da un pc potente
- Isabel viva e vegeta, insomma: mirakurata!
Seeing Red 2×20 | 2.19 milioni – 0.7 rating |
City Of Blood 2×21 | 2.25 milioni – 0.8 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.