“I know what you’ve done. The Salamancas they do not. Do you understand what I am saying? Look at me. From now on you are mine.”
Per quanto la qualità di ogni episodio sia eccellente, per quanto la serie stessa sia di una caratura decisamente elevata, Better Call Saul è una serie sfortunata ed ingiustamente sottovalutata. Si afferma questo in quanto gli ascolti dello show di Gilligan stanno sempre più precipitando e si vocifera che l’unica colpa di questo sia la natura stessa del programma: essere lo spin-off del tanto amato Breaking Bad. Da punto di forza, l’essere imparentata con una delle serie cult degli ultimi anni, questa relazione è diventata punto debole per due motivi: in molti non la ritengono valida per essere proprio uno spin-off e altri l’abbandonano per la diversità di tematiche e l’assenza di diversi personaggi celebri dello show originale. In realtà queste sono solamente scuse, la verità è che Better Call Saul non è semplicemente una serie per tutti, meno action della serie madre e molto più dialogica.
La serie con protagonista Saul Goodman è notoriamente lenta, in quanto si prende tutto il tempo necessario per far evolvere situazioni e characters nei migliori dei modi, evidenziando una sceneggiatura che ha pochi eguali nel panorama seriale. A testimonianza di ciò, in “Breahte”, ci sono tre diversi dialoghi che farebbero impallidire molti sceneggiatori “rivali”: Jim & quelli delle fotocopiatrici; Gus & Nacho; Kim & Howard. Presumibilmente tutta questa diffidenza verso la serie scemerà e svanirà quando i vari Jasse o Walter faranno la loro comparsa, magicamente molti ritratteranno le loro posizioni e i ratings saliranno, ma questo potrebbe, se si continua così, avvenire troppo tardi.
Nel frattempo nell’Internet tutti si stanno chiedendo una cosa: arrivati alla 4×02 il characters di Bob Odenkirk è più Jimmy McGill oppure Saul Goodman? La verità probabilmente sta nel mezzo, tuttavia Jim si sta ancora evolvendo ma, presumibilmente, questa trasformazione avverrà completamente solamente quando ci sarà la rottura con l’unica persona a cui lui tiene veramente: Kim. Finché i rapporti con il personaggio di Rhea Seehorn resteranno di tale natura è anche inutile continuare a porsi la domanda precedentemente citata. Jimmy è un personaggio complesso e con centinaia di sfumature, tuttavia è ancora saldamente ancorato alla realtà grazie alla relazione con la ragazza. Inoltre più che da Saul, la proposta finale fatta a Mike sembra una richiesta da parte di Slippin Jimmy, riemerso dopo la morte del fratello. L’elaborazione del lutto del protagonista della serie la si evince dal colloquio con i venditori di fotocopiatrici, Jimmy più che un lavoro è alla ricerca di approvazione da parte delle persone intorno a lui. La sua arringa nella conversazione non era in funzione di tentare il tutto per tutto, ma per dimostrare a se stesso, e magari al proprio fratello scomparso, le proprie abilità d’avvocato.
Kim: “I just I just had to know what were you thinking?”
Howard: “About?”
Kim: “When you came to Jimmy on the day of his brother’s funeral and laid that shit on him? That Chuck killed himself? What’s wrong with you?”
Howard: “I thought I thought I owed it to Jimmy to tell him.”
Kim: “Owed it to him? Did you owe it to Rebecca? You tell her your theory? That Chuck intentionally set himself on fire? I guess not. I guess you just saved that one for Jimmy.”
La morte di Charles ha colpito involontariamente anche Kim, la quale, oltre che dover affrontare il dolore della morte dell’ex capo e collega, deve riuscire a sostenere psicologicamente il proprio fidanzato e, come visto in questo episodio, lo fa nel modo migliore, evitandogli un pedante confronto con Howard e probabili altri insulti del fratello. Inoltre, poco a poco, dovrà ricominciare ad organizzarsi per ritornare a lavorare, cercando di mettersi alle spalle un brutto periodo. Ecco quindi che la morte di Charles è capitata nel momento peggiore possibile, ma la donna sembra essere, per ora, in grado di sopportare tutto. In una situazione alquanto simile è pure finito Nacho. Il giovane spacciatore non è riuscito nel suo originale intento, però la minaccia Don Hector è stata momentaneamente debellata. Ma, purtroppo per lui, Gus ha compreso quanto ha pianificato e dopo una splendida ed intensissima scena nel magazzino, gli si è rivelato e lo ha messo spalle al muro, riportandolo alla situazione originale o addirittura ad una ancora peggiore.
In conclusione “Breathe” è un buon episodio, stranamente i personaggi maggiormente di punta sono quelli meno incisivi, ma sarà solo un caso e sicuramente torneranno alla ribalta. Nel frattempo sono Kim e, soprattutto, il maniaco del controllo Gus a mantenere la baracca più che dignitosamente aperta. Per far diventare la baracca la Cappella Sistina ci sono ben altri 8 episodi e le premesse per questa evoluzione ci sono tutte.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Smoke 4×01 | 1.77 milioni – 0.6 rating |
Breathe 4×02 | 1.55 milioni – 0.4 rating |
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.