Billions 2×07 – Victory LapTEMPO DI LETTURA 5 min

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Wendy: “Do you see the connection?”
Danzig: “With the hackers? You’re saying we are like them?” 
Wendy: “They’re agents of chaos, who can destabilize all our lives just because they feel like it. Who are you to those people Upstate?” 
Danzig: “Chaos.” 
Wendy: Yes, Axe Capital is the agent of chaos. You know what austerity means. You guys traverse moral and legal grey areas all the time, but you can live with it because you’re rarely aware of anyone getting hurt by it. With this town, you know exactly who’s getting hurt, and they’re gonna feel that pain, and how their lives are gonna spin out of control because of decisions made in your presence at a fucking mansion in the Hamptons.”


Appare ormai chiaro come il fine ultimo di Billions, con il passare delle puntate, sia radicalmente cambiato, così come si sono evoluti i suoi personaggi. Ma partiamo per gradi.
Se inizialmente la serie trasmessa da Showtime aveva come obiettivo il racconto delle indagini del Procuratore del Distretto Sud di New York City su un fondo finanziario accusato di aggirare la legge per aumentare in maniera esponenziale i propri guadagni, adesso possiamo tranquillamente parlare di due storyline differenti: quella di Chuck Rhoades, sempre più impegnato ad immaginare un suo futuro nella politica, e quella di Bobby Axelrod, che deve fronteggiare potenziali trimestri in perdita e l’ennesimo affronto personale, dopo il divieto ad acquisire un club di NFL, sulla questione del casinò a Sandicot. Le due storyline, dicevamo, hanno pochissimi punti in comune anche se come punto di congiunzione c’è un certo Rhoades Senior. C’è Wendy, unico vero personaggio ad avere a che fare, contemporaneamente, con Axe e Chuck ed, infine, Black Jack Foley, misteriosa forza politica in grado di negare la licenza per il casinò a Sandicot e aspirante trampolino di lancio per Chuck (in quanto amico del padre).
Per quanto riguarda l’evoluzione dei character, invece, è impossibile non notare il mutamento di Axe. Le indagini sul suo conto hanno lasciato il segno ed il simpatico e libero miliardario che abbandonava la sua azienda per un giorno intero pur di andare in Canada a vedere un concerto dei Metallica, adesso ha lasciato spazio a un cinico, permaloso e presuntuoso business man che mette al primo posto su tutto i propri interessi personali, il guadagno del suo fondo e, soprattutto, il voler umiliare, sia dal punto di vista umano che da quello professionale, chiunque osi contraddirlo o mettersi d’intralcio nei propri affari  (il riferimento è al dialogo con il Senatore Joe Scolari). Il dilemma morate dei 500 milioni di dollari è importante e affligge il character di Lewis per tutto l’episodio, e non potrebbe essere altrimenti, ma la decisione finale lascia capire che tipo di uomo sia ormai diventato Bobby Axelrod.
Parallelamente il personaggio interpretato da Paul Giamatti sembra aver perso quella sete di giustizia che lo pervadeva nelle primissime puntate, quella voglia, cioè, di arrivare alla verità e smascherare il marcio in tutta Wall Street, a favore di un ragionato pensiero rivolto esclusivamente alla propria carriera. Chuck ha capito, infatti, che la strada politica è realmente percorribile e decide così di accettare tutti i consigli che Rhoades Senior, figura sempre importante e di assoluto riferimento nella sua vita, ha da dargli, a partire dal tentare di recuperare il rapporto con sua moglie Wendy non più per una ragione sentimentale e famigliare ma per uno scopo politico perchè “she builds all day killers“.
È proprio Wendy, in questa puntata, a deludere più di chiunque altro. Il senso della sua scappatella sessuale non ci è dato saperlo, mentre il suo reinserimento nella Axe Capital è più difficoltoso del previsto e le vecchie ruggini con il boss sembrano prendere il sopravvento. È lei il vero ago della bilancia della narrazione e, se vogliamo, è lei e solo lei che può ravvivare, nella lentezza generale della serie, il triangolo con Bobby e Chuck.

Chuck: This is it. Your chance. This is the conversation that you knew, deep down, you would have to have if you had any desire to continue to have any relationship with me. This is the conversation that you have been dreading all these many months. The one about betrayal, disillusionment, second chances, and lost opportunities. This is the one where you tell me how and why you brought the investigation down upon my head.

Postilla finale (e doverosa) va fatta per il dialogo chiarificatore da “o dentro o fuori” di Chuck a Bryan. In una sorta di operazione di retro-continuity viene infatti mostrato un ulteriore pezzo dell’incontro clandestino tra Bryan e Axe, un pezzo fondamentale che ha costretto moralmente Bryan a denunciare il suo capo per non essere ipocrita come quest’ultimo. Una decisione non facile, ovviamente, e che ha avuto ripercussioni nel loro legame creando dubbi e mettendo a dura prova il tutto ma ora, a tempesta passata, Giulio Cesare Chuck è sopravvissuto ed è tempo di ritornare in sella. Bryan ha seguito la propria coscienza ed ha agito di conseguenza e, proprio per questo motivo, si erge al di sopra di tutti i character dello show. Bravo lui.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’evoluzione dei personaggi
  • Discorso chiarificatore Chuck-Bryan
  • Plot-twist riguardante Bryan
  • Solita lentezza di fondo
  • Wendy e la sua scappatella insensata

 

“Victory Lap”, dopo due puntate ricche di colpi di scena, è stata senza dubbio una puntata transitoria, in cui nulla di clamoroso ai fini della trama accade (plot-twist escluso), e questo ha consentito di fare una digressione per affrontare i temi più generali che ruotano attorno alla serie. In attesa di risposte e di un ritorno sui binari originali della serie, ci sentiamo di salvare, per l’ennesima volta, Billions.

 

Indian Four 2×06 0.92 milioni – 0.3 rating
Victory Lap 2×07 0.90 milioni – 0.3 rating

 

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