Non mi sento di dire che questa è l’ultima stagione perchè, fino a prova contraria, quei sadici figli di buona donna dell’AMC hanno deciso di chiamare prima parte della 5° stagione quella che a tutti gli effetti è una 5° stagione di 8 episodi e di chiamare seconda parte della 5° stagione la 6° e ultima stagione, sempre di otto episodi. Perchè? Per allungare il brodo e avere ancora più audience chiaramente…
Ma bando alle ciance, veniamo subito al sodo visto che noi tutti abbiamo avuto l’acquolina in bocca per un anno, a partire da quello shockante finale della scorsa stagione.
L’episodio parte subito con un flashforward, per la precisione ci troviamo al 52° compleanno di Walter che non lo sta festeggiando proprio come ce lo si aspetterebbe. Una tavola calda, uno scambio d’armi di contrabbando in bagno, una nuova identità e un taglio di capelli che ce lo riporta indietro ai fasti del telefilm Malcolm. Un bel cambio di vita per Walter ed un chiaro punto interrogativo gigantesco che aleggia su di noi che ci dovremmo domandare come diavolo siamo arrivati a questo, punto di domanda che francamente non mi pongo visto che è il Walter di adesso quello che mi interessa di più, a quello coi capelli ci penserò più avanti.
Si riparte insomma con un flashforward in stile piscina con i detriti dell’aereo di qualche stagione fa, come a dire “qui è dove arriveremo, ora guardate come ci siamo arrivati”. E noi è questo che vogliamo! Pretendiamo di vedere cosa farà ora l’ex buon professore di chimica ora che è un fottutissimo BAD. Non si torna più indietro ora. Le morti, Gustavo, le scelte, Tuco, la DEA, i tradimenti, Pollos Hermanos, la famiglia. E’ questo quello che abbiamo visto accompagnando il Prof. White in 4 anni. E’ questo che lo ha indissolubilmente reso ciò che è adesso. La trasformazione è stata praticamente completata: da uomo comune a cuoco di metanfetamine, da cuoco di metanfetamine per qualcuno a cuoco per se stesso. Ora che Gustavo Fring non c’è più, è Walter stesso il nuovo Gustavo e qui ne abbiamo la prova , le prove dell’esistenza di Heisenberg.
Due vite, due facce della stessa oscura persona: normale padre di famiglia di fronte ai figli e ai parenti, ad eccezione di Skyler che sà quasi tutto, bad boss calmo ma letale davanti a tutti gli altri.
La morte di Fring ha creato un buco nel mercato della droga, lo sappiamo noi, lo sa la DEA, lo sa anche Walter. Quindi? Che facciamo? Bé sentiamo Mike e mettiamoci al lavoro. Mike, Mike, Mike… Lo avevamo lasciato ferito gravemente e all’oscuro delle ultime novità e lo ritroviamo incazzato e dannatamente fedele al suo ex capo, deciso a spaccare la faccia a Walter che, freddo come il suo ex datore di lavoro, lo aspetta per un faccia a faccia risolutivo ben sapendo che non gli può fare niente perché prima di tutto bisogna ripulire la scena del crimine e badare alle conseguenze.
“What about, like, a magnet?” è il più che semplice modo di risolvere tutto, semplice se non si ha a che fare con un magnete gigantesco e se le prove da eliminare non sono dentro l’archivio prove della polizia. Ma anche questo alla fine non è un problema. Per ora. Perchè nessuno dei nostri sà che, nella loro operazione, dietro una foto è comparso il numero di un conto segreto di Gus alle Isole Cayman. Son cazzi per tutti insomma.
Chi ne paga le conseguenze più di tutti a livello fisico è un certo Ted Beneke, fatto credere morto nella scorsa stagione e qui redivivo in un letto d’ospedale che probabilmente preferiva una morte a questa sua nuova condizione. Skyler, distrutta per la piega che ha preso la sua vita, è vittima di sé stessa e di un ex marito che con un “I forgive you” inquietante la incatena definitivamente al suo giogo di uomo padrone-donna schiava.
Tutto quello che c’è in questa 5×01 è perfetto. Nulla è lasciato al caso come sempre, dalla regia sempre perfetta ai dialoghi semplici ma più taglienti di un pugnale. Un semplice “because i said so” o un “i forgive you” detto in un certo momento, da un certo personaggio vale più di mille dialoghi riempitivi a cui assistiamo in qualsiasi telefilm. Ma questo è Breaking Bad, grazie Vince Gilligan.
- Qui vale solo una citazione di Walter in seguito alla domanda di Mike sulle conseguenze di aver abbandonato il furgone nella caserma di polizia: “Because I said so.”
- La scelta dei magneti semplicemente geniale
- Flashforward
- Comparsa speciale di Jim Beaver, meglio conosciuto come Bobby Singer in Supernatural
- Il ritorno di Mike!
- NIENTE
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
Hai dimenticato la frase che dice a Saul "We are done when I SAY we are done". 🙂