I più avvezzi tra di voi alle news telefilmiche sanno già molto più di quanto vorrebbero circa il ruolo interpretato da Maggie Grace con Faith, a tutti gli altri evito di fare spoiler e lascio che lo scoprano nelle prossime puntate ma anticipo solo un aggettivo per commentare il personaggio: inadatto. Sarà che ho sempre odiato Maggie Grace dai tempi di Lost, sarà che non mi convince molto il suo personaggio ma per ora è un secco no. Per maggiori informazioni aspettare un paio di episodi.
C’è voluto più del previsto ma alla fine come da copione è cominciata a pieno ritmo la sesta stagione di Californication con tutta una nuova serie di casini, di rapporti sessuali più o meno consenzienti e di outing non voluti. This is it!
Possiamo dire di essere tornati agli antichi fasti dopo una premiere in parte deludente perchè, ammettiamolo, noi guardiamo Californication solo per tre motivi: tette, culi ed improbabili situazioni tragicomiche con protagonisti Hank e Charlie. Bè siamo stati accontentati oggi visto che sono stati soddisfatti tutti i palati. Charlie Runkle è il re indiscusso in questo campo perchè dopo essere diventato famoso per essersi masturbato involontariamente davanti alla webcam ora aggiunge qualcosa al suo curriculum tramite la famosa testata Deadline: fa outing. Cosa fa ridere in tutto ciò? Innanzitutto il titolo dell’articolo pubblicato dal giornale “Masturbating agent steals Oscar-winner Robbie Mac from CAA, comes out of closet” che per i non anglofoni è “L’agente masturbatore soffia Robbia Mac alla CAA e fa coming out”, poi il fatto che non sia ovviamente gay ma che l’abbia fatto solo per essere l’agente di Robbie Mac che tradotto vuol dire: figure di merda in arrivo… E a noi ci piace.
Ma smettiamola di ridere delle disgrazie altrui e concentriamoci sulla riabilitazione del nostro scrittore preferito. Il percorso per riabilitarsi è per tutti lungo e tortuoso, specialmente se come Hank non lo si ritiene necessario e lo si sminuizza a suon di battutine per evitare di entrare nell’argomento. Per la precisione le battutine sono rivolte al sollazzatore orale del sempre nudo Professor Bates che ricordiamo aver scoperto la sua bisessualità nello scorso season finale. Tale sollazzatore si scopre essere il terapista del Happy Ending dove alloggia Hank e quindi si prospettano una, fortunatamente per noi, lunga serie di allusioni alla sua abilità a succhiare cose. Tra le varie conoscenze che facciamo durante la sessione di terapia oltre a Faith e Robbie Mac ricordiamo la per ora ignota ninfomane che violenta Hank nel sonno. E’ ironico vedere come il karma, o in questo caso Tom Kapinos, si diverta a punire Moody per tutte le sue scappatelle tramite una ninfomane che lo “stupra” nel sonno. Puro stile Californication.
L’unica fuori da un contesto interessante è Marcy che ritorna nella trita e ritrita storyline di droga e stimolazione vaginale facile fatta ad opera di un certo Stu. Il superdotato produttore hollywoodiano si è preso una bella sbandata per la piccola ex miss Runkle ma, nonostante sia un bel personaggio, vederli replicare ancora l’ormai tipica scena del piccolo Stuart con in mano un vibratore risulta stancante. Diverte certo ma non è più qualcosa di nuovo e fresco come all’inizio visto che il bimbo ne ha viste di cotte e di crude grazie all’allegra coppietta. Insomma c’è proprio bisogno di cambiare qualcosa perchè non c’è alcuna voglia di mangiare una minestra riscaldata…
Due parole, ma proprio due, sul resto della famiglia Moody in generale: Karen strafatta non convince appieno; Becca funziona solo se ha accanto un moroso atipico e da sola ormai dà poco soprattutto ora che si finge scrittrice. Rimandate entrambe.
- Hank violentato
- “Sei assunta basta che non ti scopi mio marito…”
- L’outing di Charlie
- L’elenco delle droghe da cui ha provato a disintossicarti il “ragazzo da una botta e via” di Becca
- Marcie, Stu e il piccolo Stuart: bisogna evolvere un po’ le cose
- Faith poco convincente
- Becca sprecata come scrittrice, rendeva di più quando era piccola
Questo episodio poteva fungere tranquillamente da series premiere ma a parte questo è elogiabile perchè riscopriamo tutte le qualità che ci hanno fatto innamorare di Californication.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.