Cardinal 2×05 – NorthwindTEMPO DI LETTURA 4 min

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Con un solo episodio mancante, Cardinal accelera ulteriormente i propri ritmi, ributta in gioco qualsiasi elemento fin qui tralasciato e cerca di amalgamare il tutto in circa quaranta minuti di episodio. Meglio cercare però di andare con ordine, allargando mano a mano con la recensione, i vari focus di “Northwind”.
Gli sviluppi maggiori e meglio presentati riguardano sicuramente il caso della stagione, che è d’uopo ricordare essere basata sul romanzo Black Fly Season dello scrittore Giles Blunt. Tali sviluppi riescono a far progredire l’indagine, parallelamente alla presentazione di alcuni colpi di scena non di poco conto. Quello più importante riguarda ovviamente il detective Clegg ed il suo essere invischiato, nonché risultarne il tirapiedi, proprio del villain di stagione, Ray. Per quanto effettivamente la scena dei due in combutta rappresenti un colpo di scena ben riuscito, lucidamente tornano alla mente vari comportamenti, sguardi ed emozioni trasposte in scena che, se notate ed annotate, avrebbero potuto rendere molto più telefonata questa implicazione. Nonostante ciò, il tutto funziona egregiamente e, anzi, rappresenterà un punto fermo verso il quale Lise e John dovranno prima o poi far luce e conseguentemente cercare rimedio. Volendo a tutti i costi viaggiare con la mente, ci sarebbe una precisa costruzione di sceneggiatura ottimale, date le premesse: Lise, ancora amareggiata per la morte di Rachel e sottilmente arrabbiata sia con sé stessa, sia con Clegg, potrebbe cercare, in una certa tal misura, vendetta proprio verso quest’ultimo nel momento in cui l’implicazione si palesi. In aggiunta a ciò, la sua promozione e successivo passaggio di grado sarebbe non solamente a rischio, ma altamente improbabile. Si tratta questa però semplicemente di un’allusione, banalmente presentata, di azioni e reazioni umane circoscritta ad un determinato fatto immaginario che ancora deve aver luogo in scena. Tuttavia non è del tutto da scartare.
Procedendo con il focus della puntata, Kevin esce di scena alla stessa maniera tanto inutile con la quale si era palesato e presentato: eliminato dallo stesso Ray, la sua morte ha il solo fattore positivo di potatura caricaturale dal momento che l’apporto del giovane eroinomane era rasente allo zero dall’inizio della stagione. Qualche fattore emotivo e reazione spropositata alla disumanità cruenta portata in scena, giusto per rendere lo spettatore empatico nei suoi confronti, ma null’altro. Non può quindi che essere definita una morte giusta e, forse, addirittura tardiva a ben guardare.
Lise e John, grazie a svariate e macroscopiche disattenzioni dei novelli narcotrafficanti, riescono a mettersi sulle tracce dell’intero gruppo, conoscere la loro identità e forse anche a circoscrivere la loro zona di influenza. Ma a fare da contraltare si palesa l’ennesima fuga/rapimento di Terri che viene nuovamente riproposta in gioco come personaggio di indubbia importanza.
Accantonato il caso della stagione, “Northwind” si prende del tempo anche per saldare qualche vecchio conto lasciato in sospeso e sfatare qualche errato pensiero che un po’ tutti nelle passate stagioni avevano paventato (Cardinal che tradiva la moglie): il caso degli Affari Interni, ricomparso in scena dopo un anonimo messaggio, viene spodestato ed accantonato dallo stesso John che abilmente riesce a mettere all’angolo, spingendolo nell’illegalità, il proprio nemico-collega.
Il tutto, però, avviene per un semplice e già palesato motivo: il colpevolismo e la paranoia di John.
Così come per la moglie, anche verso Lise, John si ritiene colpevole del fatto di rappresentare un peso enorme ed opprimente sulle sue spalle. Verso la moglie ha cercato di erigere un muro di silenzio attraverso il quale poterle impedire di venire a conoscenza di cosa avesse creato (l’errore della chiamata all’agente sotto copertura); verso Lise, John sente di essere anche in un certo tal senso debitore, dal momento che solo grazie al suo abbandono l’indagine degli Affari Interni si è definitivamente arenata con zero risultati.
John vive la sua vita ed i suoi affetti come se per gli stessi rappresentasse non un fattore aggiunto, bensì un esorbitante peso per il quale essi non riescono a spiccare il volo. Proprio per tale motivo, silenziosamente, ha sempre cercato di fare in modo che Lise riuscisse ad avere il lavoro che tanto desiderava. Cosicché potesse allontanarsi/fuggire da lui.
Relativamente alla serie, però, c’è da sperare che il personaggio della detective Delorme non venga accantonato dato il grande apporto mostrato (non solo come spalla investigativa) puntata dopo puntata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Risoluzione del caso degli Affari Interni
  • Sviluppo e accelerazione nella risoluzione del caso stagionale
  • La stanza segreta di Ray finalmente messa a nudo
  • Il ruolo dell’entomologia in questa stagione
  • John Cardinal ed il suo conflitto interno
  • Kevin: un personaggio nato morto
  • Errori macroscopici da parte di Ray e Co.
  • Ray senza il giusto spazio, di nuovo

 

Con un solo episodio dalla fine della stagione, ecco arrivare la consueta accelerazione verso la risoluzione del caso. Peccato (o per fortuna?) che in questa stagione, diversamente dalla passata, le carte in gioco non siano tutte scoperte.

 

Toof 2×04 ND milioni – ND rating
Northwind 2×05 ND milioni – ND rating

 

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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